martedì 28 aprile 2015

Humandroid (2015) di Neill Blomkamp


Trailer del film



Film di fantascienza di alta qualità che usa un robot per descrivere la crescita morale dell'uomo. Il tutto è ambientato a Johannesburg, in un futuro prossimo, nel quale la polizia è stata affiancata da dei robot per contrastare il crimine dilagante. Seguiremo inizialmente lo scienziato Deon, l'ideatore dei robot, il quale sta tentando di trovare il modo per creare un'intelligenza artificiale identica a quella umana.
Chappie viene educato ad essere un gangster
Lui riuscirà nel suo intento, ma nel momento in cui proverà a testare la sua scoperta, verrà rapito dai dei criminali. Questi volevano inizialmente ucciderlo, ma una volta scoperto il progetto di Deon, decidono di sfruttarlo per creare un robot che risponda solo al loro volere, per fare una rapina e saldare tutti i loro debiti. Da qua il focus si sposterà su Chappie, il robot, e sulla sua educazione. Si svilupperà, quindi, una storia molto interessante che andrà ad esaminare lo sviluppo della coscienza della macchina, venendo a contatto con un educazione amorevole da parte di Deon e con l'educazione fornita dai criminali. Il fulcro di tutta la pellicola sta nel mostrare l'evoluzione morale e caratteriale di Chappie che si troverà a dover ragionare su problemi non semplici. Durante la pellicola non sapremo quale parte di educazione prenderà il sopravvento e lo spettatore si troverà coinvolto nella sorte del robot.
Vincent, un collega rivale di Deon
Questa tematica mira a far comprendere come ognuno di noi sia prima di tutto frutto dell'ambiente in cui vive e dell'educazione subita, dato che, soprattutto nelle fasi iniziali della propria vita, la formazione del concetto di bene e male permetterà di avere in futuro una moralità corretta o deviata. Il rapporto fra il robot e gli altri andrà a modificare in parte le coscienze di tutti, mettendo in risalto come permanga un soffio di umanità anche in persone che sembrano perdute. L'inserimento di molti ostacoli e di molti rivali nella vicenda rischia di creare una serie di eventi fin troppo fitta, ma in realtà il tutto è stato gestito bene e riesce ad avere il giusto spazio per ognuno di essi, anche se alcuni cattivi hanno caratteristiche vagamente macchiettistiche. Non nego, inoltre, che a volte il film usa toni che tendono allo sdolcinato, ma il tutto è compensato da altre scene molto crude e grottesche che danno un tono molto particolare all'opera.
Deon, l'inventore degli scout
Un aspetto che è stato sfruttato molto bene è appunto l'utilizzo di sequenze molto crude che rischiano di disturbare lo spettatore, come le torture subite da Chappie, che nonostante non sia umano riesce ad attrarre molta empatia, e alcuni insegnamenti che gli vengono impartiti, come l'uso delle armi con la scusa di far "addormentare" gli altri, che danno un tono grottesco al tutto. L'uomo nel bilancio della pellicola risulta essere la figura più imprevedibile e pericolosa, essendo incapace di sopraffare tutti i suoi impulsi e mostra come alcuni lavori spingano all'abuso di potere, quando la possibilità di sopraffare l'altro risulta palese. Chappie alla fine risulta essere molto più equilibrato dei suoi educatori e viene considerato a tutti gli effetti una forma di vita. Devo ammettere che non mancano anche alcuni cliché un po' fastidiosi, ma nel complesso la trama riesce a rapire l'attenzione facendo passare in secondo piano alcune leggerezze nella trama. Altri momenti invece denotano un'alta qualità, soprattutto quando Chappie si pone i quesiti tipici dell'esistenza, potendoli chiedere direttamente al suo creatore, lo scienziato Deon. Dal punto di vista tecnico il film si difende egregiamente dato che è presente una regia capace e che riesce a dare la giusta enfasi alle scene. Il ritmo viene dosato molto bene, permettendo così alla storia di proseguire molto bene fino allo splendido finale. La fotografia e le ambientazioni sono veramente curate e caratterizzano degnamente il microcosmo presentato. Anche il montaggio è stato curato a dovere e regala della sequenze concitate ma sempre comprensibili e godibili. La storia, come già scritto, ha un'idea di base che è già stata sfruttata molte volte, ma il modo con cui viene sviluppata è originale e veramente coinvolgente. Anche i personaggi, pur avendo caratteri sfaccettati in maniera limitata, riescono ad avere un certo spessore e si amalgamano bene fra loro, creando una serie di relazioni studiate molto bene.
La famiglia adottiva di Chappie
Chappie resta il fulcro centrale ed è la figura meglio approfondita, essendone mostrata tutta l'evoluzione caratteriale. Per concludere, questo è un film di fantascienza dai toni filosofeggianti che riesce ad emozionare e a far riflettere su come siamo diventati quello che siamo e come siano importanti e influenti le nostre azioni verso gli altri, oltre a mostrare sia persone frutto di un'educazione corretta, sia color che sono frutto di ambienti e circostante che ne deviano la morale e li portano ad avere comportamenti malvagi, abusando quando possibile del loro potere per sottomettere e piegare gli altri.

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