domenica 24 giugno 2018

Psychokinesis (2018) di Yeon Sang-ho


Trailer del film


Opera interessante a gradevole, che riesce a raccontare abbastanza bene la vicenda narrata. La storia è abbastanza semplice, con alcune leggerezze di poco conto che non vanno ad inficiare troppo la qualità narrativa. Nel complesso ci troviamo di fronte ad una pellicola leggera, che manda una buona critica contro le aziende colluse con lo Stato, con quest'ultimo schierato solo dalla parte dei più forti. Ad ogni modo l'opera convince in parte, perché mantiene una qualità buona senza avere picchi degni di nota. Questo impedisce al film di sfruttare pienamente la discreta idea iniziale. Il protagonista poteva essere meglio sviluppato, ma nel complesso non è male. Anche sua figlia è ben fatta, per quanto un po' stereotipata. Visti i temi trattati, mi sarei aspettato una minor leggerezza nella narrazione, cosa che secondo me avrebbe giovato. La regia resta comunque buona e porta avanti dignitosamente la trama. Gli effetti speciali non sono granché, ma, non essendo invadenti, risultano sfruttati abbastanza bene. Il lato tecnico funziona, ma non sempre viene data la giusta enfasi alle scene, anche se alcune sono veramente efficaci.

La truffa dei Logan (2018) di Steven Soderbergh


Trailer del film


Soderbergh, di nuovo in azione, prova a proporre una rapina, portata avanti da dei reietti della società, come una sorta di rivalsa sociale. La pellicola mette in scena una trama che ha dei momenti indubbiamente riusciti, anche se nel complesso non riesce ad avere delle caratteristiche degne di nota. Questo potrebbe essere dovuto ad un ritmo con troppi cali e da personaggi interessanti, ma a volte un po' squadrati. Non manca anche una certa ironia, che aiuta discretamente la narrazione. La rapina in sé è ben girata, ma sa tutto di già visto e questo non permette di provare il giusto interesse nella vicenda. Anche il voler dare a tutti i personaggi una caratterizzazione così peculiare fa sembrare le loro interazioni un po' forzate. Soderbergh riesce a dare un taglio particolare al tutto, ma nel complesso non colpisce e lascia non pienamente convinti, anche se va dato il merito al regista di avere una buona mano che riesce a risollevare alcune scene non riuscitissime. Il lato tecnico è buono, ma la scrittura non regge e anche la regia ne risente. Le musiche sono buone e ben si adattano all'ambientazione. Quest'ultima è veramente azzeccata e interessante.

The Strangers: Prey at Night (2018) di Johannes Roberts


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Secondo capitolo di una saga passata un po' in sordina, che non riesce a portare nulla di nuovo, ma che si lascia guardare dagli amanti del genere. La narrazione segue un andamento fra i più classici, con i protagonisti che si troveranno loro malgrado nel territorio di caccia dei tre killer, i quali li inseguiranno senza pietà per ucciderli tutti. Il tutto quindi segue binari ben rodati, purtroppo senza avere alcun barlume di originalità, ad eccezioni dei buoni killer, che riescono a mantenere alta la tensione. I personaggi non hanno caratterizzazioni degne di nota e si limitano ad essere carne da macello, anche se i due figli nel complesso non sono male. Le uccisioni sono buone e l'atmosfera creata è funzionale al racconto, pur essendo molto derivativa. Il ritmo è buono e la parte finale di buon impatto, anche se nel complesso non ci sono scene che restano impresse, pur essendo visibile, in alcuni momenti, una buona fotografia. La regia è molto basilare e non riesce a stupire. Le musiche sono buone e in alcune scene danno una buona mano. Nel complesso però non mancano difetti nella narrazione. Una qualità non buona non permette alla pellicola di avere la giusta forza.

domenica 3 giugno 2018

Tre colori - Film bianco (1994) di Krzysztof Kieślowski


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Secondo film della trilogia dei colori. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una grande pellicola, che porta avanti un dramma umano e una vendetta spietata. La storia segue le vicende di Karol, che si trova distrutto a causa dell'abbandono della moglie.L'unica sua ragione di vita, a questo punto, sarà la vendetta. Il modo rocambolesco, ma studiato fin nei minimi particolari, con il quale porterà avanti il suo intento lo rendono un personaggio con una forza d'animo che inizialmente non traspare e danno al racconto un tono fortemente drammatico e con un interessante humor nero. Anche la Polonia viene mostrata con un forte degrado sociale e morale, in cui tutto è ottenibile con i soldi. Il modo con cui procede la narrazione e la chiusa del film vanno così a creare una storia incredibilmente interessante, nella quale la vendetta non viene vista positivamente, ma come una cosa che porta lo stesso protagonista a non ottenere alcun vantaggio personale, se non quello di una temporanea rivincita. La regia è anche stavolta ottima e riesce a catturare l'interiorità dei personaggi e dello spaccato sociale nel quale avviene la vicenda. La fotografia dà giustizia al nome del film, virando molte scene su toni tendenti al bianco, andando a far scontrare la candidezza di alcune immagini con una realtà imperfetta e decadente. Musiche eccellenti, che scandiscono molto bene la narrazione.

Solo: A Star Wars Story (2018) di Ron Howard


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Ormai anche la saga di Star Wars si sta sviluppando portando ulteriore serialità nel suo universo cinematografico. Stanno quindi emergendo numerosi spin off, come questo Solo: a Star Wars Story. Rendere giustizia ad un personaggio amato come Han Solo non è cosa facile e questa pellicola ci riesce in parte. La storia non è delle migliori, ma riesce a dare una certa coerenza allo sviluppo del personaggio, per farlo gradualmente diventare quello che tutti conoscono. Non sono presenti momenti degni di nota, ma solo alcune scene più riuscite di altre. Con questo non intendo criticare interamente l'opera, ma nel complesso non lascia il segno. Alcuni personaggi sono invece molto buoni, con una caratterizzazione abbastanza riuscita. Anche il ritmo non è esente da difetti, essendo in alcuni momenti squilibrato, facendo pesare le quasi due ore di durata. La scrittura non è granché e anche i rapporti fra i personaggi sono abbastanza banali. Nel complesso la regia non riesce a dare la giusta verve all'opera, ma in alcune scene è possibile notare una certa forza narrativa. Purtroppo non mancano anche momenti abbastanza confusionari, a causa di un montaggio con troppi stacchi e di una mdp troppo mossa. Colonna sonora carina, salvata dal famoso tema principale. Attori non molto in parte.

La pelle che abito (2011) di Pedro Almodóvar


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Film grottesco e disturbante che racconta una storia veramente interessante. La struttura narrativa è veramente buona e riesce a svelare le sue carte con il giusto tempismo, in modo da creare una bella atmosfera e una buona sorpresa. Gli eventi presentati costituiscono una situazione malata, frutto di personalità che hanno subito forti traumi. Ad esempio il dottore ha dedicato la sua vita alla scienza senza alcuna remora morale. Tutto l'intreccio si basa sulla psicologia dei personaggi e sul loro essere vittime di una vita che ha riservato loro poche gioie. In una narrazione algida non mancano alcuni momenti al limite del kitsch, causati dall'ingresso di figure grottesche che vanno ad arricchire un microcosmo molto particolare. Lo sviluppo narrativo dà vita ad una storia che ribalta il punto di vista in maniera ottima. Finale con il giusto climax che chiude ottimamente l'opera. I personaggi hanno un ottimo spessore e riescono a rimanere impressi a lungo per via di un'ottima scrittura. Anche la regia è molto buona e riesce a dare al racconto un taglio molto freddo e preciso, come un orologio. Uso molto intelligente dei diversi tipi di inquadrature, con un ottimo uso dei primi piani. Buona la colonna sonora.

Deadpool 2 (2018) di David Leitch


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Secondo capitolo, più riuscito del suo predecessore, ma che non fa gridare al miracolo. La trama non è il punto forte dell'opera, che punta tutto sull'esplosività del protagonista che viene ben sfruttato per portare avanti tutta l'opera. La demenzialità è pressoché costante e, nonostante sia dosata meglio rispetto al primo capitolo, alla lunga stucca un po'. Il ritmo non è sempre buono, ma nel complesso la pellicola scorre sufficientemente bene. L'idea di base, nel creare una parodia di un cinecomics è sempre buona e non viene mal sfruttata. Purtroppo però lo sviluppo narrativo non regge e risulta molto prevedibile e un po' piatto, anche se non mancano alcune sequenze molto ironiche e inaspettate. La regia è molto basilare, con alcune buone idee, ma non riesce a entusiasmare. Il lato tecnico nel complesso non è granché e si nota la presenza di un budget non altissimo in alcuni frangenti. Anche la fase di scrittura non è stata ben gestita, con personaggi bidimensionali e poco interessanti. Anche l'universo da cui proviene Cable non viene approfondito, nonostante potesse dare un po' più di profondità al racconto. Quindi un passo avanti rispetto al primo Deadpool, ma non vengono raggiunti risultati ragguardevoli. Molto divertenti le scene post credits.

Halloween III - Il signore della notte (1982) di Tommy Lee Wallace


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Un terzo capitolo che intelligentemente tenta di rinnovare la formula dei primi due capitoli, anche se con risultati non eccellenti. La trama segue l'indagine di un dottore su un misterioso omicidio avvenuto pochi giorni prima. Lo sviluppo della storia è interessante e i risvolti macabri che vengono via via svelati sono buoni e ben studiati, anche non fanno gridare al miracolo. Nel complesso il ritmo regge abbastanza bene e la parte finale, un po' grossolana, ha un chiusura interessante. L'atmosfera non è male in alcuni punti e riesce a dare alla narrazione qualche buon tocco, che risolleva un andamento un po' piatto. Le scene splatter non sono male hanno dei begli effetti speciali. Anche il cattivo non è male, ma non ha uno spessore degno di nota. Interessante la forte critica al potere dei media e delle multinazionali, che vengono mostrati onnipotenti e non curanti dei comuni cittadini. I protagonisti non sono male e si spalleggiano bene durante la narrazione. La regia non ha molti guizzi, ma riesce a dare un'atmosfera particolare al racconto, donandogli un nonsoché di malsano. La fotografia e il resto del comparto tecnico sono nella media, con una colonna sonora azzeccata e ben sfruttata.