venerdì 31 luglio 2015

Tusk (2014) di Kevin Smith


Trailer del film



Un bell'horror completamente fuori di testa che gioca con il genere. La storia vede come protagonista Wallace, uno speaker radiofonico che decide di andare a Manitoba, in Canada, per intervistare una persona per il suo show. Purtroppo al suo arrivo in Canada, Wallace viene a sapere che il ragazzo con cui doveva parlare è deceduto e, non sapendo cosa fare, decide di rispondere all'annuncio di un uomo che afferma di avere numerose storie da raccontare.
Uno dei disegni del folle
Purtroppo il giovane si ritroverà ad avere a che fare con un pazzo che ha dei piani molto particolari. La storia è completamente folle e riesce a divertire e a disturbare nello stesso tempo, creando un'aura grottesca che accompagna l'opera dall'inizio alla fine. I personaggi si muovono in un contesto surreale e volutamente sopra le righe che permette di rendere digeribile una storia assurda che non avrebbe retto una seriosità eccessiva. Per questo motivo sono presenti numerosi elementi di alleggerimento, come il detective o la storia del vecchio. Non mancano comunque anche momenti più seri e carichi di tensione, come ad esempio quello in cui si capisce che il vecchio nasconde qualcosa. Nel complesso il tono della pellicola è stato gestito molto bene e non vira mai verso il comico o verso il gore, ma sfrutta bene il genere horror per disturbare senza prendersi troppo sul serio.
Wallace prigioniero del pazzo
Molto divertente è anche il modo con cui vengono presi in giro i canadesi, descrivendoli attraverso i cliché che si portano dietro per creare alcune figure macchiettistiche. Uno degli aspetti più intriganti è il modo intelligente con cui il regista gioca con lo spettatore, facendogli capire che il tono dato a determinate scene è sempre voluto e va a dare pathos o a mettere in ridicolo ciò che avviene. Alcune sequenze sono geniali e vanno a comporre un mosaico completamente folle e grottesco, che mantiene al suo interno una certa coerenza. Anche il finale l'ho trovato fantastico, sia per il action con cui vengono presentate le scene, sia per l'eccessiva serietà con cui vengono mostrate le ultime sequenze, che va a stridere con la ridicolaggine che viene in esse rappresentata, come se fosse una presa in giro verso altri film e verso lo spettatore stesso. La regia è veramente bene fatta, dato che riesce a variare il tono della pellicola nei momenti giusti senza eccedere mai con il ridicolo o con il serioso. Inoltre sono presenti sequenze retrò inserite benissimo e dallo stile visivo veramente ben fatto. Alcuni momenti sono realizzati molto bene e con stili che rendono le sequenze buffa, come quando i due amici di Wallace lo ricercano nella villa del pazzo, con delle inquadrature e degli zoom che danno un tocco retrò alle scene. Altri momenti invece sono caratterizzati dalla contrapposizione fra ciò che viene mostrato e il tono adottato, creando scene ridicole dai toni eccessivamente e volutamente seri. Non mancano comunque anche momenti in cui è presente una buona tensione che viene costruita con cura.
La trasformazione in tricheco
La fotografia è anch'essa molto buona, con un uso di colori più accesi fuori dalla casa del vecchio pazzo, mentre all'interno di essa sono usati toni molto più cupi che creano una buona atmosfera. Il montaggio scandisce bene il racconto e porta avanti adeguatamente le due linee narrative, la prima con Wallace e il vecchio e la seconda con i due amici del ragazzo che continuano le loro indagini. In questa maniera è stata gestita bene una storia che sulla carta avrebbe avuto bisogno di uno sviluppo ben più breve di quello realmente utilizzato. Gli effetti speciali sono fatti molto bene ed, essendo fatti artigianalmente, hanno un look veramente intrigante. I personaggi sono caratterizzati in maniera adeguata, non eccessivamente approfonditi, ma comunque ben fatti. Wallace, dimostra una buona serie di sfaccettature, pur mantenendo un carattere abbastanza odioso, mentre la follia del vecchio è resa benissimo e lo rende un personaggio veramente indimenticabile.
Wallace discorre ignaro del pericolo
Il resto degli attori fa delle buone interpretazioni, anche se la caratterizzazione dei loro personaggi non è molto accentuata, ma servono soprattutto da contorno ai due protagonisti. Ciò che resta è quindi un horror di qualità, che non si prende sul serio, ma riesce a prendersi in giro senza sacrificare la qualità e portando avanti una storia folle e surreale che rimarrà impressa per il miscuglio riuscito di ironia e grottesco.

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