martedì 31 marzo 2015

Dallas Buyers Club (2013) di Jean-Marc Vallée


Trailer del film


Bel biopic, che riesce ad emozionare a far riflettere lo spettatore. La storia raccontata è quella di Ron Woodroof, un giovane uomo dedito ad ogni tipo di eccesso, che un giorno contrarrà l'AIDS. Gli vengono dati 30 giorni di vita e lui si troverà da un momento all'altro in un abisso di disperazione. Ron decide però di non mollare e si inizierà ad informare su come trovare dei farmaci adatti a farlo sopravvivere. Dopo aver scoperto la tossicità dell'unico farmaco presente negli Stati Uniti che è stato identificato come capace di contrastare l'aggravarsi della malattia, lui deciderà di trovare strade alternative per salvarsi.
La nascita del Dallas Buyers Club
Da lì la sua vita cambierà e riuscirà a creare un traffico di farmaci alternativi, che lo porteranno a sopravvivere a lungo e a scontrarsi con l'FDA (food and drugs administration). Gli ostacoli che gli si porranno davanti, però, non saranno solo  di tipo burocratico, ma anche sociale, dato che nei primi anni di diffusione dell'AIDS, i malati venivano tacciati di fare vite immorali e venivano isolati e maltrattati dalla società. La storia è di per sé veramente intrigante ed il regista e riuscito a darle la giusta forza ed intensità.
Il travestito Rayon
La componente emotiva dei personaggi viene utilizzata bene per portare avanti la tragicità della loro condizione e per mostrare la loro forza di fronte alle mille avversità. La pellicola porta avanti numerose critiche: la principale allo stato americano che viene mostrato manipolato dalle lobby farmaceutiche e incurante della salute dei suoi cittadini, ma viene anche criticata la società stessa, la quale, forte della sua ignoranza, deride e e isola i malati giudicandoli senza alcuna umanità e lasciandoli soli a se stessi. La scelta di mostrare in parallelo le vicende di Ron e e giochi di potere presenti dietro la diffusione di questa malattia l'ho trovata vincente, dato che permette di evidenziare al meglio lo scontro fra l'uomo e il potere che si nasconde dietro i riflettori.
Ron obbliga un suo amico a dare la mano a Rayon
Anche la parabola umana del protagonista è veramente intrigante, dato che lui all'inizio sembra un uomo insensibile e animalesco, ma poi venendo in contatto con realtà difficili e simili alla sua, riesce ad addolcirsi, anche se non perde del tutto il suo cinismo e i suoi lati negativi, cosa che ho apprezzato molto. Il modo umano con cui viene trattata la questione aiuta a far entrare lo spettatore in empatia con i personaggi e permette di comprendere al meglio il dramma raccontato. Molto interessante è anche la scelta di mostrare i traffici di Ron con un'ottica che ricorda i traffici di stupefacenti, anche se in realtà ciò che viene trafficato sono medicinali che possono salvare delle vite. La storia è intrigante anche dal punto di vista dell'intrattenimento, dato che risulta molto interessante e ben strutturata, evitando di fare facili moralismi e evitando di essere troppo pomposa o epica. Il racconto è semplice e immediato, riuscendo a trasmettere con facilità i messaggi e a raccontare una realtà marcia. La regia è ben fatta e ben studiata, riuscendo a dare una bella carica emotiva alle scene e a trasmettere molto bene le emozioni dei personaggi.
Ron durante un festino
Le scene sono studiate bene, con un dosaggio del ritmo curato e che non fa mai annoiare lo spettatore. La fotografia è ben fatta e le inquadrature sono studiate bene e denotano una certa cura. Il resto del comparto tecnico è buono e riesce a rendere molto bene una storia delicata e non facile da gestire senza scadere nel patetico. Anche la colonna sonora ben si adatta all'ambientazione nella quale si muovono i personaggi, dallo stile country e folk. I personaggi sono quasi tutti ben strutturati e dotati di sfaccettature che li rendono interessanti.
Ron con la dottoressa Eve
Alcuni dei caratteri presentati purtroppo non sono sempre di qualità, come ad esempio quello della dottoressa Eve, che non ha una caratterizzazione degna di nota, rimanendo quindi un personaggio scialbo. Questa è, quindi, una bella opera che riesce a presentare un problema senza facili moralismi e con una forza espressiva non comune, grazie ad uno stile semplice ma curato, il quale riesce a far ragionare lo spettatore su alcuni temi non banali, raccontando una storia dal buon ritmo e ben studiata per risultare interessante ed avvincente.

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