lunedì 7 luglio 2014

La regola del silenzio - The Company You Keep (2012) di Robert Redford


Trailer del film


Buon thriller che racconta elegantemente la storia, pur rimanendo fin troppo nei canoni classici del genere. Il film racconta le vicende di Jim Grant, avvocato e padre di famiglia, dal momento in cui viene associato ad una rapina commessa 30 anni prima nella quale è morta una guardia giurata. Al crimine presero parte dei membri di un gruppo pacifista radicale, del quale faceva parte pure l'avvocato. La verità viene ricercata da Ben Shepard, un reporter che vedendo la possibilità di fare un grosso scoop, indagherà sulla vicenda avvenuta 30 anni prima e tenterà di scoprire cosa è realmente accaduto quel giorno. Il film segue due linee narrative che si incroceranno più volte: la prima segue le mosse dell'avvocato in fuga dalla giustizia ed intenzionato a far emergere la verità, mentre la seconda segue il reporter, anch'esso con il solito obiettivo. Il ritmo è buono, dato che alterna adeguatamente sequenze di ricerca e scoperta ad altre più movimentate dove si sente la tensione e la curiosità per ciò che sta succedendo. Anche lo sviluppo della vicenda è ben dosato e il film scorre liscio senza far sopraggiungere mai il senso di noia. L'unica cosa, da questo punto di vista, che mi ha fatto storcere il naso è la scelta di far prendere alla storia pieghe fin troppo battute, privando quasi totalmente la pellicola di innovazione, soprattutto per uno spettatore più smaliziato. Anche alcune scelte di trama sono un po' telefonate e tendenti ad alcuni cliché del genere. Nel complesso comunque la storia è molto interessante grazie ad una buona capacità nel racconto. Il buon ritmo e lo sviluppo intrigante di una trama nota, fa passare in secondo piano alcune imperfezioni nella sceneggiatura e riesce a intrattenere benissimo. Un'altro aspetto molto curato è il collegamento fra il presente e il periodo in cui è avvenuta la rapina, descrivendolo bene e mostrando quali lotte e abusi si verificavano in quegli anni. La regia è buona e riesce a strutturare bene la vicenda evitando quasi sempre tempi morti e tenendo un ritmo quasi sempre adeguati. Purtroppo come già detto segue uno stile e una narrazione molto classici, che fanno risultare un po' datato il lavoro, per colpa anche di una sceneggiatura senza elementi innovativi, eccezion fatta per il contesto e il background dei personaggi. Ho trovato inoltre un po' più debole la linea narrativa del reporter che si occupa unicamente di scoprire la verità senza apportare grandi aiuti alla vicenda. risulta comunque utile come figura, dato che aiuta lo spettatore ad avere un quadro completo che si scopre gradualmente. La fotografia e il montaggio sono ben fatti e rendono il film curato dal punto di vista tecnico, aiutandolo ad appassionare e ad interessare. Gli attori sono molto in parte, soprattutto i membri del nucleo pacifista che risultano nel complesso ben caratterizzati e intriganti, tranne Mimi, vecchia fiamma dell'avvocato, che risulta meno approfondita e più macchiettistica per via dei suoi comportamenti nel film. Il lavoro di scrittura è ben fatto, ma è minato da alcune situazioni e scelte narrative che risultano difettose e fuori contesto. Quindi, questa è un'opera che ha molti pregi, grazie ad una bella narrazione che riesce ad appassionare, anche se, per colpa di alcuni difetti di scrittura e della scarsa innovazione impediscono alla pellicola di diventare un gioiellino, ma resta "solo" un buon film.

Nessun commento:

Posta un commento