domenica 26 ottobre 2014

È stato il figlio (2012) di Daniele Ciprì


Trailer del film



Interessante commedia nera di Ciprì che racconta una storia grottesca in un contesto disagiato e molto duro. La storia è ambientata nella periferia di Palermo, con la famiglia Ciraulo che vive la sua normale vita in un contesto degradato che li costringe a vivere in maniera precaria. Una tragedia familiare li metterà in condizione di ottenere molti soldi, che verranno sfruttati male e porteranno a conseguenze ben più gravi. La storia è ben narrata, con l'intelligente scelta di presentare tutto come un flashback, e riesce ad interessare lo spettatore dall'inizio alla fine. I colpi di scena ed i momenti significativi sono ben dosati e permettono alla narrazione di procedere spedita e senza grossi cali di ritmo. La pellicola ci porta in una realtà fortemente disagiata, dove non sembra esserci posto per la pietà e la giustizia. Le pieghe che prende la vicenda mettono in luce proprio questo aspetto, cioè che la miseria nella quale vive la popolazione impedisce di ragionare in maniera normale, ma li costringe a ricorrere a qualsiasi mezzo, morale o meno, pur di tirare a campare.
Parte della famiglia Ceraulo al mare

Interessante il fatto che l'unico personaggio che ci rimetterà maggiormente sarà proprio quello che meno si adatta e che risulta meno idoneo a quella situazione sociale. Lo Stato è assente e l'unico momento nel quale appare è quando dovrà risarcire la famiglia Ciraulo, senza curarsi, né prima né dopo, di aiutare quel contesto disagiato. Viene ben composto un microcosmo che sembra fuori dal mondo, nel quale è presente solo criminalità, con i protagonisti che dovranno averci spesso a che fare, non vedendo intorno altri interlocutori. Ovviamente i personaggi non sono esenti da critiche, non avendo voglia né interesse nel modificare lo status quo. L'arrivo dei soldi mette ancora più in luce la fragilità morale e la pochezza della famiglia, dato che penseranno unicamente a dare un'immagine esteriore di benessere, senza curarsi di riparare i veri problemi che l'affliggono. Nel complesso questo film può essere considerato una commedia nera, per via della tragicità che aleggia durante tutto il racconto, che viene però accompagnata da situazioni ironiche e al limite della comicità. Questo aspetto e ben sfruttato in buona parte dei casi, mentre altre volte assistiamo a scenette un po' banali che fanno sorridere senza aggiungere nulla alla vicenda. L'aspetto che emergerà maggiormente sarà comunque la tragicità del racconto, che colpirà spesso lo spettatore e lo metterà di fronte ad una realtà che non sembra possa esistere al giorno d'oggi. Viene anche ben mostrato come la ricerca continua del denaro e della rivincita sociale siano obiettivi che non finiscono con rendere migliore una persona, ma anzi la rendono tendente maggiormente a commettere atti immorali.
La famiglia attende notizie sul risarcimento statale
Un'altra cosa che non mi ha convinto è il fatto che alcuni aspetti siano un po' trascurati o eliminati in maniera un po' brusca, come il pagamento dei prestiti, forse per via dell'eccessivo numero di temi trattati. La regia è buona, dato che riesce a rendere la vicenda interessante e a darle un taglio stilistico definito e curato. Le inquadrature sono studiate bene, dato che i personaggi sono spesso disposti secondo geometrie che rendono visivamente interessante l'immagine. Purtroppo il tono non è sempre mantenuto adeguato, dato che non ho molto apprezzato i momenti musicali, che ho trovato, salvo rare eccezioni, un po' scialbi e poco coerenti col resto del film. Anche alcune trovate registiche, come quella di non far sentire le condizioni dei prestiti, le ho trovate poco originali e non aggiungono molto alla storia. Altre idee invece sono ispirate e aiutano il procedere della narrazione, come la scelta far capire chi è la vittima di una sparatoria mostrando via via i volti che guardano il corpo e facendo intuire per esclusione chi è stato colpito. La fotografia utilizza colori molto accesi, che tendono in alcuni casi quasi al bianco per via della presenza continua di un sole battente. L'ambientazione è curata molto bene, con l'agglomerato urbano ben strutturato e fortemente chiuso in se stesso, mentre il resto della città è quasi surreale per come è presentato e per via dei personaggi che lo popolano.
Nicola Ciraulo si rivolge ad uno strozzino
La colonna sonora non è male, ma nei momenti musicali mi sembra scada un po' e diventi eccessivamente banale. I personaggi sono sviluppati bene, con personalità variegate che si mescolano bene. I loro caratteri aiutano molto a capire le dinamiche che regolano quel luogo e come quest'ultimo rovini le persone. Tutti i membri della famiglia, e più in generale chi abita lì, hanno una moralità solida solo in apparenza, senza che questa regoli davvero le loro vite. In realtà loro sembrano guidati unicamente da una specie di istinto di sopravvivenza, che li fa commettere atti terribili. Tutto ciò è frutto dell'ambiente disagiato nel quale si trovano che non gli ha lasciato alternative e, non essendo venuti a contatto con ambienti normali, non si preoccupano molto di migliorare la propria condizione, adagiandosi pigramente nella propria realtà. Gli attori sono in parte e riescono quasi tutti a dar vita a personaggi convincenti, con alcuni di essi (la nonna e il padre), veramente ben fatti e capaci di impressionare. Quindi questa è una bella commedia nera, girata con gusto, che ha alcune pecche, ma grazie ad uno stile curato riesce a convincere e a spiccare descrivendo una realtà disfunzionale grazie ad una trama ben scritta.

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