Trailer del film |
La trama presentata ha una struttura molto lineare e un inizio non molto coinvolgente, anche se nel procedere non risparmia alcune trovate ingegnose. Il protagonista è abbastanza complesso, sentendo il mondo come una gabbia popolata da persone senza identità. Questo lo porta ad isolarsi da tutto e ad allontanare quelli che gli sono vicino. La prima parte è lineare e ha una durata un po' eccessiva, mentre la seconda risulta nettamente più interessante, anche se tutto poteva essere trattato in un'opera più breve. Alcune trovate stilistiche interessanti, come l'assegnare a tutti i personaggi la stessa voce per evidenziare la loro mancanza di identità agli occhi del protagonista, fanno rimanere impressa la pellicola. Anche il rapporto fra lui e Anomalisa è curato e ha uno sviluppo interessante. L'opera convince a metà avendo un po' troppi cali nella narrazione, la quale risulta un po' diluita. Finale molto amaro. Protagonista approfondito abbastanza bene, al contrario degli altri personaggi. La regia mette molta cura nella messa in scena e dà uno stile veramente bello al tutto, sia per via delle trovate visive sia per il tono adottato. Nel complesso una buona opera, che, non sfruttando pienamente le carte che aveva a disposizione, non convince fino in fondo.
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