martedì 17 marzo 2015

RoboCop (1987) di Paul Verhoeven


Trailer del film


Grande film di fantascienza che fa dell'ottima satira con uno stile veramente riuscito. La storia è risaputa: in una Detroit lievemente futuristica, la criminalità sta dilagando e lo stato si inizia ad avvalere dell'aiuto di una multinazionale, la OCP, che fornirà assistenza alle forze dell'ordine.
Il povero protagonista viene mutilato brutalmente
Questa società però mira ad estendere il più possibile la sua influenza e il suo controllo sulla popolazione, per fare profitti garantendo una sicurezza senza pari. In questo contesto un giovane poliziotto verrà brutalmente crivellato di colpi da una gang di malavitosi e, ormai defunto, viene fatto "resuscitare" dalla OCP attraverso un massiccio uso di innesti cibernetici, che lo rendono il primo prototipo di poliziotto cyborg: RoboCop. Il film continuerà mostrando le gesta compiute dal protagonista in un ambiente difficile e pieno non solo di crimini di strada, ma anche di corruzione ai massimi livelli. La storia è sviluppata in maniera classica, ma molto intelligente.
La brutta fine di un criminale
Viene infatti tenuto un tono non eccessivamente serio, che si concede alcuni momenti divertenti di pura satira verso la società e verso le multinazionali. Questi aspetti danno un tono più leggero ad alcuni momenti della pellicola e riescono a portare avanti con sagacia forti critiche verso una società che fa passare come accettabile la violenza della guerra, come è visibile nelle pubblicità, e come tenti di insensibilizzare lo spettatore alle tragedie, riportando come un bollettino di guerra tutte le catastrofi capitate nel mondo. Anche le multinazionali sono fortemente criticate, essendo mostrate insensibili e fredde di fronte ai drammi umani e alle esigenze dell'individuo.
Un test per valutare le capacità di RoboCop
Oltre questi aspetti più seri, anche l'aspetto relativo all'intrattenimento è curatissimo e riesce ad appassionare moltissimo. Le situazioni presentate e le svolte che prende la trama sono studiate bene e riescono a comporre una vicenda veramente ben fatta. L'idea di base è inoltre geniale, con l'ottima scelta di creare un poliziotto cyborg che mantiene ancora parte della sua umanità ed è infatti presente durante tutto il film il conflitto fra cedere alla sua componente tecnologica, perdendo ogni sentimento e ricordo, o tentare di mantenere per quanto possibile la sua componente umana.
RoboCop mentre combatte il crimine
Anche gli intrighi e i misteri sono ben dosati e aiutano a creare un'ambientazione veramente ben costruita che riesce ad affascinare. La pellicola ha anche una componente violenta che ben si adatta al contesto, essendo stata fatta in maniera molto cruda, ed è realizzata benissimo. La regia è buona, non eccezionale, ma riesce comunque ad avere dei guizzi veramente buoni che riescono a coinvolgere lo spettatore e a renderlo partecipe della narrazione. La telecamera si muove molto e riesce a mostrare inquadrature interessanti. C'è anche un uso niente male delle soggettive, che risultano funzionali alla trama  e ben sfruttate. La messa in scena è curata e riesce a costruire un ambiente coerente e ben strutturato. Anche il resto della componente tecnica è di buon livello e non sono presenti visibili cali di qualità. Ci sono invece alcuni momenti veramente interessanti e visivamente colmi di pathos, come l'uccisione dell'agente Murphy o la visita di RoboCop alla sua vecchia casa, che attraverso l'uso sapiente dell soggettive, riesce ad essere visivamente accattivante. I personaggi non sono sfaccettatissimi, soprattutto per quanto riguarda i cattivi, ma ogni personaggio riesce ad avere un certo spessore e riesce ad amalgamarsi bene alla trama e a non risultare superflui o fastidiosi.
Clarence, il criminale che ha ucciso l'agente che è diventato RoboCop
La scelta di non dare uno spessore psicologico troppo accentuato non attenuta la qualità dell'opera, che ben si presta ad una tale scelta. Ciò che abbiamo di fronte è quindi un bel film di fantascienza che sfrutta bene il genere per portare avanti tesi interessanti e una buona dose di intrattenimento, grazie ad una messa in scena e delle idee notevoli, che sono ben sfruttate. Queste componenti riescono a creare un'opera molto bella che sfrutta bene le idee disponibili, senza far mancare una certa dose di serietà e di violenza che si amalgama bene con i momenti ironici.

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