venerdì 31 luglio 2015

Babadook (2014) di Jennifer Kent


Trailer del film



Meraviglioso horror che omaggia i grandi del genere mantenendo una linea stilistica fantastica e creando ottimamente ansia. La storia segue le vicende di Amelia, una madre vedova che sta tirando su da sola il figlio Sam. La loro vita è piena di difficoltà, perché il figlio sembra avere dei disturbi comportamentali come riflesso delle inquietudini della madre, la quale non ha mai superato la morte del marito.
Il libro del Babadook
Questo porterà molte inquietudini in famiglia e i rapporti fra madre e figlio si faranno sempre più critici, soprattutto dopo il ritrovamento di un misterioso libro per bambini. Il racconto ha come protagonista il Babadook, un'entità malvagia che sembra iniziare a perseguitare il nucleo familiare. La storia è sviluppata divinamente con la creazione di un contesto sociale chiuso che non aiuta, ma anzi isola la famiglia, la quale viene vista come anomala e pericolosa per la serenità degli altri. Questo denota molta ristrettezza mentale e mette in evidenza l'incapacità della società di gestire elementi di disturbo e come risulti più facile eliminarli che prestare loro soccorso. Anche il modo con cui sono state gestite le interazioni fra il Babadook e la famiglia è ottimo, dato che per buona parte del film non è chiaro se loro due stiano solo immaginando il Babadook o se quest'ultimo esista davvero. L'atmosfera che viene creata durante il racconto è magistrale, dato che fa scaturire nello spettatore moltissima ansia senza sfruttare trucchetti da film di scarso livello. La tensione è costruita benissimo e monta via via fino a culminare nel climax della scena, senza far fare il classico jump scare, ma facendo finire le scene in maniera inquietante così da non far mai scemare il senso di inquietudine. La scelta di non mostrare quasi mai il Babadook non smorza mai la forza visiva del racconto, ma riesce invece a rafforzare la potenza delle sequenze lasciando in parte all'immaginazione dello spettatore il compito di colmare i momenti in cui non viene mostrato tutto ciò che vedono i protagonisti.
Madre e figlio leggono un po'
Lo sviluppo della trama segue delle linee narrative in parte prevedibili, ma viene fatto così bene e in maniera così curata da far vivere il film come un'esperienza originale. Anche il rapporto familiare fra  madre e figlio e ben sviscerato e risulta molto funzionale alla creazione dell'atmosfera e non risulta mai forzato o stupido, ma segue una certa logica e un bel crescendo di tensioni. Il finale è veramente ben fatto e va a concludere splendidamente la vicenda con un'intelligenza rara, senza scadere nel banale. Inoltre le sequenze finali impostano anche una buona riflessione sulla capacità che ognuno di noi deve avere di convivere con i propri demoni, perché anch'essi fanno parte della nostra vita e ci hanno reso ciò che siamo. Sono infine presenti moltissime citazioni ai grandi del passato come ad esempio Mario Bava, ma questo citazionismo non fa perdere identità alla pellicola. La messa in scena e la regia sono i punti di forza del film dato che denotano una maestria rara. La telecamera si muove sinuosa e ha dei movimenti molto buoni che accompagnano lo spettatore senza mai stancarlo, ma senza nemmeno farlo rilassare eccessivamente, mantenendo sempre una certa dose di inquietudine. I giochi di luci e il modo con cui vengono strutturate le scene di tensione dimostrano molta maestria. La regista sa come spaventare e ci riesce egregiamente costruendo un percorso torbido e terribile che lascia strascichi nello spettatore anche dopo la fine.
Sam vede il Babadook
La fotografia è veramente ben fatta con un uso molto freddo dei colori e un'illuminazione di prim'ordine che permette al racconto di mantenere un'aura molto cupa e opprimente. Anche il montaggio è ben fatto e nel complesso tutto il comparto tecnico lavora in armonia per creare delle sequenze molto suggestive. Nemmeno le scene che solitamente fungono da riempitivi sono trascurate, ma risultano sempre utili nel bilancio complessivo. Il sonoro è una delle componenti che risulta meglio sfruttata, dato che molti momenti inquietano soprattutto per i rumori di fondo e la colonna sonora ansiogena, insieme ad alcune accelerazioni nel montaggio fanno stare sulle spine e impauriscono.
Sam crede di avere qualcosa sotto il letto
I personaggi non sono molto approfonditi e vengono sfruttati unicamente come contorno ai due protagonisti, i quali sono gli unici presenti su schermo per quasi tutta la pellicola. Quest'ultimi sono caratterizzati molto bene ed è possibile vederne l'evoluzione psicologica durante l'avanzare della trama, cosa che li rende vitali e appassionanti da seguire. La madre Amelia è il personaggio migliore dato che riesce a passare da momenti molto delicati ad altri molto inquietanti in pochissimo tempo senza perdere credibilità, ma acquistando invece ulteriore profondità. La storia in sé è molto bella e viene sfruttata alla grande, rendendola indimenticabile.
Pagina del libro del Babadook
Insomma, questo è un horror veramente degno di nota che può essere considerato uno dei migliori degli ultimi anni, grazie ad un comparto tecnico che crea un'atmosfera unica e sfrutta benissimo i meccanismi del genere per portare avanti una storia che si basa molto sulla psiche dei personaggi e che riesce ad inquietare in maniera ottima, lasciando dietro di sé una striscia di sensazioni disturbanti che è rara da trovare nei film dell'orrore moderni, che puntano più sullo spavento istantaneo piuttosto che sulla creazione di sequenze più lunghe che perdurano più a lungo nella mente dello spettatore.

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