domenica 21 gennaio 2018

Star Wars: Gli ultimi Jedi (2017) di Rian Johnson


Trailer del film


Un bell'episodio che ben prosegue una trilogia che con episodio 7 non prometteva granché. Questo ottavo episodio riesce a presentare una storia che scorre benissimo e che, nonostante alcuni scivoloni, risulta interessante e ben strutturata. I diversi filoni narrativi si intrecciano molto bene e vanno a creare una narrazione di ampio respiro che non annoia mai. Alcune sequenze sono meno ispirate di altre, come ad esempio la storyline di Finn, poco interessante, mentre altri sono veramente belli. Nel complesso la qualità è molto buona e la regia riesce a valorizzare le sequenze che meglio si prestano ad avere una forte componente emotiva. Non mancano alcune leggerezze, come il destino assegnato a Snoke, un po' tirato via. Alcuni momenti invece sono realizzati benissimo, come la parte finale dell'inseguimento nello spazio, che può vantare alcune scene ottime. La regia ben sfrutta il materiale che ha a disposizione e dona dignità ad una trama che poteva scadere nel banale. La fotografia è molto buona e crea alcuni momenti di alta qualità. Personaggi di buon livello e con un giusto spessore, tranne alcuni che sono un po' tirati via.

The Belko Experiment (2016) di Greg McLean


Trailer del film


Buona opera che riesce ad inquietare e ad intrattenere. La narrazione prende uno spunto già ampiamente sfruttato per portare avanti una storia interessante, anche se un po' fine a se stessa. Il fulcro è mostrare fin dove possono spingersi i personaggi per sopravvivere. Questi non sono molto sviluppati, ma nel complesso riescono ad essere abbastanza ben amalgamati. Non sempre la regia riesce a mantenere bene il ritmo e ogni tanto c'è una certa ripetitività, non compensata da un sottotesto abbastanza complesso. Il film riesce comunque ad intrattenere ed ha alcune belle scene di azione, dotate di una giusta dose di violenza e con una buona costruzione. Alcuni momenti sono veramente disturbanti e mostrano un'umanità bestiale e irrazionale, anche se tutto ciò è smorzato da un contesto poco appassionante. Finale carino che ben si sposa col resto del film. Ambientazioni ben sfruttate.

Morto Stalin, se ne fa un altro (2017) di Armando Iannucci


Trailer del film


Una commedia brillante, che riesce a divertire mantenendo un buon equilibrio toni allegri e macabri. Fin da subito l'ambientazione risulta ben caratterizzata e interessante. La trama riesce ad appassionare ed ha uno sviluppo veramente ottimo. La bella idea di base è sfruttata molto bene. Uno dei punti di forza del film è la sua capacità di divertire pur presentando un contesto terribile e drammatico. Il tutto è arricchito da dei personaggi storici caratterizzati in maniera incredibilmente intrigante. Loro vengono presentati in maniera innocua e sono messi di fronte a situazioni molto divertenti, ma d'altro canto è palese il loro potere e la loro pericolosità. Questo gap fra il loro potere e la loro effettiva incompetenza, da un lato diverte, ma dall'altro inquieta perché mostra una classe politica inetta e spietata che non ha più alcuna morale. L'ambiente da loro stessi creato sarà ciò che li distruggerà, in un modo o nell'altro. La regia riesce ad avere dei buoni tempi comici e mette in scena alcuni momenti girati molto bene. Alcune inquadrature denotano una cura rara. La messa in scena è molto buona e la sceneggiatura può vantare una costruzione molto interessante. Buona colonna sonora. Alcune battute sono ottime e restano impresse.

Il gioco di Gerald (2017) di Mike Flanagan


Trailer del film


Un adattamento veramente buono del romanzo di King. La storia alla base del film è veramente interessante e viene fin da subito messa in scena in maniera efficace e appassionante. Dopo pochi minuti lo spettatore si trova davanti ad una situazione veramente interessante. Il tutto viene sfruttato benissimo, con uno sviluppo veramente intelligente e che sfrutta sapientemente ciò che viene seminato all'inizio della pellicola. Il confronto fra la protagonista e la sua psiche ha un ritmo ottimo e può vantare dei dialoghi sempre interessanti. La regia riesce a valorizzare questi momenti in maniera ottima, riuscendo a caratterizzare benissimo tutti i personaggi e creare sempre la giusta tensione. Molto belli i flashback e le visioni della donna, alcune delle quali possono vantare una fotografia ottima e dei momenti veramente grotteschi. Non mi ha convinto moltissimo il finale assegnato all'entità che lei vede nella notte, ma nel complesso la conclusione è veramente ben fatta e chiude ottimamente l'evoluzione psicologica della protagonista, ormai libera dalla gabbia sociale nella quale è sempre vissuta. Buona colonna sonora.

giovedì 11 gennaio 2018

Blade of the Immortal (2017) di Takashi Miike


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Come sempre Miike riesce a lasciare la sua impronta in un racconto che poteva risultare banale. L'universo presentato risulta molto interessante e risulta avere una profondità maggiore rispetto a quanto possa trasmettere ad un primo impatto. La narrazione si sviluppa in maniera fin troppo lineare, ma riesce comunque ad avere un ottimo ritmo e a poter vantare una messa in scena molto efficace. Il rapporto fra i due protagonisti è ben strutturato e Manji è molto accattivante. I combattimenti denotano molta cura e sono sempre chiari e ben coreografati. Non manca anche una buona dose di violenza che ben si sposa con il contesto presentato. Molto interessante la dura critica verso il governo, spinto solo dal proprio interesse a discapito di quello popolare. La fotografia è ottima e il comparto tecnico è qualitativamente molto buono, anche se non ci troviamo di fronte alla migliore opera di Miike, il quale riesce comunque a dare dignità e qualità ad un soggetto molto interessante.

High-Rise - La rivolta (2015) di Ben Wheatley


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Una grande opera che ben adatta un gran romanzo. La pellicola non tenta di copiare letteralmente la trama del romanzo ma ne prende le parti migliori per creare una narrazione convincente e che porta avanti una forte critica alla società. Quest'ultima viene presentata come instabile e sul punto di scatenare i peggiori istinti umani. La caduta nel baratro nel condominio è ben strutturata e graduale, riuscendo a caratterizzare molto bene i personaggi e l'ambientazione. Il racconto è giustamente corale, ma ci sono ovviamente figure che spiccano e che nel complesso convincono. La messa in scena è ottima e il finale inquieta e risulta molto efficace. La regia riesce a portare avanti la narrazione in maniera efficace e ben trasmettendo il messaggio e le tematiche trattate. Non sono presenti personaggi positivi, ma ognuno ha dei lati negativi che prendono il sopravvento nella surreale situazione, rivelandone la natura più nascosta e vera. Buona colonna sonora e montaggio di qualità.

The Bay (2012) di Barry Levinson


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Buon mokumentary che non esagera e sfrutta bene le sue carte. La narrazione si sviluppa in maniera buona, senza strafare, ma creando gradualmente la tensione e il mistero intorno alla minaccia. Il tutto cede un po' nel finale, ma nel complesso non è male. Lo stile narrativo l'ho trovato abbastanza vincente, dato che riesce a porre in maniera originale una storia abbastanza banale. La critica ecologista è un po' facilona, ma è ben trasmessa e ben si amalgama alla storia. Le tinte horror che prende il film non sono male e riescono ad inquietare molto. La regia si prende dei rischi ma ne esce abbastanza bene, dato che pone il tutto in maniera intelligente e con riprese abbastanza curate. Fa storcere il naso l'uso della colonna sonora, che mal si sposa con lo stile adottato. Il montaggio è buono e risulta determinante per avere una buona narrazione. I personaggi sono un po' piatti, ma riescono ad essere funzionali. La protagonista è abbastanza convincente.

Brucia ragazzo, brucia (1969) di Fernando di Leo


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Buona opera di Fernando Di Leo, che critica il perbenismo borghese dell'epoca. La critica viene portata avanti mettendo a nudo la vera indole dei borghesi, che si dimostrano dalla mentalità chiusa e bigotta, pur nascondendo le medesime pulsioni delle persone che criticano. La storia è molto semplice ed ha delle tinte erotiche ben sfruttate, anche se non ci sono molti guizzi a livello narrativo, fatto salvo il bel finale. I personaggi sono funzionali alla narrazione, pur non essendo molto approfonditi. Di Leo riesce a mettere in scena l'opera con buona mano, presentando alcune scene molto interessanti, come il sogno iniziale. Anche le scene più spinte sono ben girate, senza volgarità ma dando un certo erotismo. Le ambientazioni sono ben sfruttate, tenendo conto la limitatezza delle stesse. Anche la colonna sonora è buona e riesce a creare la giusta atmosfera.

The Bad Batch (2016) di Ana Lily Amirpour


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Una gran bella opera, che descrive con originalità un contesto molto interessante. L'ambientazione risulta fin da subito molto classica, ma viene ben presentata e l'inizio fa entrare subito nel contesto presentato. La pellicola ha un tono molto crudo, ma riesce a mantenere un'atmosfera quasi eterea. Molto bello come i personaggi si sentano effettivamente sperduti in quella società. La narrazione ha uno scorrere molto lento, a volte troppo, ma ben accompagna lo spettatore fino al finale, che però non colpisce molto. Molto interessante la struttura sociale creata nel piccolo villaggio, che si basa su un potere centrale molto autoritario, che prolifera nelle situazioni di disagio. La regia crea delle sequenze pregevoli, insieme ad un'atmosfera molto interessante ed avvolgente, anche se a volte il ritmo cala un po' troppo. I personaggi non sono sempre ben approfonditi, ma riescono ad amalgamarsi abbastanza bene fra loro.

Thelma & Louise (1991) di Ridley Scott


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Bel film di Scott, che riesce ad emozionare e a raccontare una bella storia. La narrazione procede in maniera scorrevole e con un andamento molto buono. Le due protagoniste sono ben amalgamate fra loro e creano un'alchimia che viene ben trasmessa. L'evolversi della loro situazione è interessante, anche se a volte è un po' forzata, ma non in maniera grave. Anche il contesto in cui si muovono è interessante e ben strutturato, con un mondo maschile oppressivo, anche se un po' stereotipato. Finale molto bello e che conclude degnamente la deriva delle due protagoniste. Regia molto buona, che colpisce con inquadrature molto belle e una messa in scena realistica che convince. Il comparto tecnico si muove in concerto per portare avanti con coerenza l'opera. Il film è molto femminista, evitando quasi sempre di portare avanti una critica in maniera banale.