sabato 24 ottobre 2015

Voglio la testa di Garcia (1974) di Sam Peckinpah


Trailer del film


Grandissima opera che mette bene in mostra il potere distruttivo del denaro sulla moralità delle persone. La pellicola comincia con la richiesta di un "fazendero" messicano, di portargli la testa di uno suo dipendente, Alfredo Garcia, per aver messo incinta sua figlia. A quel punto, vista la lauta ricompensa messa sul tavolo, molte persone saranno interessate nel trovare Garcia. Per aiutarsi nell'indagine, due uomini affideranno l'incarico a Bennie, un messicano, il quale preso dall'avidità metterà a repentaglio al sua vita per compiere la missione.
Bennie ed Elita decidono di fuggire insieme
La pellicola è strutturata inizialmente come un road movie, nel quale Bennie e la sua compagna Elita vanno in cerca del cadavere di Garcia per riscuotere la taglia. La trama è sviluppata benissimo e riesce ad approfondire molto bene i temi trattati, senza sacrificare l'intrattenimento, essendo veramente appassionante. Ovviamente l'opera di scaglia contro il potere corruttivo del denaro, che porta le persone ad andare contro la propria morale e mostra l'insensatezza della ricerca di una rivalsa sociale ad ogni costo, non accontentandosi di ciò che si ha. Queste tematiche sono strutturate molto bene e riescono a far breccia nello spettatore, grazie all'empatia creata con Bennie ed Elita.
Bennie mentre lavora
Anche gli sviluppi della trama non sono banali e sono gestiti benissimo riuscendo a costruire una narrazione lineare, ma molto profonda. La pellicola è caratterizzata da una certa dose di violenza che aiuta molto a caratterizzare il contesto crudele nel quale si muovono i personaggi. I destini assegnati alle persone sono spesso impietosi e non puntano ad accontentare lo spettatore, ma a rendere il tutto realistico e funzionale al racconto. Molto bella è la parabola umana vissuta da Bennie, che pur di fare soldi arriva a rinnegare tutto ciò in cui crede, per poi, dopo aver toccato il fondo, tentare di ottenere una rivalsa non più dal punto di vista sociale, ma dal punto di vista morale, essendosi reso conto di cosa era diventato. Inoltre la storia d'amore fra i due è realizzata molto bene, riuscendo ad emozionare e mettendo in risalto la dignità di Elita, che, anche se con un pizzico di ingenuità, propone a Bennie di fuggire e coronare il loro amore con uno stile di vita semplice.
Bennie viene fermato da dei paesani che rivogliono la testa
Il loro reciproco sviluppo emotivo riesce a dare molta forza al racconto e fa da contraltare alla crudeltà che li circonda da ogni lato. Lui si troverà quindi a scegliere fra due opzioni: l'amore puro e semplice e la scalata sociale attraverso del denaro facile guadagnato onestamente.
I due raggiungono la loro destinazione
La regia è meravigliosa, dato che riesce ad essere visivamente molto potente e a far ragionare su molte tematiche. La cura nelle inquadrature e l'intensità del racconto denotano una bravura rara. Le ambientazioni, durante il viaggio dei due protagonisti restano impresse e aiutano a creare un contesto vitale ed interessante. La fotografia riesce a dare spessore ai luoghi rendendoli omogenei fra loro. Il montaggio è assolutamente perfetto e in molte sequenze riesce a stupire per la precisione e per il gusto estetico, come durante le sparatorie, dove è possibile notare lo stile di Sam Peckinpah.
Bennie scappa con la testa
Il ritmo è sempre adeguato, alternando momenti più serrati ad altri più calmi. I protagonisti risultano essere ben approfonditi, con numerose sfaccettature che li rendono molto interessanti e umani, grazie anche a delle performance attoriali di buon livello. I comprimari sono meno caratterizzati ma riescono a mettere in evidenza le caratteristiche utili per il procedere della trama.
Bennie diventa spietato
Dal punto di vista narrativo la storia è molto interessante e permette numerosi spunti di riflessione, trattandosi di una vicenda molto toccante e tragica, che mette a nudo i lati più bassi dell'uomo, per poi dargli in mano la possibilità di una rivalsa morale, lasciando così un briciolo di speranza. In conclusione, questa  un'opera meravigliosa, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista narrativo, la quale riesce a rimanere impressa nella mente dello spettatore per via della sua forza visiva e per via dell'inevitabile empatia che si crea con i protagonisti, dai comportamenti così umani, nella loro fragilità e nel forte legame fra di loro.

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