Lo sviluppo narrativo scelto è stato molto intelligente, dato che permette allo spettatore di appassionarsi alla vicenda, grazie alla buona aura di mistero e pericolo che aleggia su tutta la vicenda. Il killer è senza dubbio una delle chiavi vincenti dell'opera, essendo, a differenza dei soliti killer, molto più vulnerabile e "umano", commettendo spesso errori e accusando normalmente i colpi ricevuti. Il modo con cui vengono messi alla berlina tutti i meccanismi dei film simili, per poi venire sfruttati nelle scene, mette in atto un appassionante gioco metacinematografico con lo spettatore più esperto.
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Sidney mostra le sue grazie al ragazzo |
Le morti risultano essere strutturate con intelligenza, essendo tutte caratterizzate dà una fortissima tensione e da dei dialoghi appassionanti che fanno crescere la tensione e la curiosità. Dopo un po' la formula viene intelligentemente snellita e il killer passerà prima all'azione, essendo ormai concluse le fasi di presentazione. Vengono mosse anche delle critiche ai mass media, che vengono mostrati come portatori di caos e di scarsa utilità, mentre la cittadina apparentemente idilliaca nasconde molti segreti che vanno oltre la bella facciata. Gli effetti splatter sono molto belli, artigianali, e riescono a disturbare molto lo spettatore per via della loro crudezza.
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La prima vittima del killer |
L'uccisione dei personaggi è utilizzata quasi come un rito dal regista che soddisfa lo spettatore con scene gore su personaggi che non creano volutamente molta empatia, eccezion fatta per quelli principali. Il regista è come se ci volesse far capire che il genere segue delle regole abbastanza ferree e per questo non è possibile sfuggire ad una serie di trovate narrative, a volte ingenue, per portare avanti la storia. Il sapiente miscelamento di tutte queste componenti ci regala una serie di situazioni veramente interessanti.
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Billy e Stu scherzano con Sidney |
La pellicola ha inoltre al suo interno numerose citazioni, una fra tutte quella di Nightmare molto bella e ironica. La regia è molto curata e riesce a gestire benissimo tutte le situazioni, dando il giusto tono e il giusto ritmo per tutta la durata del film. Gli omicidi sono orchestrati molto bene e risultano interessanti per via della precisione con cui sono strutturati. Le inquadrature sono strutturate molto bene, con alcuni picchi qualitativi, come il volto del killer riflesso nella pupilla di una vittima. Anche il momento in cui viene messo in scena il parallelismo fra il film alla televisione e quello che sta accadendo è gestito bene e crea delle situazioni macabre e ironiche. La fotografia è sempre pulita e ordinata, fino al momento in cui il sangue inizia a scorrere e va ad imbrattare tutte le scenografie. Nel complesso le ambientazioni e la posizione dei personaggi sono sempre strutturate con cura e non risultano mai sciatte o mal gestite. Il montaggio è molto buono, dato che riesce a strutturare tutte le scene in maniera adeguata e con un ritmo invidiabile, in modo da non far mai scemare la tensione.
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Un'altra vittima del killer |
La colonna sonora non è eccezionale, ma alcuni momenti risultano riusciti. I personaggi sono caratterizzati in maniera non troppo approfondita, ma visto il loro ruolo nella pellicola non si tratta di un difetto, anche se alcuni di loro risultano un po' odiosi. La follia di alcuni di essi è però resa benissimo e i personaggi principali risultano avere tutti delle caratteristiche distinguibili che li rendono abbastanza interessanti. La storia, come già scritto, non punta su una linea narrativa originale, ma sfrutta altri elementi per distinguersi dalla massa, raggiungendo dei risultati notevoli. Quindi questo film si è giustamente guadagnato il titolo di cult per via delle buone trovate, della bella realizzazione tecnica e per il tono che viene adottato, il quale mescola sapientemente ironia nera e tensione, riuscendo ad inquietare strizzando l'occhio ai fan del genere, i quali troveranno molto interessanti le riflessioni portate avanti dalla pellicola.
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