martedì 6 maggio 2014

Grand Budapest Hotel (2014) di Wes Anderson


Trailer del film


Bella favola raccontata con uno stile unico e che riesce ad emozionare molto. Il film è strutturato come una storia nella storia, infatti comincia con una ragazza in un parco che legge un libro, per poi passare allo scrittore che spiega come ha ottenuto la storia e finendo con il protagonista della stessa, Zero Moustafa, che la racconta dettagliatamente all'autore. La vicenda narrata descrive come sia riuscito Zero a venire in possesso del Grand Budapest Hotel. Egli descrive quindi minuziosamente tutta la serie di avvenimenti come se venissero letti da un manoscritto, cioè utilizzando molto la propria voce narrante per dare spiegazioni su ciò che sta avvenendo e usando saltuariamente espressioni del tipo "lei disse" e "lui rispose" fra le battute dei dialoghi come se fossero lette dal libro. Questa struttura narrativa risulta essere molto intrigante e riesce ad intessere una serie di relazioni ben strutturata. La storia procede, inoltre, molto bene e riesce a mantenere un buon ritmo suscitando un alto interesse durante tutta la sua durata. Uno degli aspetti che rendono maggiormente intrigante l'opera è senza dubbio il tono con il quale avviene la narrazione, dato che sono utilizzate scelte visive e vengono create delle situazioni che ricordano molto una favola. Una scelta molto azzeccata è stata quella di inserire delle ambientazioni molto caratteristiche e assurde, oltre ad aver inserito intermezzi quasi come se fossero dei cartoni animati (negli spostamenti in alcune zone). La storia raccontata è orchestrata bene e riesce ad emozionare lo spettatore, alternando toni leggeri e spensierati ad avvenimenti più cupi e drammatici. Inoltre è presente un parallelismo fra i militari presenti nel film e i nazisti/fascisti, i quali dimostrano disumanità e ottusità. Essi vengono in parte messi in ridicolo, ma sono mostrati comunque come una minaccia. Fulcro della vicenda è un'eredità contesa fra il direttore dell'hotel, che porta in superficie tutti gli istinti più bassi dei parenti della defunta, convinti di avere diritto sul denaro. Non vengono risparmiati anche alcuni momenti violenti un po' splatter, non esagerati, che riescono comunque a rimanere coerenti con la messa in scena e non risultano forzati o fuori luogo, anche se sono inaspettati in un racconto del genere. Unico neo che ho trovato nella pellicola è l'eccessiva presenza dei dialoghi che sono pressoché onnipresenti durante la storia. In alcuni momenti c'è un uso fin troppo massiccio della parola, che appesantisce la narrazione e sembra voler spiegare per filo e per segno cosa accadde, come se le immagini non fossero in grado di adempiere al compito. Questo aspetto rende tutto più simile ad un racconto vero e proprio, però a mio avviso doveva essere sfruttato meglio e in maniera meno invasiva. La regia è veramente curata e ripropone in pieno lo stile del regista che si basa maggiormente su riprese laterali o frontali degli ambienti e dei personaggi che si muovono nella scena come fossero dentro un quadro. La vicenda viene anche narrata molto bene è c'è molta cura nelle inquadrature e nella strutturazione delle scene. Il tono della pellicola viene mantenuto coerente e viene mantenuto un ritmo serrato che rende il racconto piacevolissimo. Unica cosa che è contestabile a questo modo di girare può essere uno studio fin troppo palese dei movimenti di macchina, che potrebbero far sembrare un po' fredda la regia, anche se, a mio avviso, ciò avviene in misura limitata. La fotografia è veramente ben fatta, con colori accessi e delle ambientazioni molto ispirate che creano un universo immaginario convincente e affascinante. Nonostante il tipo di ripresa utilizzata rischi di donare piattezza alle inquadrature, questo rischio viene evitato grazie alla bella composizione delle ambientazioni che, sviluppandosi in profondità riescono a mantenere un bell'effetto visivo ed evita che le riprese appiattiscano l'azione. Il montaggio è ben fatto e riesce a creare una narrazione comprensibile e ben strutturata. Gli attori sono molto convincenti e riescono a tratteggiare a dovere i propri personaggi, donandoli personalità un po' estremizzate, ma coerenti con il contesto creato. Ogni figura, anche quelle non approfondite, rimane impressa e riescono a risultare interessanti per lo spettatore. Quindi questo è un bel film d'avventura che grazie ad un ottimo stile e ad una messa in scena favolistica riesce ad appassionare e a portare avanti una storia dai risvolti ironici e drammatici con maestria e perizia, facendo passare in secondo piano i pochi difetti.

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