mercoledì 5 novembre 2014

The Master (2012) di Paul Thomas Anderson


Trailer del film



Bel film di Paul Thomas Anderson, che racconta bene il rapporto fra due uomini sconfitti dalla vita e dai caratteri forti. La storia vede come protagonista il reduce Freddie, il quale, tornato dalla seconda guerra mondiale, fatica a reinserirsi nella società, avendo perso ogni contatto sociale della sua vecchia vita. Questo lo porterà ad essere irascibile e ad affogare i suoi dispiaceri in distillati da lui preparati. In seguito Freddie incontrerà casualmente Lancaster, capo di una setta che crede in una sorta di reincarnazione che permette allo spirito di essere eterno e di non morire mai realmente. Fra i due nascerà una intesa che poi andrà via via degenerando e ciò porterà a scontri fra le due forti personalità. Freddie si troverà in una situazione molto difficile e viene efficacemente messa in scena la distruzione psicologica a cui sono soggetti i reduci di guerra.
Freddie tenta di rifarsi una vita facendo il fotografo
La trama viene gestita bene e vede come fulcro il rapporto fra i due uomini. Questo permette di esaminare a fondo le dinamiche che sorgono quando due menti si scontrano, di cui una tenta di dominare l'altra, la quale però non si piega. La storia non presenta un andamento continuativo, ma sono presenti una serie di situazioni che coprono un arco temporale abbastanza lungo. Nonostante ciò la trama  risulta molto piacevole ed interessante, anche se non sempre è ritmata come dovrebbe. Un aspetto molto interessante è il modo con cui Freddie si avvicina al culto di Lacaster. Il reduce si trova in una situazione di forte difficoltà, dato che si trova in completa solitudine e spera di trovare nel gruppo dell'altro accettazione e calore umano. Nonostante il suo tentativo, non riuscirà comunque a far venir meno la sua volontà, che doveva diventare subordinata a quella di Lancaster, e ciò lo porterà a cercare altre strade per trovare se stesso. Interessante come alla fine della vicenda i due si separino, pur provando reciproco rispetto e affetto, salutandosi in maniera sincera e consci che per loro questa esperienza è stata un fallimento che li ha però portati a comprendere meglio se stessi.
Uno dei primi incontri di Freddie e Lancaster
Nel film viene anche presentato il tema dei falsi profeti e di come la gente sia disposta ad abbandonare ogni pensiero critico pur di avere una guida che gli indichi la strada, senza che loro debbano fare alcuno sforzo. Nonostante tutti questi temi siano ben sviscerati durante la visione, la storia non risulta così affascinante da reggere una durata così elevata, rischiando di stancare eccessivamente lo spettatore, il quale deve anche impostare un certo ragionamento per poter comprendere pienamente il film. La regia è veramente ben fatta, con delle inquadrature studiate benissimo e alcuni pianisequenza veramente ben fatti. Mediamente le scene sono abbastanza lunghe e danno ampio respiro ai movimenti dei personaggi. Nonostante i lievi problemi nel ritmo viene comunque creato un buon interesse nella storia e viene usato un tono molto umano per raccontarla. Anche lo stile visivo è molto curato e le scene durante le fantasticherie di Freddie sono realizzate molto bene e danno un tono adeguato al turbe del protagonista. Anche la messa in scena e la fotografia sono ben fatte, con ambientazioni suggestive e un uso ottimo delle luci, che ben sottolineano lo stato d'animo del reduce. Un esempio in tal senso è il momento in cui Freddie torna nella sua città natale per ritrovare una ragazza della quale era innamorato, che è caratterizzato da toni molto freddi che fanno intendere lo stato d'animo dell'uomo che vede sfumare le sue speranze. Anche il montaggio riesce a rendere comprensibile e coesa una storia che poteva rischiare di sembrare sfilacciata e senza continuità, anche se non sempre è stato evitato questo rischio. Il comparto tecnico è quindi veramente di alto livello e riesce sempre a mantenere una qualità non comune. Gli attori sono bravissimi, con i due protagonisti che riescono a spiccare in ogni scena per via della bravura con la quale hanno caratterizzato i loro personaggi.
Parte della setta in un ascensore
La scrittura e la caratterizzazione dei personaggi è stata eseguita bene, anche se ovviamente non tutti sono delineati alla perfezione, anche per evitare di dover esplorare troppi caratteri. La parabola ascendente e discendente nel rapporto fra i due protagonisti è stata raccontata molto bene e riesce a creare interesse nello spettatore. Quindi, questo è un bel film che racconta di uomini alla ricerca di un posto nel mondo, i quali, pur non riuscendo effettivamente a trovarlo, riusciranno comunque ad intraprendere un percorso che li cambierà e li renderà più consapevoli. Se a questo aggiungiamo una tecnica di tutto rispetto è facile intuire come questo sia un'opera assolutamente consigliata e che necessita di molta attenzione per farsi apprezzare, anche se questo è prerogativa di ogni bel film.

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