La storia è come se fosse un atto di violenza anche contro lo spettatore, dato che alla fine lascia un senso di spossatezza e di tristezza, vedendo le atrocità commesse. Il tema centrale dell'opera è ovviamente la violenza sulle donne, mostrando efficacemente come essa possa venire da entrambi i sessi e come tali comportamenti fioriscano fintanto che venga presentata come una cosa giusta o come una punizione ricercata dalla stessa vittima. I figli di Ruth non hanno remore morali essendo sempre stati educati ad obbedire e a considerare le donne come meri oggetti. Altro aspetto che ho trovato interessante è la patina di pulizia e bontà della famiglia Chandler, che dietro un'apparenza intonsa nasconde la corruzione morale.
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Zia Ruth durante una seduta di torture |
Questo tema è stato sfruttato molte volte, ma in questo caso mantiene una certa forza ed efficacia, oltre a tramettere benissimo il disgusto verso coloro che commettono violenze verso il sesso femminile. La componente horror non viene ovviamente sacrificata in alcun modo e risulta a mio avviso una delle più efficace che ho visto recentemente, per via della forza con cui riesce a turbare e disgustare. Una scelta che ho trovato vincente è stata quella di non mostrare quasi mai le violenze, ma sfruttando bene il fuoricampo, che da un lato permette di sopportare maggiormente le scene e dall'altro le rende ancora più insostenibili, dato che vengono immaginate crude e realistiche. Questo aspetto dipende molto dalla sensibilità e dall'immaginazione dello spettatore, ma in entrambi i casi risultano efficaci. Per me sono stati dei momenti veramente duri da mandar giù. La forza di quest'opera è indubbiamente dovuta alla caratterizzazione molto buona dei personaggi principali, facendo entrare in forte empatia con la spensierata Megan e rendendo, in questo modo, spietata la sua discesa agli inferi. Nel film è stata anche aggiunta una nota romantica che alla fine dei conti ha aiutato molto nell'approfondimento dei caratteri e regala alcuni momenti struggenti soprattutto nella parte finale.
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Megan viene seviziata |
La zia Ruth inoltre riesce ad avere un'aura malvagia di prim'ordine, anche se il suoi modi risultano forse fin troppo esagerati per risultare credibili. La storia non è a prova di bomba ma scorre benissimo e non ci sono trovate che danno fastidio, anche se alcuni comportamenti di Davd risultano fin troppo comodi per portare avanti la trama, perdendone in realismo, oltre al fatto che sembra strano come nessun figlio di Ruth abbia alcuna remora nel commettere certi atti. Dal lato tecnico è stato fatto un buon lavoro, dato che con un budget non elevato sono riusciti a tirare fuori un'opera visivamente stimolante e molto forte. Le inquadrature sono molto curate e viene creata efficacemente una routine nell'andare nella casa ad assistere a nuovi soprusi.
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Le violenze aumentano... |
L'uso del fuoricampo denota inoltre una certa cura, dato che è una tecnica che può diventare un'arma a doppio taglio se non sfruttata a dovere. La fotografia è anch'essa curata e riesce a creare un'atmosfera più rilassata e solare fuori dalla casa, per poi costruire un ambiente opprimente e malsano al'interno dell'edificio, sfruttando anche una certa freddezza nei colori. Lo stile con il quale è improntato il film è quindi un suo punto di forza e gli ha permesso di essere un gioiellino. Ciò che rimane è quindi un bel film horror, costruito con intelligenza, sfruttando molto bene una storia non semplice in modo che sia un pugno allo stomaco per lo spettatore, che rimarrà stordito e svuotato alla fine del racconto, facendo diventare questa pellicola uno degli horror più interessanti degli ultimi anni.
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