domenica 31 maggio 2015

Il racconto dei racconti - Tale of Tales (2015) di Matteo Garrone


Trailer del film



Interessante esperimento di Garrone, che si cimenta con parziale successo in un film favolistico. La pellicola di divide in tre linee parallele che si intrecciano durante la narrazione. Queste tre storie vanno a raccontare altrettante favole dalle tinte abbastanza crude, le quali vedono coinvolti vari personaggi in un contesto medioevale. La prima tratta di una regina che sta tentando di avere un figlio ad ogni costo e, una volta ottenuto, si troverà a provare un attaccamento quasi morboso per lui, il quale la porterà a gesti estremi.
Una donna anziana si risveglia giovane e bella
La seconda storia racconta di un re che vuole tenere la figlia con sé, nonostante il parere contrario della ragazza, la quale si troverà successivamente sposata ad un uomo che non ama. La terza e ultima storia vede un re molto passionale fare la corte ad una donna che lui non sa essere molto vecchia. I tre racconti sono sviluppati con uno stile molto simile e dai toni molto crudi e adulti. La pellicola infatti abbandona quasi totalmente le atmosfere leggere tipiche delle favole per presentare il tutto in una chiave più "realistica" e violenta. Non mancheranno infatti momenti abbastanza forti che rendono il film non adatto a dei bambini. Questa scelta l'ho trovata molto interessante ed è stata portata avanti con una certa cura. Purtroppo non tutte le sequenze mantengono il livello di crudezza aspettato ed infatti in alcuni momenti c'è un ritorno ad uno stile più soft, come ad esempio gli strangolamenti dell'orco, che sembrano un po' edulcorati dalla violenza che un tale atto presuppone. La narrazione prosegue quindi intrecciando le tre storie bene, così da dare una certa varietà alla narrazione. I racconti cominciano tutti molto bene e suscitano subito interesse nello spettatore, peccato che questi si concludano in maniera fin troppo frettolosa, lasciando un po' in sospeso la buona atmosfera costruita fino a quel momento. Nonostante ciò rimane da apprezzare lo stile narrativo, anche se non è stato espresso tutto il suo potenziale.
La regina mangia il cuore del drago marino
C'è inoltre da notare come nei racconti emergano dei tratti comuni, come ad esempio l'ingerenza dei genitori che, credendo di avere il pieno potere sul destino dei figli, causano in realtà solo dolore e come, nel racconto delle vecchie, una disperata ricerca di un'immagine migliore porti a nefaste conseguenze. Questi temi sono ben trasmessi, anche se in maniera un po' didascalica. Dal punto di vista registico la pellicola ha alti e bassi, dato che lo stile adottato è molto interessante, ma la qualità è altalenante in alcuni momenti, soprattutto nelle fasi finali dei racconti. Devo ammettere che alcuni momenti sono veramente interessanti e riescono a rapire per via della loro potenza visiva, come il momento in cui la regina mangia il cuore del drago o una scena un po' gore durante il racconto delle due donne anziane. La fotografia è molto buona, dato che tratteggia bene l'ambientazione, anche se non si concede quasi mai delle inquadrature particolarmente ampie, che avrebbero a mio avviso giovato all'opera. I colori e l'illuminazione sono però ben fatte, così come le ambientazioni, anche se quest'ultime potevano essere presentate in maniera un po' più fantasiosa.
La figlia del re porta i segni del suo infelice matrimonio
Il montaggio fa un buon lavoro nell'intrecciare le storie, ma non sempre è stato mantenuto un ritmo adeguato, dato che in alcuni momenti ci sono lievi cali dovuti in parte al minor interesse delle scene in oggetto. La colonna sonora è buona, anche se non spiccherà durante l'incedere del racconto. Il lato narrativo partiva da delle buone idee che sono state ben sfruttate, anche se non completamente. I personaggi non godono di una caratterizzazione degna di nota, anche riescono a mantenere una certa forza e, trattandosi di un contesto favolistico, riescono a risultare adeguati al tipo di racconto.
Le due donne anziane corteggiate per sbaglio dal re
Questo film risulta essere un buon esperimento per Garrone, che riesce a confezionare una pellicola con alcuni spunti interessanti, anche se non riesce a spiccare quanto dovrebbe per delle scelte narrative e stilistiche che non hanno osato fino in fondo. Ciò che resta è quindi un prodotto godibile che non lascerà delusi, ma che poteva elevarsi ben oltre la media, semplicemente inserendo alcune caratteristiche più distintive e dando più enfasi ad alcuni aspetti visivi, che avrebbero compensato alcune debolezze nelle fasi finali della trama.

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