domenica 14 dicembre 2014

I 400 colpi (1959) di François Truffaut


Trailer del film



Capolavoro di Truffaut che è stato elevato a manifesto della Nouvelle Vague. La storia vede come protagonista Antoine, un bambino che si trova immerso in un contesto sociale che lo fa sentire a disagio e gli impedisce di esprimersi liberamente. Ciò lo porterà a comportarsi in maniera a volte sconsiderata, scatenando così le ire dei professori e dei genitori.
La madre di Antoine con il suo amante
La storia è veramente toccante e viene raccontata con una sensibilità ed un'umanità rara, facendo vedere come si muove un giovane come Antoine in un mondo che lo ostacola continuamente. Viene rappresentata in maniera perfetta la realtà di quel tempo e riesce a scuotere per via della potenza visiva con la quale viene caricato il racconto. Non mancano nemmeno momenti di ironia, soprattutto dovuta ai comportamenti gioviali e innocenti dei bambini. Ciò che viene messo sotto accusa non è solamente la miopia di una generazione di adulti che non vede nei giovani un futuro migliore, ma anche l'ipocrisia di coloro che criticano i comportamenti dei bambini non riflettendo sul fatto che pure loro da piccoli hanno passato le stesse fasi. Sono molte le scene che restano impresse e che sprigionano moltissima poesia.
Antoine passa il tempo leggendo
Vedere l'amicizia fra Renè e Antoine ostacolata dalle decisioni familiari non lascia indifferenti e provoca forti sensazioni nello spettatore. Una scena che mi ha molto colpito e la corsa del protagonista verso il mare, ultima scappatella prima dell'inevitabile fine nel riformatorio, che probabilmente farà perdere un po' della spensieratezza al ragazzo. Quel gesto disperato e passionale risulta toccante anche grazie all'inquadratura finale che mostra tutto lo smarrimento di chi non è riuscito ad adattarsi ad una società retrograda e chiusa al cambiamento. Dal punto di vista tecnico il film è superlativo, con una cura maniacale nelle inquadrature e una messa in scena veramente realistica e poetica. La tecnica sfoggiata è di prim'ordine e ogni sequenza è necessaria per creare il quadro sociale voluto dal regista. Il ritmo è sempre adeguato e riesce a mantenere vivo l'interesse nello spettatore.
La famiglia al completo
La fotografia è ottima con inquadrature a volte molto simboliche e con un bianco e nero magnifico che cala bene nell'atmosfera creata, oltre a essere visivamente stimolante. Alcune scene sono magnifiche, come la fuga di Antoine verso il mare. Anche il montaggio e le altre componenti tecniche vanno a comporre un quadro generale ottimo, senza sbavature e che fa del realismo un punto di forza. La colonna sonora è veramente ispirata e riesce a sottolineare il tono delle scene e la spensieratezza dei personaggi. Quest'ultimi sono caratterizzati molto bene, riuscendo a far diventare figure di spessore anche alcuni comprimari che hanno un ruolo più marginale. Gli adulti e i bambini vengono efficacemente messi a contrasto con comportamenti che vanno a caratterizzarli e a renderli figure vitali ed interessanti.
La conclusione di una disperata fuga
Il protagonista è ovviamente il più strutturato e riesce ad entrare nelle grazie dello spettatore, che entra in empatia con il ragazzo e segue appassionatamente le sue vicende. Gli attori sono in parte e, pur essendo pressoché sconosciuti, riescono a tratteggiare con efficacia i propri personaggi e a dare ad essi una certa forza. Nel complesso questa è un'opera molto personale che riesce a tramettere bene il contrasto fra due generazioni che non si comprendono ed in cui quella degli adulti sopraffà i più giovani, non tentando nemmeno di capire le loro esigenze. Tutto questo viene raccontato attraverso le vicende di un bambino che subirà vari torti ingiusti. Questo racconto viene portato avanti con una maestria ed una sensibilità tali da rendere I 400 colpi una pietra miliare del cinema.

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