mercoledì 5 novembre 2014

L'anticristo (1974) di Alberto De Martino


Trailer del film



Buon horror a tema esorcistico che non innova, ma risulta comunque piacevole per gli amanti del genere. La protagonista è la giovane Ippolita, una ragazza ricca che è diventata paralitica a causa di uno shock emotivo. Lei tenterà tutte le vie per tornare a camminare, perfino confidare in un miracolo, ma quando vede le sue speranze andare in fumo perde la fede che la contraddistingueva, lasciando entrare il maligno nella sua vita.
Il fratello di Ippolita nel suggestio corridoio di casa
La causa scatenante della possessione è la terapia ipnotica tenuta dalla ragazza come ultima via per tornare a camminare. Durante queste sedute lei verrà in contatto con una sua incarnazione precedente, la quale era stata protagonista di riti satanici. In breve lei sarà posseduta dal demonio e verranno chiamate varie persone per farla rinsavire. La storia è sviluppata abbastanza bene, anche se segue in tutto e per tutto le caratteristiche e le linee narrative tipiche del genere. Nonostante ciò quest'opera riesce a ritagliarsi un posto, per via della creazione efficace dell'atmosfera che viene costruita bene durante tutto il film.
Immagine del rito che ha sostenuto l'antenata di Ippolita
In molte scene viene dato un indizio sulla futura possessione che porterà ad avere momenti veramente efficaci e che rendono lo spettatore partecipe della storia. L'aura che si crea intorno alla protagonista è veramente ben fatta e riesce a renderla sempre interessante, sopperendo così alla poca fantasia del racconto. Alcuni momenti sono veramente ispirati, come quello della possessione con il parallelismo fra il sabba e lei sul letto. La figura di Ippolita è anche caricata di un certo erotismo, dato che il suo nuovo io la porterà ad avere una sessualità più aperta e sfrenata. La regia è buona, dato che è presente una certa cura nell'inquadratura e nella realizzazione delle scene, come ad esempio l'immagine di lei ripresa da dietro la fiamma del camino come se stesse bruciando. Anche la tensione provata in alcuni momenti e la potenza di Ippolita da indemoniata sono rese bene. La fotografia e la messa in scena sono buone, senza trovate eccelse, ma si difendono bene, soprattutto nei parallelismi fra il presente e la sua vecchia vita.
L'antenata di Ippolita
Il montaggio è uno degli aspetti che risulta più curato dato che viene sfruttato per dare un senso di collegamento fra i due spazi temporali e riesce, anche nelle sequenze finali, ad evocare un presagio di morte con una buona efficacia. Purtroppo in alcuni momenti, per fortuna pochi, un montaggio eccessivamente serrato stucca un po' e impedisce la piena comprensione, oltre a sembrare fuori luogo. Anche la colonna sonora è molto buona, con un uso intelligente dei violini per dare un tono diabolico alle scene. I personaggi non sono molto approfonditi, eccezion fatta per Ippolita, anche se i comprimari riescono ad essere caratterizzati con un certo gusto.
Ippolita che si difende da un esorcista
Le turbe della protagonista e la sua confusione mentale sono rese bene, oltre a vestirla sapientemente con un'aura demoniaca. La trama però è sviluppata in maniera fin troppo canonica e non vengono sfruttati fino in fondo le occasioni che c'erano. Quindi, questo è un film riuscito a metà, che convincerà i fan del genere per via i una messa in scena ben fatta e di alcune buone idee, ma nel complesso rimane un prodotto nella media, che è piacevole ma non rimarrà impresso, se non per qualche momento visivamente riuscito.

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