lunedì 25 agosto 2014

Il gabinetto del dottor Caligari (1920) di Robert Wiene

Trailer del film



Stupendo film che può essere considerato un manifesto dell'espressionismo tedesco nella cinematografia. La storia è quella di Franz, che si trova invischiato in una serie di delitti portati avanti da un misterioso killer. I suoi sospetti, dopo l'uccisione di un suo caro amico, ricadranno sul tenebroso dottor Caligari, che ha portato alla fiera del paese un sonnambulo che ha previsto la morte di Alan, il suo compare. Da qui avranno luogo varie vicissitudini che coinvolgeranno anche Jane, la sua amata. La storia si sviluppa molto bene e ha una linea narrativa interessante che mantiene molto alto l'interesse nella vicenda. Non mancheranno infatti momenti di tensione e dei colpi di scena che non sono sempre inaspettati, ma che fanno mantenere al racconto un bel ritmo. Ovviamente l'aspetto che ha reso celebre il film è senza dubbio la bellissima messa in scena che si compone di inquadrature surreali e curatissime, che ricordano dei quadri, più che dei posti reali. Le geometrie impossibili e le atmosfere create sono uno spettacolo per gli occhi e riescono ad essere funzionali per la delirante vicenda. Ogni scena lascia a bocca aperta per l'ispirazione con cui sono state costruite le scene e pure l'aspetto di alcuni personaggi risulta coerente con l'ambiente cirostante, dando un certo senso di straniamento. Nel finale verrà inoltre data una spiegazione a questo tipo di scelta stilistica, che la eleverà oltre il mero esercizio formale, per quanto ben fatto. Viene inoltre portata avanti un lieve critica allo sviluppo scientifico fatto senza etica e criterio, che può portare a sviluppi e danni gravi.
Cesare rapisce la ragazza di Franz
La regia, essendo un film molto datato, non vanta movimenti di macchina o un montaggio serrato (per quello vedere la Corazzata Potemkin), ma riesce comunque a dare un bel ritmo alla vicenda e ad avere una narrazione scorrevole e non banale. Alcuni momenti sono inoltre veramente belli e riusciti, come l'omicidio di Alan mostrato unicamente attraverso le ombre sul muro o l'ossessione del dottor Caligari che vede parole nell'aria (figura sotto). Ovviamente, come già detto, sono le ambientazioni e la fotografia a rendere indimenticabile l'opera, per via di uno stile portato avanti con sapienza che non è fine a se stesso, ma è funzionale agli sviluppi della trama, conferendo atmosfera. Inoltre la scelta di far muovere i personaggi su sfondi dipinti fa sembrare tutto il film come un quadro in movimento, che dà un tocco ancor più artistico all'opera.
Il dr. Caligari preso dalle sue ossessioni
Anche le ombre sono un elemento importantissimo per formare lo stile voluto e vengono sfruttate delle ombre dai lineamenti molto netti che danno un tono molto tenebroso alla vicenda. Pure la musica è veramente curata, con motivi di stampo classico, che sono intervallati da altri dai toni stranianti, che riescono ad amalgamarsi molto ben con le scene presentate. I personaggi sono ben sfruttati e ben caratterizzati, con particolare rilievo per Caligari e Franz, che si rivaleggiano durante il film e risultano molto accattivanti. Anche Cesare il sonnambulo è realizzato benissimo e pur dicendo solo poche battute, è una figura che resta impressa e che risulta uno dei perni centrali di tutta la storia. Il look veramente dark e dei comportamenti disturbati e alienati, lo rendono perfetto per la storia trattata. Anche la rappresentazione dei matti e del manicomio è veramente ben fatta, dato che riesce a rendere benissimo la follia che regna in quel luogo. Quindi, nel complesso, questo è un film magnifico, che risulta stilisticamente perfetto e, grazie ad una storia accattivante e sfruttata benissimo, rimane una pietra miliare della cinematografia che resterà impressa in chiunque abbia la fortuna di trovarsi a vedere questa meravigliosa opera.

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