lunedì 20 aprile 2015

Lawrence d'Arabia (1962) di David Lean


Trailer del film



Film d'avventura meraviglioso che spalma su più di tre ore una storia magnifica e appassionante. La pellicola racconta la storia di Thomas Edward Lawrence, un soldato inglese, soprannominato successivamente Lawrence d'Arabia, durante la guerra fra il popolo arabo e i turchi ottomani. La storia segue le gesta del soldato dal primo all'ultimo intervento che ha compiuto durante tale conflitto, mettendo così in luce il suo personaggio e analizzando in maniera ottima tutti i meccanismi politici alle sue spalle.
Lawrence in moto all'inizio del film
La storia prosegue in maniera ottima, con una narrazione che ho trovato raramente così di qualità e con un ritmo così curato. Durante le tre ore e mezza della pellicola non sorgerà mai un senso di noia, ma crescerà invece empatia e l'interesse dello spettatore verso Lawrence. Lo sviluppo narrativo riesce ad essere veramente appassionante, dato che vengono sfruttati bene gli eventi reali per costruire una serie narrazione sempre più emozionante. Una cosa che mi ha fortemente convinto è stato il tono con cui viene portata avanti l'opera, dato che non è presente sempre un'atmosfera allegra ed epica, ma sono presenti spesso momenti tragici o terribilmente tristi, che vanno a stridere con le gesta di Lawrence. Lo stesso protagonista non è privo di ombre e la sua non sarà un'ascesa priva di sacrifici e di delusioni. Le battaglie sono inoltre gestite benissimo, non occupando una parte troppo grande di film, ma sono state dosate a dovere per amalgamarsi bene con gli altri eventi. Queste sono dotate di una forte nota epica che però non sacrifica la crudeltà e l'inumanità che portano questi scontri, sia da parte di uno schieramento, che dell'altro.  Nel film non è risparmiata una buona dose di violenza, mai eccessiva, che riesce a mostrare al meglio come la guerra non sia mai priva di orrori.
Lawrence mentre prepara una strategia
Ho notato anche la presenza di alcuni momenti di ironia nera che controbilanciano altri più allegri e romanzati, riportando il tutto verso la realtà. Anche il Sole viene ben sfruttato e viene efficacemente mostrato come un vero e proprio nemico che punisce chi non si prepara adeguatamente ad affrontarlo. In alcune scene la sua minaccia è vivida e palpabile. I rapporti fra i  personaggi vanno anche a comporre une rete sociale e politica che diventa il vero fulcro del film, dato che vengono messi a confronto i popoli arabi con quelli occidentali, mettendo in mostra come entrambi abbiano difetti tali da impedire un giudizio unanime su quale dei due sia il più civile. Gli intrighi politici che si nascondono dietro gli scontri mettono in evidenza come la guerra sia fatta soprattutto nei tavoli di potere e nei quali perde buona parte delle belle idee che le hanno ispirate, riducendo tutto a giochi di strategia e di politica.
Una volta conquistata una città viene deciso come procedere
Il protagonista si trova quindi in bilico fra il popolo arabo che gli affida il successo della rivolta e quello occidentale che lo usa come un burattino per portare avanti i suoi scopi di controllo su quella zona. Questi aspetti vanno man mano a far perdere la componente più epica e avventurosa di Lawrence, facendolo sembrare più un uomo sfruttato da entrambe le parti, pur dimostrando una levatura morale superiore agli altri, cosa che gli permetterà di avere il rispetto degli arabi. Sono infatti fra quelli più umili che nasceranno amicizie più veritiere e durature. Quindi ciò che viene messo in scena è un film di avventura dai toni che virano sempre di più nel realismo più cinico e che vanno a stemperare l'entusiasmo dell'inizio della rivolta. La regia è maestosa e riesce a dare un tono veramente epico a molti momenti della vicenda.
Uno dei molti scorci desertici offerti dalla pellicola
La telecamera riesce a costruire delle sequenze veramente belle, sia dal punto di vista visivo, che da quello narrativo. Il modo con cui vengono inquadrati gli scontri e come vengono gestite le sequenze negli accampamenti riescono a costruire un quadro generale veramente bello. Il ritmo è sempre mantenuto ottimo e la storia è stata valorizzata benissimo. Anche il modo con cui viene adeguato il tono della narrazione agli eventi che si susseguono senza sosta denota una cura rara nella creazione delle giuste atmosfere. La fotografia è ottima e riesce a sfruttare i bellissimi paesaggi desertici, inserendovi i personaggi, i quali vanno ad arricchire delle ambientazioni meravigliose e che lasciano a bocca aperta. La fotografia riesce ad avere un buona cura nelle inquadrature sia in ambienti chiusi sia in quelli aperti, non facendo mai apparire poco curate le scene. Anche il montaggio vanta una buona qualità, con delle transizioni ben fatte e una chiarezza perfetta anche nei momenti più concitati. La colonna sonora è composta da musiche che si adattano benissimo alle ambientazioni e risultano da subito bellissime e coinvolgenti, dando un valore aggiunto inaspettato alla narrazione. Anche i personaggi riescono ad avere delle sfaccettature caratteriali notevoli, le quali permettono di creare delle figure realistiche e vitali. Lawrence è ovviamente la figura più studiata e meglio tratteggiata, la quale andrà a subire molti cambiamenti durante la pellicola.
Lawrence provato dalle sue avventure
L'evoluzione del carattere di Lawrence è ottima e viene ben mostrato come lui man mano che va avanti con la sua impresa si renda conto delle responsabilità che gravano sulle sue spalle e di come tutto il suo sforzo possa non portare a niente. Anche la storia è ottima e viene sfruttata benissimo da una sceneggiatura di prim'ordine. Insomma, siamo di fronte ad un'opera magnifica che riesce ad appassionare moltissimo, facendo riflettere e mettendo in scena l'impresa di un uomo dai saldi principi schiacciati da poteri più grandi di lui. La forza visiva e la perizia tecnica presenti vanno a comporre una pellicola che ha fatto storia e che non può lasciare insoddisfatto chiunque sia amante della settima arte.

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