venerdì 25 aprile 2014

I duellanti (1977) di Ridley Scott


Trailer del film



Bel film che racconta uno scontro fra due uomini d'onore durato anni, inscenando una macabra danza della morte fra i due protagonisti. Il film è ambientato nell'Europa di inizio '800 e racconta del rapporto conflittuale che si crea fra Armand D'Hubert e Gabriel Feraud, due militari al servizio di Napoleone. I due si combatteranno in vari duelli durante gli anni, ogni volta che le loro strade si incontreranno per via delle campagne militari alle quali parteciperanno. Il modo con cui viene vissuta la sfida dai protagonisti è diametralmente opposto, dato che Armand non accetta mai di buon grado i duelli proposti, ma vi partecipa per tenere alto l'onore, mentre Gabriel cerca in ogni modo di organizzare continue sfide. Il film è raccontato molto bene e la scelta di farlo procedere durante le varie fasi della storia napoleonica l'ho trovata un'idea azzeccatissima, che permette di creare parallelismi fra la ricerca dello scontro da parte di Gabriel e quello di Napoleone vero l'Europa. La narrazione procede molto bene e riesce a far entrare in empatia con i personaggi. Su tutta la vicenda aleggia costantemente un'aura mortifera che si amplifica ogni volta che i due protagonisti vengono in contatto. Feraud verrà rappresentato come una minaccia continua per il povero Armand, che non potrà mai sentirsi al sicuro fin quando la sua nemesi è ancora in giro. Il rapporto fra i due duellanti non è stato però trattato in maniera piatta, ma sono inserite delle scelte narrative che danno molta profondità alla narrazione e creano un legame di odio e rispetto fra i due. Anche il modo in cui viene risolta la vicenda l'ho trovato molto intelligente e amplifica il parallelismo con le azioni napoleoniche. Una cosa che ho trovato molto interessante è come sia sempre e comunque rispettato il codice d'onore, a qualsiasi costo, come fosse la cosa più importante da difendere nella vita. Questa scelta narrativa è portata avanti con maestria e rende plausibile e accattivante una vicenda che poteva risultare troppo inverosimile. La regia è molto buona, con dei movimenti della macchina da presa molto misurati e che riescono a dare molto ritmo alle scene. Sia durante le fasi più concitate, sia in quelle più calme, viene mantenuta una qualità registica notevole e ciò permette alla storia di avere un buon ritmo ed una narrazione coinvolgente. Le riprese durante i duelli sono quelle che mi hanno maggiormente convinto, con il posizionamento della telecamera alle spalle dei contendenti alternando sapiente le inquadrature, così da rendere molto dinamiche e comprensibili le sequenze. La scenografia è splendida con una realizzazione dell'Europa ottocentesca molto suggestiva. Vengono composte inquadrature e ambientazioni evocative e che restano impresse dal punto di vista visivo. Alcune sequenze con la nebbia mi hanno colpito molto. La fotografia è molto bella ed alterna adeguatamente colori caldi a toni più freddi nei momenti in cui la morte aleggia nell'aria. Viene prestata molta cura nelle inquadrature e alcune di queste sono realizzate in maniera tale da ricordare dei dipinti d'epoca. Questo aiuta molto a creare la giusta atmosfera, con l'impressionante inquadratura finale che è una delle migliori. Anche il montaggio è curato e in alcuni momenti riesce a creare sequenze riuscite, come ad esempio nello scontro a cavallo, che viene intervallato da immagini dei duelli passati. Gli interpreti danno delle belle prove attoriali, donando ai propri personaggi spessore e caratterizzandoli adeguatamente. I due protagonisti sono ovviamente i più sfaccettati e rimangono le figure centrali di tutta la vicenda, anche se ho trovato Gabriel un po' troppo forzato nel suo perseverare la sfida, anche se per via del suo ruolo quasi inumano, risulta comunque coerente e azzeccato. Nel complesso questo è quindi un bel film di Ridley Scott che riesce a intessere una vicenda quasi surreale, in cui la morte sembra sempre in agguato, coinvolgendo molto e facendo percepire molto bene le sensazioni provate da Armand nel sottostare alle angherie del rivale, grazie ad un'ottima tecnica e con una fotografia molto ispirata.

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