mercoledì 30 luglio 2014

Il mucchio selvaggio (1969) di Sam Peckinpah


Trailer del film



Capolavoro western che svuota il vecchio West dell'epica e mette in scena reietti della società in una spirale autodistruttiva. La storia è quella di un gruppo di fuorilegge, il mucchio selvaggio appunto, che, dopo una rapina finita male fuggirà in Messico a cercare nuovi affari. Là verranno in contatto con la guerra fra il governo e i ribelli e si troveranno invischiati in intrighi più grandi di loro. Nel frattempo verranno seguite le vicende dei loro inseguitori, anche se questa parte di trama viene usata come cornice per approfondire un po' del passato del protagonista, dato che uno degli inseguitori è un suo vecchio amico. Questo personaggio si sente anch'esso fuori dal tempo e inadatto e l'inseguimento gli permetterà di riflettere su se stesso e sulla sua condizione. Il film è raccontato in maniera eccezionale, con una trama molto significativa sviluppata con intelligenza e maestria. Il vecchio West viene rappresentato in maniera molto cruda e viene spogliato di qualsiasi epica. I personaggi non sono mostrati come eroi solitari in cerca di avventura, ma come disperati fuorilegge che non riescono a trovare il loro posto in una realtà in evoluzione, che li sta rendendo inadeguati. Questa visione è molto interessante e rende la vicenda molto umana. Il mucchio selvaggio cercherà una nuova frontiera nelle terre messicane, dove vivono ancora le atmosfere e gli usi del West. Inoltre nessun personaggio è positivo, ma tutti sono interessati alla sopraffazione e all'arricchimento con qualsiasi mezzo. Un altro punto fondamentale della pellicola è la visione del regista riguardo alla violenza. Essa viene infatti mostrata come una caratteristica innata nell'uomo sin dalla nascita, la quale lo rende pericoloso ad ogni età. Anche i bambini, presenti in molte sequenze, non sono caratterizzati dall'innocenza tipica con la quale sono spesso rappresentati, ma presentano una certa dose di malvagità e dei comportamenti crudeli, dovuti in parte ad un'innata attrazione verso la violenza e in parte ad un ambiente crudele che non contiene alcun valore e che disumanizza chi ci vive. Nonostante l'ambiente nel quale si muovono i personaggi si presenti come ostile e malvagio, i fuorilegge del mucchio mantengono fede ad un codice d'onore che gli spinge a rimanere coesi e a non abbandonarsi, anche se li porterà verso l'autodistruzione. Questa è una storia cruda, spietata, che non rimarrà impressa per il fascino con il quale siamo abituati a vedere i western. Ciò rende tutto molto più tragico e carica di potenza ogni parte del racconto. La violenza fisica e della società stessa viene messa sotto accusa, o per meglio dire alla berlina, e porrà lo spettatore a chiedersi se in se stesso non sia presente una certa dose di brutalità e di istinto di sopraffazione. La regia è superba con sequenze fatte ottimamente, molto ispirate e significative. L'azione è sempre comprensibile e ben strutturata, così da immergere lo spettatore nella vicenda e rendergli il tutto interessante dall'inizio alla fine. Il regista riesce anche a caratterizzare bene l'ambientazione e ad infondere significato in molte scene, semplicemente inserendo dei particolari o strutturandole in un certo modo. La fotografia è ottima con delle ambientazioni ottime e degli scorci veramente ispirati. Il Messico è delineato molto bene è viene sempre trovata la giusta angolazione con la quale mostrare una scena. Anche la messa in scena è veramente realistica, con costumi e ambienti realizzati molto bene. Il montaggio è una delle componenti tecniche meglio riuscite, dato che riesce a rendere ogni scena comprensibile e utilizzando spesso un montaggio alternato fra più situazioni, anche vicine, che danno un ritmo e un impatto visivo veramente belli da vedere. Alcune scene risultano semplicemente splendide, con lo scontro finale che è da antologia. Gli attori sono veramente bravi, riuscendo a dare un forte senso di decadenza e inadeguatezza ai propri personaggi, anche grazie ad un lavoro di scrittura ottimo che va a tratteggiare la fine di un'epoca. Anche le relazioni personali, seppur classiche, risultano perfette nel contesto nelle quali sono calate. I personaggi sembra sempre che vogliano recuperare l'innocenza di quanto erano giovani, pur sapendo che ormai sono perduti e non li resta che farsi da parte e sparire. Questa è un'opera imperdibile per gli amanti del cinema e del western, dato che vengono raggiunti dei picchi artistici difficilmente eguagliabili, che vanno a comporre una storia triste e malinconica di un tempo andato che non tornerà.

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