Trailer del film |
Commedia riuscita in parte che diverte e fa riflettere, ma non convince fino in fondo. La storia è quella di Fioravante, che decide di intraprendere la carriera di gigolò per aiutare il suo amico Murray, il quale per problemi di soldi è stato costretto a chiudere la sua libreria. All'inizio sarà un'attività saltuaria, ma man mano che il sistema prende piede inizierà ad essere svolta con più regolarità. Tutto procede bene fino al momento in cui Fioravante viene in contatto con Avigal, la vedova del rabbino del quartiere, che andrà da lui per un massaggio. Fra i due nascerà un rapporto che metterà in crisi le convinzioni di entrambi. Il tono della commedia viene mantenuto leggero e non mancano i momenti divertenti e scanzonati, per la maggior parte legati alla figura di Murray che si troverà a vivere situazioni surreali e ironiche. Altro aspetto che ho apprezzato molto è il fatto di mettere in discussione le proprie certezze, iniziando a pensare che lo status quo non è per forza positivo e c'è bisogno della forza per cambiare il proprio modo di vivere e pensare la vita. La pellicola è caratterizzata dagli incontri fra personaggi insoddisfatti e solitari che cercano nel sesso un palliativo per la propria incompletezza o noia. Fioravante si troverà a scegliere fra un legame sentimentale piuttosto che un guadagno ad ogni costo. Purtroppo il film non riesce a prender il decollo per via di alcuni difetti che ne minano la qualità. Il primo fra tutti è una narrazione un po' confusionaria e la scelta di fare una distinzione troppo netta fra le vicende dei due protagonisti, le quali hanno dei toni così diversi da far credere di star vedendo due film separati. Inoltre alcune trovate narrative sono un po' forzate e ci sono cambiamenti veramente troppo repentini per essere credibili, per colpa di una storyline che non riesce ad omogeneizzare abbastanza bene gli sviluppi che prende la vicenda. Un aspetto che non ho apprezzato molto è la scarsa evoluzione che hanno i personaggi, dato che alla fine non sembrano aver superato pienamente le proprie difficoltà, ma anzi in alcuni casi sembrano aver accettato il proprio mondo, come avviene per Avigal. La regia non è male, ma per i problemi finora descritti, non è riuscita a convincermi. Oltre a ciò il comparto registico mi ha ricordato lo stile alleniano, senza però raggiungerne la maestria e lo stile. Questo mi ha un po' infastidito perché sembra che Turturro non sia riuscito a dare la propria impronta alla pellicola, ma pare che abbia tentato di essere un po' troppo derivativo. La fotografia è la componente più riuscita, dato che sono presenti molti scorci interessanti e vengono create inquadrature ben studiate che riescono a rimanere impresse, pur non essendo supportata da un montaggio che riesce a valorizzarla appieno. Purtroppo la messa in scena risulta essere fin troppo casta per le situazioni che vengono presentate. Oltre alla poca credibilità della vicenda, cosa alla quale do poco peso, risulta veramente ridicolo il fatto che le donne con cui lui fa sesso siano vestite completamente. Non lo dico per un fatto di morbosità, ma semplicemente perché quando viene deciso di mostrare determinate situazioni, non è possibile presentarle in maniera così pudica e sciatta. La colonna sonora è buona e accompagna con stile la vicenda, riuscendo ad essere intrigante, anche senza avere molta varietà. Gli attori danno delle prove buone, con Woody Allen mattatore della componente comica della pellicola e Turturro che dà una buona intensità al suo personaggio. Anche Avigal risulta essere un personaggio interessante, anche se prende delle decisioni e ha un'evoluzione un po' tirata via. Gli altri personaggi non sono male nel complesso, anche se ho trovato un po' macchiettistiche Sharon Stone e Sofia Vergara, mostrate solo come donne ricche, annoiate e vogliose. In conclusione ci troviamo di fronte ad una commedia tutto sommato piacevole e divertente, che pone alcuni spunti di riflessione, senza però approfondirli tutti adeguatamente. Il tutto è accompagnato da una tecnica buona, ma carente in alcune parti e che non fa rimanere impressa un'opera che, minata da alcuni difetti, si ispira troppo allo stile alleniano senza raggiungerne la qualità. Mi aspettavo di più dal film ed è per questo che forse sono stato fin troppo critico nei suoi confronti.
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