domenica 23 luglio 2017

Moonlight (2016) di Barry Jenkins


Trailer del film


Un'opera molto intima, un po' pretenziosa, ma non male. La narrazione è divisa in tre atti che coprono tre momenti della vita del protagonista. La struttura non è male e la narrazione ha un ritmo lento, ma non noioso, salvo rari momenti. i primi due atti sono indubbiamente i più riusciti, mentre il terzo, che doveva chiudere l'arco narrativo, risulta un po' piatto e non lascia soddisfatti. L'evoluzione psicologica del protagonista è ben strutturata, anche se nel terzo atto viene resa in maniera un po' troppo semplicistica. Nel complesso sono presenti alcune scene efficaci e visivamente interessanti, anche se sono rari i momenti che stupiscono. La storia presenta anche qualche elemento un po' ruffiano, per far leva sulla sensibilità dello spettatore, ma mai in maniera grezza. La regia ha uno stile che non amo e che ritengo un po' anonimo, con molta telecamera a mano che dà l'idea di pellicola indipendente. La tecnica c'è, con una messa in scena convincente e delle musiche abbastanza efficaci, ma la sceneggiatura non regge fino alla fine. Un'opera, quindi, che convince in parte.

XX (2017) di Jovanka Vuckovic, Annie Clark, Roxanne Benjamin, Karyn Kusama


Trailer del film


Antologia horror al femminile che non convince granché. Sono presenti quattro episodi, di cui solamente il primo e il quarto risultano minimamente interessanti. il secondo e il terzo hanno qualche spunto, ma sono nel complesso abbastanza scadenti. Una cosa che accomuna i vari episodi è l'inconcludenza delle sceneggiature, dato che, anche quando la partenza è interessante, la conclusione sembra tirata via e svilisce il lavoro fatto. Ovviamente non tutto è da buttare, come la buona curiosità creata nel primo episodio o alcune sequenze ben realizzate, ma non ci sono sufficienti momenti validi per salvare questa antologia. Il lato tecnico non regala momenti degni di nota, non essendo presenti messe in scena che restano impresse. Unica menzione d'onore va al primo episodio, che riesce a creare un'atmosfera buona, anche se non viene supportata da una sceneggiatura forte. Le altre parti danno un forte senso di mediocrità, non valorizzando gli spunti narrativi presenti.

Outrage (2010) di Takeshi Kitano


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Grande yakuza movie, con una intreccio ben costruito e delle ottime atmosfere. La trama è un continuo susseguirsi di tradimenti e scontri interni alla yakuza, i quali vanno a delineare un'organizzazione senza scrupoli pronta ad uccidere i suoi stessi membri per avere più potere. L'onore non è più presente nell'organizzazione e la vecchia guardia è ormai destinata la declino. L'ottima regia riesce a dare un ottimo ritmo alla narrazione e a renderla sempre chiara e appassionante. Il microcosmo trattato viene caratterizzato benissimo, con personaggi intriganti e di spessore. Lo Stato risulta essere impotente di fronte alla yakuza, avendo ormai loro il controllo della polizia. Molte sequenze sono realizzate benissimo, anche grazie ad un montaggio di alta qualità. La critica portata avanti alla yakuza non sacrifica l'intrattenimento, andando a creare una storia doppiamente interessante. Personaggi ben interpretati che restano impressi. Musiche quasi assenti ma ben dosate.

domenica 16 luglio 2017

Fuoco cammina con me (1992) di David Lynch


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Lynch crea un degno prequel per Twin Peaks, discostandosi dalle atmosfere della serie e dando libero sfogo al suo stile. La storia segue gli ultimi giorni di vita di Laura Palmer e mostra senza filtri l'abisso nel quale si era cacciata. La pellicola si caratterizza per una messa in scena molto aggressiva ed esplicita, riuscendo a turbare soprattutto i fan della serie. La visione non è sempre facile, ma indubbiamente appagante e di forte impatto. I personaggi vengono mostrati sotto una luce molto più cupa, e spesso molto più critica. Purtroppo narrativamente si tratta di un'opera che necessita di una certa conoscenza di Twin Peaks e, nel complesso, non aggiunge molto alle informazioni già note, mostrando anche alcune falle. Tecnicamente siamo su altissimi livelli, con un Lynch che dà libero sfogo alle sue visioni, per creare scene visivamente interessanti e disturbanti. La scena dell'omicidio è meravigliosa. Laura è interpretata divinamente e con un'intensità rara. Colonna sonora eccellente.

Reversal - La fuga è solo l'inizio (2015) di José Manuel Cravioto


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Un rape & revenge atipico, con una progressione trascinante e ben strutturata. Già dall'inizio è possibile notare l'originalità nella narrazione, ribaltando da subito i ruoli fra carnefice e vittima, mettendo in scena la vendetta della protagonista. La storia prosegue molto bene, con rivelazioni ben dosate, anche se un po' prevedibili. L'evoluzione della protagonista è veramente riuscita e non eccessivamente forzata. I flashback sono inseriti bene, anche se un po' troppo numerosi. Sviluppo semplice ma efficace, fino ad un finale potente e spietato. La regia sfrutta bene le sue carte e riesce a creare una buona atmosfera, claustrofobica e malata. Anche il montaggio è buono, ma ha alcuni cedimenti in alcune scene. I personaggi sono abbastanza squadrati, ma funzionali, con la protagonista che spicca come caratterizzazione.

domenica 9 luglio 2017

Okja (2017) di Bong Joon-ho


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La storia ha al suo centro l'amicizia fra Mija e Okja, esaltando la forza del loro rapporto e portando avanti numerose critiche alla società. Uno dei punti di forza della narrazione è la protagonista, interpretata benissimo e con una forza rara. Nel portare avanti l'odissea della giovane, la pellicola non risparmia critiche palesi nei confronti dello strapotere delle multinazionali, della scienza senza etica e, in minima parte, degli animalisti. Questi ultimi sono trattati in maniera molto ironica, ma mai veramente incisiva, facendoli passare fin troppo puri, anche se moralmente migliori degli sfruttatori. La critica portata verso gli allevamenti è visivamente molto forte, anche se un po' troppo didascalica. Il finale stupisce, mostrando l'essenza del commercio, dominato dal denaro. La regia ha una mano invidiabile, con inquadrature e movimenti di macchina sempre precisi e curati. Sono molte le scene che colpiscono e, senza strafare, restano impresse. La cura tecnica sopperisce ad alcuni difetti nella narrazione, lasciando soddisfatti e dando interessanti spunti di riflessione.

Somnia (2016) di Mike Flanagan


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Un fantasy/horror girato con maestria e ispirazione. La storia segue un andamento classico, ma appassionante, con uno sviluppo che guida lo spettatore in un interessante crescendo. Le fasi oniriche sono realizzate molto bene e alcune creano un'ottima tensione grazie ad una messa in scena e ad un montaggio ispirati. Lo sviluppo narrativo sfrutta bene i personaggi, dandogli uno spessore molto interessante. L'evoluzione della madre è la più strutturata, mostrando i suoi lati oscuri e approfondendoli degnamente. Alcuni passaggi nella narrazione sono un po' forzati, ma nel complesso tutto scorre molto bene fino al bel finale, triste, ma speranzoso. La regia dà una veste molto elegante e fiabesca all'opera, permettendole di non banalizzare la storia. Non c'è abuso di jump scares e il montaggio aiuta a creare tensione senza usare trucchetti. La buona tecnica sfoggiata dà, quindi, un tocco originale all'opera, permettendole di risaltare ed essere ricordata.