Trailer del film |
Bell'horror dalla tecnica un po' incerta, ma dall'ambientazione e dalla narrazione riuscita e politicamente esplosiva. La storia è ambientata in America in un futuro prossimo, nel quale è presente un giorno all'anno dove per 12 ore ogni reato è legale. Questo atto serve a far sfogare la popolazione e a far così diminuire la criminalità nel resto dell'anno. Seguiremo quindi le vicende della famiglia Sandin che si preparata a vivere la notte dello Sfogo nella propria abitazione in tutta tranquillità, visto il moderno sistema di sicurezza che hanno installato. Nonostante tutte le cautele prese si troveranno comunque a dover fronteggiare l'assedio di un gruppo di ragazzi ricchi, che vogliono uccidere un ragazzo di colore che si è rifugiato nella casa. Ciò porrà la famiglia di fronte a numerose scelte morali che li metteranno a dura prova. La storia si sviluppa in maniera molto interessante, dato che, tutta l'azione di sviluppa all'interno dell'abitazione dei Sandin. Questa scelta l'ho trovata molto intelligente, per via del budget ridotto e per via della bella atmosfera che permette di creare una situazione del genere. Grazie a questo espediente viene proposta un'atmosfera che secondo me ben si adatta all'ambientazione creata. La trama si sviluppa abbastanza bene e mantiene un bel ritmo per tutto il film. Viene creata anche una discreta varietà nelle situazioni e ciò permette alla pellicola di non portare avanti stancamente un banale assedio come se ne sono già visti in abbondanza. C'è comunque da dire che i difetti non mancano per via di scelte narrative che sono ripetute fin troppe volte e alla fine stancano. Ad esempio succede un bel numero di volte che i protagonisti vengano salvati all'ultimo secondo da qualcosa di inaspettato. Questo fatto mina moltissimo la tensione durante le scene, dato che fa risultare molto prevedibile lo svilupparsi di alcune situazioni. Sono inoltre presenti alcuni buchi nella sceneggiatura che non creano grossi problemi, ma che con un po' di cura sarebbero stati evitabili. Nel complesso comunque il film mantiene una buona carica, soprattutto dal punto di vista della critica sociale, visto che, come il suo successore, si schiera apertamente contro un sistema politico classista e prevaricante, che non si occupa più dei meno abbienti. Inoltre viene messa sotto accusa anche una parte della classe ricca della società, dato che viene mostrata come razzista, crudele e marcia, pur mantenendo un'apparenza limpida e intonsa. Viene anche creata comunque una bella tensione, con sequenze dalla luminosità ridotta e con immagini strutturate bene per dare insicurezza. Come verrà più volte rappresentato nel seguito, anche in questo film vengono create situazioni dove persone apparentemente normali si trovano a dover commettere comportamenti moralmente condannabili e ciò vuole rappresentare come l'uomo sia propenso ad un comportamento barbaro e di autoconservazione di fronte all'opportunità di fare ciò che vuole. Ciò viene mostrato da parte di quasi tutti i personaggi e ciò dà molta forza al messaggio. Questi temi sono ripresi pari pari dal seguito e ciò purtroppo toglie un po' di innovazione a quest'ultimo. La regia è buona, ma non è esente da difetti, visto che sono presenti alcuni momenti poco riusciti e delle sequenze non sviluppate con la giusta cura. Nonostante ciò alcune scene sono veramente azzeccate, anche grazie ad un buon lavoro della fotografia, come ad esempio le sequenze in cui i giovani ragazzi assalitori giocano fuori dalla porta della villa o alcuni momenti nella più completa oscurità che creano una buona atmosfera. Anche il montaggio si assesta su buoni livelli pur presentando anch'esso dei difetti e degli errori, come nella scena in cui il capo degli assalitori uccide un suo compare cambiando la mano che impugna l'arma da un'inquadratura all'altra. Nel complesso comunque viene ottenuto un buon risultato soprattutto per quanto riguarda lo sfruttamento della trama. Gli interpreti sono abbastanza in parte, pur trovandosi ad interpretare personaggi lievemente stereotipati che riescono in ogni caso ad inserirsi bene nella vicenda e a far appassionare lo spettatore. Quindi, questa è un'opera riuscita, che è criticabile, ma grazie a delle buone idee messe in scena con passione ed intelligenza riesce a convincere e regala un prodotto molto interessante dal forte messaggio politico, che verrà riproposto in una versione più sontuosa e tecnicamente accurata nel secondo capitolo.
Trailer del film |
Interessante horror dalle tinte politiche che riprende i temi del primo episodio e le traspone con una trama più classica, ma visivamente più accattivante. La storia percorre un'intera giornata di Sfogo, seguendo le vicende di alcuni personaggi mentre si trovano, chi volontariamente e chi suo malgrado, a girovagare per le strade della città. Le loro strade si incroceranno abbastanza presto e ci troveremo a seguirli mentre tentano di sopravvivere alla notte. La trama è molto lineare e abbastanza prevedibile, ma riesce comunque a rimanere interessante, oltre ad avere alcuni guizzi veramente azzeccati, che riescono a caratterizzare molto l'ambientazione e ad emozionare lo spettatore. Sono molte le sequenze che riescono a rimanere impresse, come l'asta umana e gli omicidi fra i familiari. Unico aspetto che non ho digerito molto è il finale fin troppo buonista e un po' troppo clichettoso che fa un po' perdere di atmosfera al racconto. Tutto il film è, come il primo, un forte atto di accusa verso un sistema politico alla deriva che decide di non risolvere i problemi della povera gente, ma punta ad eliminare fisicamente il problema, per far vivere più agevolmente le persone più abbienti. Il governo e i ricchi sono messi sotto forte accusa, con il primo che riesce a risolvere i problemi solo utilizzando la violenza e i secondi vengono mostrati apparentemente buoni e benpensanti, nascondendo in realtà un crudeltà e un sadismo senza pari. Sono proprio queste due ultime figure a risultare le più pericolose per i protagonisti. Queste critiche sono portate avanti con molta forza e non lasciano scampo ad interpretazioni: da una parte questo mostra il disprezzo del regista per quelle figure, ma dall'altro fa risultare tutto il lavoro vagamente didascalico, anche se non lo ritengo un difetto degno di nota. C'è da ammettere che il primo presentava tutto in maniera un po' più raffinata, dato che derivava da un ragionamento da parte dello spettatore. Nel complesso comunque la storia è sfruttata molto bene e riesce ad appassionare molto. Unico aspetto che secondo me poteva essere più approfondito, invece di utilizzarlo solo come deus ex machina sono i ribelli, che non svolgono un ruolo degno di nota nel film, ma sono più un contorno. C'è comunque da dire che anche i ribelli non sono mostrati come figure completamente positive, dato che sembrano portare avanti la stessa violenza che condannano, con la differenza che viene adesso rivolta verso i potenti. Ciò potrebbe rischiare di portare il paese sotto un'altra egemonia, anche se dalle fondamenta migliori dell'attuale. Ciò che viene inoltre mostrato dal film è la vera natura dell'uomo, che messo di fronte alla più completa libertà decide di darsi alla sopraffazione e alla violenza, come se così facendo potesse sfogare una parte di se stesso che rimane nascosta, ma presente, durante il resto dell'anno. La regia è buona, con meno imperfezioni rispetto al precedente capitolo, anche se non presenta molti guizzi, facendo percorrere alla vicenda binari rodati che la rendono molto ritmata, ma un po' prevedibile. Nonostante ciò alcune sequenze sono girate con garbo e si vede l'impegno che ha messo il regista nell'opera. L'aspetto più convincente è senza dubbio la fotografia, che mostra alcune sequenze visivamente molto curate ed interessanti, come la stanza dove viene portato il nonno della protagonista, così mortifera e piena di lustrini, oppure la casa d'aste dove vengono vendute le persone, anch'essa molto inquietante. Una delle immagini che più mi ha colpito è senza dubbio il finanziere appeso davanti ad una banca e anche il delitto nella famiglia dell'amica della protagonista mi ha scosso. Anche i filtri luminosi e i colori ben si adattano alle sequenze mostrate pur non sfruttando virtuosismi estremi. Nel complesso la componente tecnica quindi si attesta su buoni livelli, anche se c'è ancora bisogno di un certo miglioramento per poter ottenere risultati che lasciano veramente il segno. Gli attori sono in parte e pur risultando a volte simili a delle macchiette riescono a farsi apprezzare e a far entrare in empatia con i personaggi. Alcuni comportamenti sono a volte un po' forzati, ma non viene mai avvertito un eccessivo fastidio, tranne nella già citata parte finale. I personaggi pur non avendo una caratterizzazione eccellente riescono ad essere sfaccettati quanto basta per essere credibili nel contesto in cui si trovano. Quindi questo è un'opera riuscita, che riprende quasi tutte le tematiche del precedente episodio e le ripropone in maniera più violenta ed esplicita con una certa efficacia, mantenendo un buon livello di intrattenimento. Viene inoltre notato un miglioramento nella tecnica espressa nel primo capitolo, cosa che fa passare sopra ad alcune ingenuità nella trama e sul fatto che non siano presenti ulteriori sviluppi oltre a quelli già visti nel film precedente.
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