Da qua si svilupperà un intreccio interessante e ben strutturato, che non presenta grandi elementi di novità. La storia viene sfruttata molto bene, essendo creata sempre una buona tensione durante le scene. Inoltre l'intreccio riesce a mantenere vivo l'interesse dello spettatore, che si troverà a provare l'angoscia di Jake per la sorte della misteriosa donna. Molto interessante ho trovato l'idea di far somigliare i comportamenti del protagonista a quelli di un voyeur, mentre guarda con morbosità dalla finestra. Questa sua smania di vedere ogni dettaglio crea un interessante parallelismo fra lui e lo spettatore che per definizione stessa ha in sé un certo grado di vouyerismo. Non mancano nemmeno sequenze abbastanza forti, dal punto di vista della violenza, le quali sono costruite molto bene, caricando l'atmosfera con sempre più tensione che esplode e si libera nell'atto violento stesso. Anche l'idea di ambientare tutto nel mondo dello spettacolo permette di entrare in contatto con esso ,mostrandone luci ed ombre.
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Sam debutta nel mondo del porno |
Anche il mondo del porno viene visitato ed è intrigante il fatto che quest'ultimo venga presentato in maniera più leggera e meno deprimente degli ambienti più blasonati del cinema "standard". Non mancheranno anche alcune contaminazioni horror che vanno ad arricchire molto la narrazione e permettono di variegare molto la messa in scena. Sono presenti anche numerose citazioni ad altre opere, come La finestra sul cortile o Vertigo, quest'ultimo per via della claustrofobia del protagonista che ricorda le vertigini di John Ferguson, protagonista del film di Hitchcock. Quest'opera può essere vista come un bellissimo omaggio al regista inglese, essendo presenti numerose meccaniche tipiche di Alfred. Dal punto di vista tecnico il film si difende benissimo, dato che il regista e riuscito a valorizzare molto bene una trama che rischiava di scadere nel banale. La cura posta nelle inquadrature è tangibile ed i personaggi si muovono in esse con molta grazia, come se prendessero parte ad una danza.
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L'appartamento di Sam |
La telecamera si muove sinuosa e anche i pianisequenza sono gestiti ottimamente. Il regista gioca anche con la finzione tipica del mondo dello spettacolo, utilizzando inquadrature che spiazzano ed ingannano lo spettatore. Ad esempio è possibile citare il momento in cui viene inquadrato un cartonato di un paesaggio o quando Jake si affaccia, in soggettiva, in una fossa e senza apparenti stacchi riemerge da essa, mentre in realtà la visuale è semplicemente passata da una soggettiva ad un'inquadratura frontale. Questi sono tutti aspetti che rendono la pellicola visivamente stimolante e aiuta a creare la giusta atmosfera. Una menzione d'onore va al modo magistrale con cui è creata tensione. Sono infatti numerosi i momenti in cui mi sono trovato con gli occhi sbarrati ad attendere gli sviluppi di una scena, non sapendo come sarebbe andata a finire. Anche la fotografia riesce ad essere ben fatta, con alcune inquadrature molto interessanti e dall'atmosfera veramente interessante. Le contaminazioni con l'horror sono rese efficaci anche grazie alla fotografia che riesce a dare la giusta intensità a questi momenti. Il montaggio e il resto del comparto tecnico vanno a completare una messa in scena eccellente, che sfrutta a dovere ogni spunto interessante fornito dalla trama, mantenendo un ottimo ritmo ed una struttura delle sequenze sempre adeguata.
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L'uomo che minaccia la donna |
La storia non può vantare una svolgimento particolarmente originale e risulta anche abbastanza prevedibile, ma ha comunque permesso di creare situazioni memorabili e non penalizza affatto la qualità finale dell'opera. I personaggi non sono molto approfonditi, ad esclusione di Jake, ma sono comunque di spessore e non mancano di intensità quando richiesta dalla scena in corso. De Palma riesce anche stavolta a girare una pellicola visivamente interessante, che emoziona molto ed intrattiene benissimo, senza scadere mai nel banale, ma mantenendo sempre un registro variegato e che va ad omaggiare con intelligenza lo stile Hitchcockiano, senza copiarlo e senza scatenare sterili paragoni.
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