martedì 18 febbraio 2014

Cane di paglia (1971) di Sam Peckinpah


Trailer del film


Grande film che mostra con sapienza una lotta urbana per la sopravvivenza, mostrando i lati più oscuri dell'animo umano. La storia è quella di David e Amy Sumner, una coppia che si trasferisce in un villaggio inglese, che è il luogo natio della moglie. In quel luogo verranno a contatto con le vecchie conoscenze della donna e nasceranno gradualmente attriti fra i due e una parte della popolazione. La situazione continuerà a degenerare fino all'assedio finale, dove avverrà l'apice della violenza. La storia è molto lineare, ma è raccontata benissimo e riesce a mantenere molta tensione durante le scene, mettendo in scena un'ambientazione torbida dove la bontà di alcuni paesani è solo di facciata e nasconde un'indole violenta e vendicativa. La pellicola porta avanti la tesi secondo la quale l'uomo è per natura violento e sopraffattore e la società è stata creata per tenere a bada queste pulsioni primordiali. Questo aspetto è ulteriormente rafforzato dal fatto che chiunque, portato a situazioni estreme o in pericolo di vita, reagirà per la sua sopravvivenza con qualsiasi mezzo, anche uccidendo, mostrando in quei frangenti la sua vera natura. Molti rapporti fra le persone vengono mostrati non completamente sinceri, ma portati avanti solo per convenienza. Questa è una tesi interessante è viene presentata molto bene durante il film. Una figura molto importante è il matto Henry Niles, che fa vedere come il diverso non sia visto come un cittadino da recuperare, ma come una minaccia da estirpare, causando a volte conseguenze estreme per queste situazioni. I rapporti fra i personaggi sono sviluppati molto bene e sono la base per creare in qualsiasi situazione molta tensione. Ogni personaggio ha una serie di sfaccettature che non lo rendono mai completamente positivo. Tutta la pellicola ha inoltre toni western e sono molte le scene che ricordano quel filone (forse questo è dovuto ai trascorsi in quel genere per il regista). Il comparto tecnico è ottimo, con una regia che rimane molto pulita e crea delle situazioni intriganti e appassionanti. Alcune scene sono pregevolissime, come quella dello strangolamento che è raccontata con inquadrature che la rendono molto delicata, per poi passare ad una violenza barbara e guidata dal puro istinto. Altra sequenza veramente ben fatta è quella dello stupro che riesce a dare veramente l'idea della gravità dell'atto e, aiutata dall'ottimo montaggio alternato, rimane impressa per via della sua potenza visiva. Il montaggio è una parte molto importante per la bellezza del film, ed in alcune scene l'inserimento di alcuni fotogrammi di sequenze già avvenute crea dei momenti veramente interessanti, con un apice alla festa di paese, dove Amy rivive dei momenti dello stupro. Anche la fotografia è ottima e dà degli scorci del paese veramente suggestivi, inquadrando spesso dall'alto, e mostrando nel complesso delle composizioni veramente ben fatte. I personaggi secondari non sono sfaccettatissimi, ma risultano comunque ben fatti e posseggono tutti un'identità ben definita riconoscibilissima. Quelli principali sono invece scritti benissimo, grazie anche alle ottime interpretazioni degli attori, che riescono a rendere credibile ogni momento della vicenda. Durante il film i due coniugi subiranno anche un'evoluzione del loro rapporto, mostrando man mano la loro vera natura (soprattutto la moglie), con David che si troverà a dover cedere alle proprie pulsioni per poter salvare la pelle, pur mostrando un barlume di moralità. In conclusione questa è un'opera grandiosa, che analizza e porta avanti una convincente visione dell'uomo, mostrato come privo di freni solo con le spalle al muro o senza lucidità, riuscendo a esporre il suo punto di vista con forza grazie ad un comparto tecnico eccellente ed una vicenda che migliora man mano che la storia procede.

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