martedì 17 aprile 2018

A Quiet Place - Un posto tranquillo (2018) di John Krasinski


Trailer del film


Una buona idea di base sfruttata in parte e che regala alcune buone sequenze. La pellicola si basa sul silenzio e sull'impossibilità dei personaggi di emettere alcun rumore. Questo porta a situazioni molto interessanti, creando nello stesso momento molta tensione. La breve durata della pellicola le porta giovamento, dato che alla lunga la situazione poteva farsi pesante. Nel complesso la narrazione è ben gestita, anche se non mancano numerosi scivoloni nella sceneggiatura, che soprattutto nella seconda metà mostra un po' il fianco con una risoluzione un po' banale. La parte iniziale è invece abbastanza forte e non mancano momenti ben studiati. I personaggi non sono il massimo, anche se la protagonista ha una discreta forza. Sono quindi presenti numerosi alti e bassi, ma nel complesso il tutto scorre abbastanza bene, lasciando però l'amaro in bocca per un'ottima idea non gestita benissimo. La regia è buona e riesce a sfruttare bene il silenzio nella messa in scena, dando una prova, però, nella media. Un prodotto nel complesso comunque interessante.

Hollywood Party (1968) di Blake Edwards


Trailer del film


Un Peter Sellers in grande forma regala una performance incredibile, andando a distruggere tutte le sovrastrutture sociali del mondo dello spettacolo. La pellicola ha una forza anarchica rara e, senza avere una trama vera e propria, ha una forza esplosiva. Già dallo splendido inizio capiamo di trovarci di fronte ad un'opera di grande valore. Il mondo dello spettacolo è messo in crisi da una figura fuori dal sistema inserita nel loro contesto. Sellers è ottimo e porta avanti magistralmente delle gag irresistibili. Tempi comici sfruttati benissimo, con situazioni veramente frizzanti. La regia è abbastanza basilare, ma sfrutta bene le sue carte, gestendo a dovere l'ambientazione e gli attori per divertire lo spettatore. I personaggi sono ben realizzati e, pur trattandosi di macchiette, creano una bella amalgama che facilita la messa in scena di numerose buone idee. Parte finale fantastica, con un climax incredibile che conclude ottimamente il film. Una pellicola che ha fatto, giustamente, scuola e che riesce a portare avanti le sue idee anarchiche con la giusta verve e ironia.

Ready Player One (2018) di Steven Spielberg


Trailer del film


Un'opera di Spielberg che non convince pienamente per via di una trama un po' fiacca e una quantità di citazioni veramente eccessiva. Quest'ultime fanno piacere e ben creano l'effetto nostalgia, ma alla lunga stancano, essendo presenti in quantità esagerata. La trama ha uno sviluppo che, sulla carta, prometteva bene, ma sullo schermo la lunghezza eccessiva si fa sentire. Alcune svolte e scelte narrative sono un po' banali e non appassionano. Nel complesso comunque il ritmo è buono e riesce a passare bene. Molto bella e ben strutturata la battaglia finale. La realtà virtuale è ben fatta, ma non stupisce, inoltre la scelta di utilizzare così tanta computer grafica non permette di valorizzare pienamente l'ambientazione. I personaggi sono carini, ma hanno uno spessore abbastanza scarso e non restano impressi, eccezion fatta per il creatore di Oasis, molto sfaccettato e profondo. La regia dimostra la mano di un maestro, ed è visibile un buon impegno nel mettere in scena la storia, anche se, come già scritto, il risultato non è dei migliori. Non sto parlando di un fallimento, ma di un'opera che prometteva ben più di quello che è stato fatto, nonostante Spielberg riesca a creare alcune sequenze veramente belle. Uno degli scontri fra robot sul finale è bellissimo.

Black Sea (2014) di Kevin Macdonald


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Un action movie che puntando sulla semplicità riesce a regalare buone emozioni. La trama ha uno sviluppo e un andamento lineare, riuscendo a mantenere un buon livello qualitativo nella narrazione. Purtroppo lo sviluppo narrativo della seconda metà non riesce a convincere pienamente, virando un po' troppo sul catastrofico, mentre sarebbe stato tutto più epico e piacevole se il gruppo fosse rimasto unito. Ad ogni modo non mancano momenti veramente convincenti che tengono col fiato sospeso. Molto interessante come i personaggi simboleggino la rivalsa sociale contro i potenti. Finale piacevole e ben strutturato, anche se un po' forzato. La regia costruisce una narrazione lineare e curata, riuscendo a gestire abbastanza bene un'ambientazione molto piccola e non semplice. Le inquadrature sono ben fatte e regalano alcune panoramiche interessanti. I personaggi non sono molto approfonditi, ma si amalgamano abbastanza bene fra loro. Il protagonista ha un'evoluzione ben strutturata ed ha una buona profondità.

martedì 3 aprile 2018

Hugo Cabret (2011) di Martin Scorsese


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Un vero e proprio atto di amore di Scorsese verso il cinema, portando alla luce una storia veramente bella a fiabesca. L'estetica in questo film la fa da padrona, essendo curatissima e bellissima. La storia è semplice, ma molto profonda e ben mostra il potere straordinario del cinema grazie alla forza delle immagini e delle idee degli artisti. La narrazione scorre benissimo e porta avanti la bella storia con il giusto tono. L'omaggio a Georges Méliès è incredibile e dimostra tutto l'amore di Scorsese verso la settima arte. Le scene ambientate durante la realizzazione dei vecchi film sono molto evocative e fanno sognare. I personaggi sono ben amalgamati e, per quanto poco sfaccettati, riescono ad amalgamarsi bene. Finale adeguato alla storia narrata, conciliatorio e ben realizzato. La regia è ottima, con delle carrellate pregevoli e una messa in scena sempre curata. L'ambientazione è veramente bella e viene ben gestita sia nei momenti distesi, sia in quelli colmi di tensione. Georges Méliès è interpretato benissimo ed ha una bella profondità. Colonna sonora ben fatta.

Tonya (2017) di Craig Gillespie


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Un'opera riuscita, che racconta una storia incredibile e veramente appassionante. La vita della protagonista viene analizzata a fondo e, nonostante alcune leggerezze, è portata avanti con cura e con un ritmo molto buono. Non ho apprezzato le molte scene in cui i protagonisti nel presente descrivono il loro passato, ma nel complesso la narrazione è stata ben gestita. Anche la tensione durante le gare è presente e tutta la parte relativa all'aggressione è ottima, con una verve fantastica e alcuni momenti gestiti con degli ottimi tempi comici. La protagonista è ben analizzata e denota una forza incredibile con un carattere spigoloso ma affascinante. La sua sfida contro una società bigotta è ben resa e, anche se un po' didascalica, colpisce. Comprimari veramente funzionali alla narrazione e che arricchiscono le situazioni presentate. La regia adotta un taglio molto classico per la narrazione, ma non mancano alcune sequenze veramente riuscite che rendono nel complesso riuscito il film. Alcune inquadrature sono molto pregevoli, con una tecnica buona che valorizza i giusti momenti. Non un capolavoro, ma sicuramente un'opera che convince e che riesce a raccontare abbastanza efficacemente una storia eccezionale. Finale molto bello e con un bel montaggio alternato, che va a dimostrare la forza indomabile della protagonista.

Il signore della morte (1981) di Rick Rosenthal


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Sequel di un capolavoro, che gioca sul sicuro, copiando il primo capitolo, non lasciando la sua impronta. La storia parte dove si era interrotto il primo Halloween. Questo ha permesso alla pellicola di portare avanti il tutto senza alcuna nuova idea, ma ha permesso di utilizzare delle ottime idee di base per riproporre una formula che funziona. Troviamo quindi uno slasher dalla struttura classica che ben utilizza un personaggio iconico. Alcune esecuzioni sono ispirate e giustamente cruente. I personaggi non spiccano per caratterizzazione ,anche se è presente un grande dr. Loomis e una protagonista che vive di riflesso della buona performance del primo capitolo. La regia è un po' grezza, con alcune sequenze non bellissime, ma nel complesso il tutto viene reso gradevole, con una parte finale ben fatta e dalla giusta forza espressiva. Colonna sonora ottima, ma ripresa quasi interamente da Halloween. Buona l'idea della scelta dell'ospedale. Un buon divertissement, ma nulla più.

The Grey (2011) di Joe Carnahan


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Pellicola che pone al suo centro lo scontro fra l'uomo e la natura in un ambiente estremo. La trama pone un gruppo di persone in una situazione di estremo pericolo e questo incipit viene sfruttato per rappresentare il rapporto fra l'uomo e la natura. Quest'ultimo viene mostrato inadatto alla vita in un ambiente selvaggio. Lo sviluppo narrativo non è male e scorre abbastanza bene per tutta la durata della pellicola. Le psicologie dei personaggi danno una certa profondità alla narrazione, anche se gli approfondimenti non sono sempre ben fatti, risultando a volte banali. Ad ogni modo la bella ambientazione è stata ben caratterizzata e sfruttata, con delle scene veramente suggestive e coinvolgenti. L'atmosfera creata, grazie ad un vento incessante e ad una buona sensazione di pericolo, è buona e spinge a seguire la narrazione con curiosità. Lo sviluppo finale è prevedibile, ma riesce ad essere molto buono. Gli attori sono in parte e reggono bene il ruolo, con un Liam Neeson credibile, pur essendo un po' stereotipato. Molto ben caratterizzati i lupi, vera rappresentazione di una natura crudele, che però riesce anche a regalare degli scorci bellissimi. La regia ha dei momenti molto ispirati e nel complesso convince, portando avanti una storia non semplice che poteva essere facilmente banalizzata. Un buon film che si distingue dalla massa grazie ad alcune buone idee ben sfruttate.

Il pensionante (1927) di Alfred Hitchcock

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Ottimo film di Hitchcock, che riesce, con una trama semplice a trasmettere la sua poetica e la sua genialità. La trama è veramente semplice, ma viene valorizzata da una narrazione ben fatta e visivamente molto curata. Sono numerose le inquadrature che restano impresse e che mostrano la genialità del regista. Pregevole la scena in cui il pavimento diventa trasparente per poter vedere ciò che accade al piano superiore. Ovviamente lo stile deve ancora maturare, ma già ci troviamo di fronte a ad un'ottima mano. La storia viene ben sviluppata e pone bene i temi trattati, mostrando una giustizia sbrigativa e crudele e ponendo una persona normale in una situazione straordinaria. Agli oggetti viene data una forza rara e viene costruita benissimo la tensione. Molto interessante come il killer sia solamente un pretesto per portare avanti una storia focalizzata sui drammi dei personaggi. La tecnica è di altissimo livello e presenta delle trovate ancora oggi molto interessanti. La fotografia e la messa in scena sono di alta qualità ed è visibile l'amore e la cura dimostrate nel portare avanti la creazione di questa pellicola. Interessante il modo in cui la società venga influenzata da una giustizia a volte un po' frettolosa. Ritmo ottimo.

Maryland (2015) di Alice Winocour


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Buona pellicola che pone sotto i riflettori un personaggio problematico, che permette di portare avanti una critica interessante, anche se non particolarmente efficace. Il protagonista ha subito dei traumi in guerra e tenta di rifarsi una vita fra mille difficoltà come bodyguard. La sua evoluzione non è eccezionale, ma è strutturata abbastanza bene. La nascita del legame fra lui e la moglie del suo datore di lavoro si sviluppa in maniera un po' repentina, pur avendo alcuni momenti interessanti. Il ritmo non è sempre ben dosato, con alcuni momenti eccessivamente lenti, ma con alcune scene d'azione ben fatte. La tensione c'è, ma secondo me non vengono ben sfruttate le turbe del protagonista, che si limita ad avere un comportamento un po' alienato, senza cadere mai nella follia vera e propria. Finale buono, anche se un po' tirato via. La regia non regala grandi sequenze, anche se crea una buona atmosfera, oppressiva e cupa. Purtroppo il comparto tecnico non riesce a valorizzare la trama, ma nel complesso resta comunque un buon lavoro. Comprimari caratterizzati in maniera un po' superficiale.