Il film si sviluppa quasi tutto all'interno dell'abitazione o comunque in spazi chiusi, nei quali i tre ragazzi vivranno esperienze e creeranno una relazione fra loro, mentre fuori ci sono le rivolte studentesche. I tre parleranno e rifletteranno molto sulla società e sulle misure da prendere stando all'interno delle loro camere, intessendo nel frattempo relazioni amorose. La pellicola presenta un andamento che all'inizio sembra abbastanza interessante, ma via via si perde un po' a causa di un ritmo eccessivamente lento e di una narrazione fin troppo diluita, tenendo conto degli eventi presentati sullo schermo. Il film sembra voglia portare avanti una critica sia verso i protagonisti, borghesi che discutono sul mondo senza viverlo veramente, e la realtà dei rivoltosi, che sembra non possedere niente delle qualità tanto idealizzate dai giovani, ma presenta solo un aspetto violento che li accomuna all'oppressione del potere che combattono. Questi aspetti però non sono, a mio avviso, sviscerati a fondo e rimane come principale linea narrativa la parziale perdita di innocenza dei tre ragazzi, che si troveranno catapultati fuori dal loro idillio per piombare in una realtà crudele e senza pietà. La relazione fra di loro sembra quindi il vero fulcro della storia, occupando fin troppo tempo, essendo analizzata molto a fondo.
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Una scena iconica del film |
Matthew funge unicamente da corpo estraneo che va ad insinuarsi in una relazione fortissima e già affermata che c'è fra Theo ed Isabelle. I due in un primo momento lo accettano e lo rendono partecipe, ma lo scaricheranno una volta che le sue opinioni si rivelano in forte contrasto con quelle dei due gemelli. Quindi i temi trattati sono molti e interessanti, peccato che non siano stati utilizzati benissimo e con la giusta cattiveria e forza, almeno per quanto riguarda gli aspetti politici. Una sensazione che mi ha dato la pellicola è che sia stata fatta volendo ricordare un po' troppo le atmosfere tipiche dei film dell'epoca trattata, senza aggiornare adeguatamente la messa in scena. Questo non è un aspetto che reputo negativo, ma mi è sembrato che creasse delle difficoltà nel trasportare ai giorni d'oggi i messaggi trattati.
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I tre protagonisti che corrono dentro il Louvre |
Viene inoltre tenuto un registro molto colto e filosofeggiante pieno di citazioni cinematografiche che fa capire la distanza fra la realtà e la situazione dei protagonisti, fermi nella loro bolla, ma alla lunga il gioco stanca e non riesce ad appassionare come dovrebbe. Inoltre alcune situazioni e alcuni momenti sono fin troppo prevedibili. Comunque questo non è un brutto film, ma non riesce a convincere ed appassionare fino in fondo. La regia è veramente ben fatta, con una serie di sequenze girate con gusto e precisione. Purtroppo il ritmo e la narrazione potevano essere studiate meglio, così da rendere il tutto più fluido ed interessante, magari anche diminuendo la durata dell'opera. Ho comunque apprezzato moltissimo l'inserimento di spezzoni di film d'epoca, che danno alle scene un tocco particolare e raffinato, oltre a facilitare la comprensione delle citazioni dei tre protagonisti, che sarebbero rimaste oscure per uno spettatore medio.
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Isabelle imita la Venere di Milo |
La fotografia è magnifica, con ambientazioni e inquadrature veramente belle. Alcune restano impresse, come quella in cui Isabelle imita la Venere di Milo, grazie ad un abile gioco di luci. Pure il montaggio è ben fatto, con il giusto inserimento delle clip dei vecchi film e garantendo comunque un susseguirsi coerente e comprensibile delle scene. La colonna sonora vanta dei brani molto belli che riescono a trasportare lo spettatore nell'epoca trattata. Gli attori sono molto bravi, con i tre protagonisti che riescono a rendere vivi i loro personaggi. Le tre figure centrali, soprattutto i due gemelli, risultano particolarmente odiosi, per via della puzza sotto al naso che sembra caratterizzarli. Questo aspetto aiuta a non entrare in empatia col loro modo di vedere, anche se non basta a portare avanti efficacemente le tesi presentate. Una menzione d'onore va ad Eva Green che risulta l'interprete migliore, dando vita ad un personaggio molto sfaccettato e non facile da gestire. La scrittura dei personaggi è, quindi ben fatta, mentre quella della linea narrativa, come già detto, ha delle lacune e non riesce a centrare gli obiettivi che si era prefissata, riuscendo addirittura ad annoiare lo spettatore in svariati momenti. Quindi, questo film non riesce a diventare un gioiello, ma resta una pellicola gradevole con alcune buone idee, che non vengono sviluppate a dovere e che rendono il tutto fin troppo formale senza avere alle spalle una scrittura all'altezza della buonissima tecnica che viene mostrata. Un vero peccato!
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