sabato 3 maggio 2014

Giulietta degli spiriti (1965) di Federico Fellini


Trailer del film



Bellissimo film che analizza l'animo di una donna in crisi, con uno stile surreale indimenticabile. La storia raccontata è quella di Giulietta, una donna sposata che un giorno inizia ad avere sospetti sulla fedeltà del marito, che la porteranno a mettere in discussione le sue certezze. Il suo percorso mentale viene quindi scandagliato a fondo ed è rappresentato attraverso delle allucinazioni e delle situazioni surreali che la aiuteranno nella sua maturazione. La trama è veramente intrigante ed è raccontata benissimo. Vengono seguiti bene in parallelo le scoperte che lei fa sulla sua relazione e il suo stato mentale. Le allucinazioni che ha sono realizzate benissimo e con molta fantasia, oltre ad essere state inserite con maestria nella storia. Viene mantenuto un tono molto cupo durante la narrazione e sono presenti alcuni momenti dai tratti quasi horror, come ad esempio l'incontro di Giulietta con il maestro spirituale. Anche i momenti più allegri a spensierati riescono a cambiare tono con una facilità estrema riuscendo a ribaltare completamente l'ottica su una situazione. Uno degli esempi più lampanti è la festa a casa della vicina, che passa dall'essere allegra, a sembrare un ritrovo per scatenare gli istinti più bassi in maniera vuota e animalesca. Giulietta si troverà sempre a dover combattere fra un'educazione che dà più importanza alle apparenze, portando avanti un perbenismo bigotto, ed il suo desiderio di avere libertà di seguire la sua morale senza bloccarsi per colpa delle sovrastrutture imposte dalla famiglia. Per seguire i consigli dei familiari compierà scelte che non condivide, anche se le permetteranno di avere uno sguardo più lucido sulla sua situazione. Viene anche contrapposta la sua educazione fortemente cattolica, che le porrà anch'essa dei freni sui suoi modi di fare e uno stile di vita completamente libertino senza alcuna inibizione. Anche le sue illusioni risentiranno dell'ambiente cattolico in cui è vissuta, mostrando alcune immagini sacre che la impressioneranno molto e la aiuteranno a non commettere atti dei quali potrebbe pentirsi. Le illusioni saranno via via sempre più cupe e funeste fino ad arrivare al climax con tutti i suoi spettri riuniti e pronti a farla cedere. In questi frangenti viene creata un'atmosfera di forte impatto. Lei si muoverà in varie situazioni incontrando personaggi molto particolari che comporranno un racconto molto variegato e che mantiene sempre alto l'interesse. Il tutto è sviluppato con molta cura, anche il racconto è stato forse diluito un po' creando alcuni frangenti in cui c'è un eccessivo rallentamento. Il film sembra voglia dimostrare come sia necessario svincolarsi dai preconcetti e ragionare seguendo le proprie convinzioni, oltre a riuscire a creare un'analisi psicologica di una donna tradita in maniera eccellente, passando le varie fasi che si trova a dover affrontare. Fellini mette in scena la difficoltà di adattarsi alla realtà che spinge la protagonista ad evadere nella fantasia. Viene inoltre portata avanti l'idea che non ci sia bisogno di rivolgersi a ciarlatani o organismi che promettono spiritualità, ma basta sondare il proprio io per trovare le risposte. La regia è eccezionale, con una cura e un dinamismo unici, che creano delle scene bellissime. La macchina da presa si muove sinuosa nelle ambientazioni calando pienamente lo spettatore nella vicenda. Vengono effettuati dei piani sequenza veramente belli e c'è un uso ottimo delle soggettive che riescono a trasmettere le sensazioni provate dal personaggio. Particolarmente riuscite sono le soggettive di Giulietta quando si riprende conoscenza dopo la seduta spiritica o quella mentre va nella camera della vicina durante la festa. Le inquadrature sono talmente studiate da spostare degli oggetti in modo da avere delle prospettive e dei riflessi impossibili, ma visivamente interessanti. La fotografia e la scenografia sono ottime, con delle ambientazioni molto colorate e composte alla perfezione in modo da dare sempre le sensazioni volute. I colori sono sempre molto accessi, i costumi sono molto kitsch e anche gli ambienti interni sono arredati in maniera vistosa e originale, in modo da rispecchiare molto il carattere di chi vi vive. Anche il montaggio è veramente ben fatto con delle transizioni molto curate e in alcuni momenti riesce a dare molta forza alle scene, come ad esempio quando Giulietta parla con il maestro spirituale. La colonna sonora è veramente intrigante e riesce a creare un'ottima atmosfera, alternando toni spensierati ad altri più cupi. Gli attori recitano bene, alcuni dei quali volutamente un po' sopra le righe, e riescono a tratteggiare bene i propri personaggi, i quali restano impressi per via delle loro particolarità. Le interpreti che convincono maggiormente sono Giulietta Masina e Sandra Milo, anche grazie al rapporto che si crea fra le due. Quindi, questa è un'opera bellissima, che può ricordare 8 e 1/2 senza raggiungerne di poco la bellezza, ma che usa dei toni molto più tetri, per sondare lo smarrimento della povera donna che diventa tangibile anche per lo spettatore grazie ad una tecnica sopraffina ed una ricercatezza visiva rara.

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