domenica 16 agosto 2015

Crazy Eights (2006) di Jimi Jones


Trailer del film



Un horror ben costruito che ha nella messa in scena il suo punto di forza. La storia vede come protagonisti 6 persone che si incontrano nuovamente, dopo molti anni, al funerale di un amico comune. Loro si conoscono molto bene perché da piccoli stavano sempre insieme formando un gruppo che si chiamava Crazy Eight, essendo appunto otto in origine. Leggendo la lettera lasciata dall'amico defunto, verranno invitati ad andare in una villa sperduta in campagna per trovare degli oggetti indicati in una mappa. Una volta arrivati sul luogo indicato il gruppo inizierà ad avvertire delle presenze ed inizieranno a succedere dei fenomeni strani e che metteranno a repentaglio l'incolumità dei protagonisti.
Gina in un momento di panico
La trama prosegue molto bene, con un ritmo compassato, ma mai noioso, e con un succedersi di situazioni che portano avanti una trama facilmente intuibile, che riesce però ad interessare per via del modo con cui essa viene messa in scena. Il terribile cammino che subiscono i protagonisti è strutturato bene e non fa mai sopraggiungere un senso di ripetitività, ma riesce invece ad avere una certa varietà. Inoltre la scelta di svelare gradualmente tutti i misteri presentati, permette di mantenere vivo l'interesse dello spettatore, anche se alcune scelte narrative fanno intuire fin troppo bene dove andranno a parare certe situazioni, facendo così perdere un po' di efficacia ad alcuni colpi di scena.
Beth inizia a dare segni si squilibrio
La pellicola mostra come non sia possibile sfuggire alle colpe del passato e viene strutturata un'interessante riflessione sul senso di colpa, che viene rappresentato come indispensabile per potersi definire sani di mente. La loro graduale presa di coscienza, insieme al formarsi del senso di colpa, fa tornare alla normalità la loro psiche, anche se ciò presuppone il doversi confrontare con il passato. Nel film non mancano anche alcuni momenti gore veramente riusciti e che aiutano molto la narrazione. Le scene violente sono realizzate molto bene e riescono a disturbare, grazie ad una struttura ben fatta e a degli effetti speciali curati. La trama lascia molto all'interpretazione dello spettatore e risulta a tal proposito emblematico il finale che non chiarisce molto ma completa degnamente il quadro composto dal film.
Le diapositive iniziano a cambiare da sole
La regia è molto buona, con una telecamera che si muove in maniera fluida e con delle inquadrature molto interessanti e ben strutturate. La storia viene strutturata abbastanza bene anche se tende a complicarsi a volte inutilmente. Il ritmo non è quasi mai veloce, ma sempre abbastanza compassato con alcune velocizzazioni che tengono vivo l'interesse dello spettatore. La stile dato al racconto è azzeccato e l'atmosfera creata è molto buona. La fotografia è caratterizzata da colori lividi, cosa che aiuta molto nella creazione dell'atmosfera dentro la villa. Sono presenti dei momenti che sono visivamente molto inquietanti, come ad inizio film quando delle diapositive vengono proiettate a forte velocità senza nessun apparente controllo.
Il funerale dell'amico dei protagonisti
Il montaggio ha degli alti e bassi, dato che sono presenti alcune sequenze in cui gli stacchi sembrano inseriti con un tempismo non perfetto e altre scene nella quali c'è una cura maggiore nel montaggio, cosa che permette di avere delle sequenze molto interessanti. La colonna sonora non è eccellente, non riuscendo a dare sempre l'enfasi necessaria alle scene. Nonostante questo gli effetti sonori hanno una buona qualità e danno il loro contributo durante la pellicola. I personaggi inizialmente non convincono molto, ma man mano che la storia si sviluppa emergono più sfaccettature delle loro personalità che permettono loro di avere il sufficiente spessore per creare empatia con lo spettatore.
Il cadavere di una bambina
Il modo con cui vengono approfondite le loro vite non risulta banale ma vengono sfruttati alcuni intelligenti stratagemmi per far apparire tutto molto naturale, anche per persone che si conoscono da vent'anni. La fase di scrittura denota quindi un buon lavoro, pur creando a volte dei momenti in cui la storia non è ben chiara. In conclusione, questo è un horror che parte da una trama abbastanza classica, che viene sviluppata con una buona cura visiva e tecnica, riuscendo così a convincere e ad elevarsi sopra la media. Tutto questo grazie ad una messa in scena ispirata, che disturba ed inquieta, trasportando lo spettatore dentro una realtà torbida e che ha alle spalle dei trascorsi agghiaccianti.

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