domenica 12 ottobre 2014

Sin City - Una donna per cui uccidere (2014) di Frank Miller, Robert Rodriguez


Trailer del film



Seguito che non convince e che perde miseramente nel confronto col primo episodio. La trama si snoda in tre storie principali e un'introduzione. La trama si suddivide in maniera abbastanza netta fra una linea narrativa e l'altra, permettendo così di concentrarsi bene su ogni personaggio. Non mancheranno comunque elementi comuni fra le storie, come ad esempio Marv o il senatore Roark. La narrazione è sviluppata bene nel complesso, anche se gli episodi non sempre si concludono in maniera adeguata.
Johnny va a curarsi da Kroenig, un dottore abusivo
Al contrario del suo predecessore si perde un po' il tono noir che aveva reso bello il primo film, riportando tutto su canoni più normali. Il fatto che quasi tutte le storie si concludano con una serie di scazzottate e assalti a ville rende tutto un po' più banale e poco ispirato. Di per sé le vicende narrate non sono il massimo dell'originalità e grazie ad un tono inadeguato, rischiano spesso di scadere nel ridicolo. Anche la scelta di inserire Marv in due delle storie principali l'ho trovata finalizzata unicamente a far contenti i fan, anche se è controproducente nel bilancio della pellicola, dato che dà un senso di déjà vu nelle sequenze e banalizza il bel personaggio creato nella precedente pellicola. Rimangono comunque alcuni momenti che sono riusciti, come la prima parte con Marv che dà la caccia a due teppisti, che ha una messa in scena convincente in parte, e la storia con Johnny, la quale è l'unica che mantiene la bella atmosfera che ha fatto amare Sin City. Purtroppo anche quest'ultima sembra rimanere un po' in sospeso, anche se è riuscita comunque a convincermi, per via di una certa forza e di una cattiveria che non ho trovato nel resto del film.
Ava che schernisce Dwight
Questo picco narrativo è purtroppo compensato da scelte poco ispirate e che sembrano fungere più da riempitivi che altro. Emblematico in tal senso è l'episodio con protagonista Nancy, che ho trovato debole e con veramente poco da dire. Ho notato che manca anche buona parte della cattiveria e del cinismo presente nel primo Sin City. Anche qui viene mostrata una società marcia e priva di qualsiasi moralità, ma viene fatto in maniera meno elegante e ciò mi ha infastidito, senza contare che riprende temi già trattati a sufficienza nel suo predecessore. La regia è buona, anche se non riesce a rendere interessante e memorabile ogni momento del film, facendoci vedere parti ben riuscite e che presentano una certa ricercatezza, e altre più deludenti che sembrano più adatte a film action fracassoni.
Dwight e Marv pronti a combattere
La fotografia riprende lo stile che aveva reso celebre Sin City e lo ripropone senza modifiche. Questo rende quindi interessante anche questo episodio, anche se a volte un eccessivo uso del colore non mette abbastanza in risalto le componenti cromatiche rispetto a quelle in bianco e nero. Non mancano, però utilizzi raffinati di questa tecnica, come la scelta di rendere verdi gli occhi di Ava, che sono una delle poche cose che restano impresse a lungo. Nel complesso però c'è una buona ricercatezza e visivamente convince. La messa in scena riesce a rendere abbastanza caratterizzate le ambientazioni, anche se non si grida al miracolo, essendo presenti non molte location degne di nota. Il montaggio è ben fatto e riesce, insieme alla regia, a creare delle sequenze accattivanti, come ad esempio i ricordi di Marv ad inizio film. I personaggi sono scritti degnamente, con alcuni che hanno una certa profondità e altri che deludono molto. Ad esempio Marv perde molto del suo fascino essendo sfruttato da tutti come se fosse il gigante scemo che picchia tutti. Al contrario Johnny ha un carattere ben strutturato e riesce ad interessare molto lo spettatore, per via di un'aura tragica che si porta dietro. Altre figure risultano abbastanza interessanti, come Ava, anche se non spiccano per profondità, perché calati in un contesto del genere non stonano, ma anzi riescono ad amalgamarsi bene. Peccato che il lavoro di scrittura sia stata la componente debole della pellicola che ha puntato più ad un approccio semplice e commerciale dimenticando quasi tutte le caratteristiche che avevano reso la saga popolare e cult.
Nancy è in crisi e cerca la forza per uccidere il senatore Roark
Perfino le battute, che sono onnipresenti, stancano e risultano a volte così cariche e pompose da dare fastidio, minando così ulteriormente la componente narrativa. Ciò che rimane è quindi un seguito debole, che riesce ad intrattenere ma perde buona parte della profondità e del fascino del primo Sin City, per via di una narrazione poco ispirata e di personaggi che non appassionano come dovrebbero. Peccato, perché l'universo di partenza dava infiniti spunti che non sono stati sfruttati a dovere.

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