Da lì in poi seguiremo le vicende del gruppo della squadra che se la dovrà vedere con molti pericoli durante il suo cammino. La storia non è originalissima e ricorda molto 1997: Fuga da New York, ma riece a risultare comunque intrigante per via di alcune trovate e svolte niente male. La narrazione è mantenuta con un buon ritmo e riesce ad appassionare lo spettatore. Buona parte del merito va all'intrigante protagonista e alla bella ambientazione che viene costruita intorno. Inoltre il fatto di non prendersi eccessivamente sul serio, inserendo anche della grottesca ironia, riesce a fare ben digerire alcuni eccessi narrativi. Lo stile e l'atmosfera che si respira ricorda moltissimo quello di Carpenter, cosa veramente positiva, e di Mad Max, oltre ad aver creato una protagonista che ha un carattere e uno appeal niente male.
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La compagna di Sol |
Un altro aspetto che favorisce la qualità dell'opera è l'inserimento di una linea narrativa parallela che vede come protagonisti i politici che da Londra tentano di gestire l'emergenza, tentando nello stesso tempo di uscirne con un'immagine pulita. Il loro attaccamento alla poltrona e al potere risulta funzionale per portare avanti una forte critica verso il potere. Il confronto fra il potere nel "mondo civile" e quello dentro la zona contaminata risulta immediato ed è meno semplice del previsto stabilire chi sia il migliore, dimostrando tutti numerosi difetti. Quello che sembra subire la critica maggiore è la società che ha rinunciato alla modernità per tornare ad un nuovo medioevo, la quale si dimostra chiusa in se stessa e impossibilitata ad evolversi.
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Il dottor Kane |
Anche l'intrattenimento riesce ad avere un ruolo da protagonista con numerose sequenze ben ritmate, anche se a volte caratterizzate da una durata un po' eccessiva. Il tutto prosegue molto bene fino ad un finale splendido in cui si capisce la scelta morale della protagonista che, capeggiando i selvaggi, si pone come una bomba pronta ad esplodere per purificare anche la società all'esterno della zona contaminata. Non mancherà anche una certa violenza, che viene mostrata in maniera molto cruda ed efficace grazie a degli ottimi effetti speciali fatti a mano. La regia è molto buona, con sequenze d'azione quasi sempre ben gestite, anche se con qualche difficoltà negli spazi chiusi. Un grande pregio della regia è che riesce a comunicare e a far entrare lo spettatore nella vicenda grazie ad un buon uso delle immagini, senza utilizzare eccessivi spiegoni che rischiavano di appesantire l'opera. Riuscire ad inserire un aspetto sociale nell'opera senza renderla predominante, ma comprensibile, è un altro grande pregio del regista che riesce a veicolare il suo messaggio senza risultare pesante. La fotografia è ben fatta, con un predominio dei toni freddi nella prima parte ed un tono più caldo durante i momenti nella società medioevale. Alcune inquadrature restano impresse e denotano una certa cura. Anche il montaggio e il resto del comparto tecnico sono sfruttati bene garantendo una buona qualità generale. La colonna sonora sfrutta brani che sanno un po' di già sentito, ma non stona nel bilancio generale.
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Sol tortura Eden |
Il lato narrativo, come già scritto, è ben strutturato e riesce ad essere sfruttato bene, grazie anche a dei personaggi intriganti e ben strutturati che, anche quando risultano non troppo approfonditi, riescono ad avere una certa forza nella narrazione. La protagonista è la figura che spicca maggiormente e riesce ad avere una buona presenza scenica, rappresentando una forza incontenibile capace di smuovere le fondamenta stesse della società. Nel complesso, questo è un film d'azione di qualità, che non raggiunge le inarrivabili vette di Carpenter, ma ne prende ispirazione per creare un prodotto molto godibile, che porta avanti una sua visione della società attraverso un racconto ben strutturato che trasporta efficacemente lo spettatore in un'ambientazione accattivante e ben sfruttata. Non il film dell'anno, ma da vedere.
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