sabato 30 settembre 2017

Kingsman - Il cerchio d'oro (2017) di Matthew Vaughn


Trailer del film


Buon secondo capitolo, che diverte senza prendersi sul serio. L'inizio del film risulta un po' frettoloso nel tagliare alcuni legami col primo episodio, ma dopo questo incipit incerto, torna la bella atmosfera presente nel primo. Il tono scanzonato e personaggi sopra le righe riescono ad appassionare e a condurre lo spettatore fino alla fine senza eccessivi cali di ritmo. Una durata inferiore avrebbe giovato, ma nel complesso è stato fatto un bel lavoro. Alcune scene sono veramente esilaranti e qualche saltuario tuffo nello splatter e nel grottesco danno un tocco in più alla storia. non vengono raggiunti i livelli passati e alcuni personaggi sono poco sfruttati, ma nel complesso il tutto è soddisfacente. Il cattivo ha un indubbio fascino, anche se sul finale non risulta incisivo come uno si aspetterebbe. Le scene di azione sono girate e montate in modo da dare molto dinamismo, anche se a volte risultano confusionarie. Per il resto la regia lascia la sua impronta e riesce a creare un'opera visivamente coerente e intrigante. Alcune scelte narrative sono un po' forzate, ma il carisma dei personaggi e il loro modo di fare fa passare sopra ad alcuni difetti. Epico Elton John

L'immortale (2010) di Richard Berry


Trailer del film


Bell'opera che racconta con efficacia una bella storia di vendetta. La pellicola si snoda attraverso una narrazione fluida e ben strutturata, che va a creare, intorno al convincente protagonista, una realtà sociale veramente interessante. Quest'ultima denota un'ottima caratterizzazione e va a presentare una società in parziale deriva, nella quale la criminalità è collusa con lo Stato. Il ritmo è ottimo, con le svolte piazzate benissimo. Finale veramente ben fatto, con delle trovate narrative intelligenti e che convincono. La regia è molto buona, con inquadrature veramente curate e alcune sequenze montate benissimo. Non mancano alcuni cali in alcune scene meno riuscite, ma nel complesso l'impatto è ottimo. Personaggi ben approfonditi e che ben si amalgamano fra loro.

sabato 23 settembre 2017

Hostel: Part III (2011) di Scott Spiegel


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Terzo episodio orribile. La trama fa acqua da tute le parti, con twist telefonati e uno sviluppo senza alcun mordente. I personaggi sono caratterizzati male, senza che la trama compensi questa lacuna. Il ritmo è troppo lento e alla lunga l storia annoia. Il tutto prosegue stancamente fino ad un finale abbastanza ridicolo. La messa in scena è orribile, con una fotografia degna della peggiore serie TV e una CGI orribile. Le torture sono fine a se stesse e non godono di una bella realizzazione. Veramente un brutto film.

Radio Days (1987) di Woody Allen


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Allen in questo film riesce a rievocare, con molta nostalgia, la sua giovinezza, mettendo al centro la radio. La narrazione copre un arco temporale abbastanza lungo, nel quale vengono presentati alcuni degli eventi più caratterizzanti degli anni 40. Allen riesce a creare un microcosmo vitale e di persone semplici, che però sprigionano una forte umanità. Non ci troviamo di fronte ad una delle pellicole più frizzanti o meglio riuscite del regista, ma resta comunque un film che riesce ad ben trasmettere i sentimenti di affetto e nostalgia provati dal regista. Alcune scene sono veramente riuscite e non mancano momenti molto ironici, anche se non hanno l'usuale verve. Il ritmo è molto buono e, insieme ad una messa in scena veramente curata, riescono a far fare un tuffo nel passato. Anche i personaggi convincono, pur mancando alcune figure che spiccano. La colonna sonora è fantastica ed è forse uno degli aspetti migliori della pellicola.

Wall Street (1984) di Oliver Stone


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Grande opera che critica ferocemente il mondo della finanza degli anni 80. La narrazione sviluppa una trama scorrevole che appassiona, rimanendo comprensibile e mostrando efficacemente una società corrotta fino al midollo e priva di qualsiasi morale. L'avidità sembra l'unica vera dominatrice del mondo della finanza, il quale è la massima espressione dell'epoca reganiana e la massima espressione del capitalismo, riuscendo a creare ricchezza sul nulla. I personaggi sono ottimi e riescono ad incarnare il meglio e il peggio della società, creando così una rete di relazioni veramente ben costruite. Michael Douglas delinea un personaggio formidabile. Finale molto buono, solo in parte consolatorio. La regia è veramente centrata e riesce a creare un'opera tecnicamente curata, che fotografa benissimo la società del tempo, con una New York fotografata benissimo. Buona colonna sonora.

sabato 9 settembre 2017

Dunkirk (2017) di Christopher Nolan


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Un'opera che non convince fino in fondo. La narrazione utilizza molti sbalzi temporali, facendo incastrare fra loro le tre linee narrative principali in maniera a volte confusionaria e che in alcuni punti tende a far perdere la cognizione di ciò che è accaduto o deve ancora accadere. Questo espediente porta ad alcune buone trovate, ma nel complesso non è stato ben sfruttato e svilisce alcune scene riproposte attraverso un altro punto di vista. Il ritmo è buono, con alti e bassi che fanno comunque seguire bene il film. La pellicola tiene quasi completamente fuori gli scontri armati; una scelta interessante, ma che non permette di provare un vero senso di pericolo, essendo il nemico poco presente. L'andamento alla lunga tende ad essere un po' piatto, con alcune sequenze che non suscitano molto interesse. Questo deriva anche da una scarsissima caratterizzazione dei personaggi, i quali restano figure impersonali alle quali non ci si affeziona sufficientemente. Fortunatamente la tecnica di Nolan riesce a creare qualche bel momento e sopperisce ad alcuni difetti narrativi. La messa in scena e la fotografia sono molto buone e, insieme alla buona colonna sonora, creano una bella atmosfera. Purtroppo questo non eleva l'opera ai livelli sperati, sprecando troppo tempo per eventi marginali e non concentrandosi a Dunkirk, in cui tutto fila troppo liscio per poter essere avvincente.

Persona (1966) di Ingmar Bergman


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Capolavoro di Bergman che pone al centro la psiche delle due protagoniste, le quali si scontrano nel loro modo di vivere, con Alma che viene presentata come reale e con trascorsi dolorosi, mentre Elisabeth va a rappresentare l'arte, accusata di mascherare il suo vero io, fatto anche di odio e lati oscuri. Il rapporto fra le due donne è fantastico, con un'evoluzione che arriva a provocare disagio nello spettatore. Geniale il modo con cui viene fatta intendere la complementarietà delle due donne, cosa che culmina nel confronto finale e col magnifico primo piano delle due facce sovrapposte. Le atmosfere create sono superbe e fanno ambientare il tutto in un non-luogo che lascia alle due donne il centro della scena. Dialoghi magnifici, che riescono a evocare le sensazioni provate dalle protagoniste. Registicamente siamo su livelli pressoché inarrivabili, con alcune trovate visive veramente originali che risultano sempre funzionali alla narrazione. Anche la messa in scena e le inquadrature dimostrano la genialità del reparto tecnico. Colonna sonora ottima e interpretazioni veramente convincenti.

Amore tossico (1983) di Claudio Caligari


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Un'opera neorealista che resta impressa per la forza della sua messa in scena. La trama segue le vicende di un gruppo di eroinomani di Roma, mostrandone gli stili di vita e e la drammaticità della situazione nella quale si trovano. Ciò che stupisce fin da subito è lo stile narrativo, efficace e veramente realistico. I caratteri dei personaggi restano impressi e permettono di creare un microcosmo convincente e ben strutturato. Il loro dramma viene presentato con forza e fa capire le difficoltà che devono affrontare quotidianamente per sopravvivere. Roma viene fotografata benissimo e va a mostrare uno spaccato della società abbandonato dallo Stato e dagli altri, con i più abbienti che sfruttano, dove possibile, la loro condizione. Le scene delle iniezioni disturbano, per via del loro estremo realismo e sono presenti numerosi momenti dal forte simbolismo e significato. Finale coerente col resto dell'opera, essendo crudele e impietoso. Colonna sonora molto buona e che dà forza alle scene.

Death Sentence (2007) di James Wan


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Buon film di vendetta, girato con gusto e che porta ad interessanti riflessioni. La storia segue la caduta morale del protagonista, un Kevin Beacon in'ottima forma, il quale decide di farsi giustizia da solo a seguito della morte del figlio. La narrazione è semplice e diretta, grazie ad una struttura narrativa che appassiona, senza scadere nel trash o nella ripetitività. Non mancano alcuni difetti lievi e alcune forzature nel modo in cui il protagonista supera alcune situazioni, ma niente di ché. La psicologia di quest'ultimo è analizzata molto bene, facendo ben capire il suo turbamento e la sua lenta discesa verso la pazzia. Le sue azioni vengono aspramente condannate dal regista, il quale riesce a mostrare una società che genera mostri e che porta il cittadino a desiderare la giustizia privata. La regia è molto buona e riesce a dare il giusto ritmo alla vicenda. La fotografia è curata e le scene d'azione sono chiare e ben fatte. La colonna sonora non colpisce, ma ha alcuni bei momenti. Comprimari strutturati abbastanza bene.