Trailer del film |
Bella commedia dolceamara che tratta intelligentemente il tema dell'integrazione e delle tradizioni. La storia narrata è quella della famiglia inglese Khan, composta da un padre pakistano, una madre inglese e 6 figli (5 maschi e una femmina). La prole è perfettamente integrata nella società inglese e ne ha adottato usi e costumi, ma si trovano a scontrarsi con il padre. Esso è molto legato e fiero delle tradizioni del Pakistan e tenta di obbligare i figli ad accettarle ed applicarle. La madre prova a svolgere il ruolo di mediatore fra le esigenze di entrambe le parti, ma questo si rivela un compito molto arduo. Una delle questioni che crea maggior astio è la volontà del padre di far sposare i propri figli maschi attraverso dei matrimoni combinati, senza sentire il loro parere. Ciò provocherà delle spaccature in famiglia, portando a situazioni drammatiche. La pellicola è di base una commedia ed infatti sono presenti molte scene dotate di una certa ironia che riescono ad alleggerire e controbilanciare alcune sequenze molto drammatiche, dando un tono dolceamaro al film, che lo caratterizza e lo rende molto godibile ed interessante. Vengono infatti descritte e raccontate le vicende senza alcuna retorica, utilizzando un realismo che dà una forza notevole a ciò che viene raccontato. Viene analizzato molto bene il fenomeno dell'integrazione mostrando in maniera negativa sia chi non accetta a priori gli "stranieri" (anche se vivono in Inghilterra da 25 anni), sia chi porta avanti in maniera miope le proprie tradizioni imponendole agli altri, avvalendosi di un'autorità che non gli compete. Vengono gestiti molto bene le relazioni nel nucleo familiare creando un contesto urbano molto vitale e diversificato. Alcune sequenze sono, inoltre, molto divertenti e presentano delle trovate azzeccate per le varie situazioni che si presenteranno, come ad esempio l'incontro fra i protagonisti e la famiglia con cui è stato combinato il matrimonio. Una cosa che ho molto apprezzato è la bravura nel cambio di tono quando c'è il passaggio da un contesto ironico ad uno molto serio, riuscendo a mantenere comunque omogeneità nel racconto. La regia è molto buona e riesce ad intessere un bel racconto con un ritmo quasi sempre adeguato e bilanciando serietà e divertimento. I movimenti di macchina non sono molto accentuati, ma vengono comunque create sequenze ritmate e ben girate. La macchina da presa si muove bene fra le stanze della casa e le strade rendendo lo spettatore partecipe dell'azione. La scenografia è ben fatta, dato che sono presenti molte inquadrature strutturate bene e che aiutano molto a dare identità all'ambientazione. Anche le inquadrature nella casa danno un bell'impatto visivo e vengono sfruttate a dovere senza dare la sensazione di muoversi in uno spazio ristretto. La fotografia usa colori abbastanza caldi, dando una sensazione di forte vitalità alle inquadrature, che si affievoliscono nelle sequenze negli spazi chiusi, come se la strada fosse un ambiente più accogliente rispetto al nucleo familiare. Nel complesso viene comunque usata un'illuminazione naturale, che subisce lievemente i cambiamenti prima descritti. I personaggi sono ben strutturati e sono caratterizzati a dovere. Alcuni di essi sono forse un po' troppo squadrati, ma nel complesso è stato fatto un buon lavoro per renderli credibili e interessanti. Gli attori recitano bene e hanno una fisicità che si amalgama in maniera convincente con i propri personaggi, rendendoli così ancora più vitali. L'unica correzione che avrei apportato è nel padre, che cambia opinione in maniera un po' troppo repentina e risulta a volte un po' forzato nei modi, tenendo conto che è già più di venti anni che vive in Inghilterra. In definitiva questa è una bella commedia, che è stata fatta con intelligenza e non sacrifica la serietà e il realismo per puntare tutto sul divertimento, ma crea situazioni e vicende sfaccettate che vanno a comporre una vicenda che diverte e fa riflettere.
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