domenica 14 dicembre 2014

La città verrà distrutta all'alba (1973) di George A. Romero


Trailer del film



Bellissimo film di Romero che analizza la psiche umana e la sua naturale tendenza verso comportamenti illogici e folli. La storia è ambientata nella cittadina di Evans City, in cui inizia a diffondersi una strana malattia che porta la gente comune a diventare folle e a commettere atti violenti verso chiunque gli capiti a tiro. Nel film vedremo svilupparsi due linee narrative che si incrociano: da una parte le vicissitudini del capo dei pompieri David, che con la sua compagna e un suo amico tenteranno di mettersi in salvo, mentre dall'altra parte ci sono i militari che tentano di arginare il fenomeno con ogni mezzo possibile. La storia procede benissimo con una narrazione di qualità, che mantiene alto l'interesse e mostra delle immagini che favoriscono la comprensione della tesi del regista. La tensione e l'interesse non vanno mai scemando e le svolte narrative, anche dove prevedibili, sono gestite molto bene e riescono a mantenere incollati allo schermo. Il film porta avanti in maniera più palese una forte critica antimilitarista, come è possibile notare dagli scempi e dalle scelte folli portate dai militari, che dal loro arrivo non fanno altro gestire malamente e in maniera violenta la situazione, dimostrandosi al livello dei folli che tentano di combattere. Altra punto che viene messo in evidenza è il fatto che non sia ben chiaro se il virus porti alla follia o faccia emergere la vera natura dell'animo umano, da sempre portata alla sopraffazione e alla violenza.
I militari bruciano i cadaveri

Ad un certo punto non sarà inoltre nemmeno più chiaro chi sia infetto e chi no, per via dei comportamenti similari che adottano i pazzi e i militari, dimostrando entrambi una violenza efferata e crudele. Ciò che viene messo in evidenza è la naturale predisposizione dell'uomo ai suoi istinti più bassi, oltre al fatto che venga tacciato di pazzia qualsiasi persona non si comporti come stabilito dalla convivenza civile, come se quello stile di vita fosse l'unica cosa che garantisca la sanità mentale. Se inoltre ipotizziamo che i contagiati siano meno di quato sembri in realtà è facile vedere negli scontri a fuoco una normalissima difesa da parte dei cittadini, che si vedono invasi dalle forze armate, ribaltando così i ruoli del conflitto. Tutte queste chiavi di lettura sono presentate in maniera molto fresca e non si sente mai il peso di un ragionamento a volte complesso, ma i particolari emergono via via facendo risaltare i temi della pellicola.
Una giovane ragazza sta per essere uccisa
Quindi, non viene portata avanti solo una classica critica all'apparato governativo e ai militari, ma viene analizzata anche l'indole umana che sembra portare l'uomo agli eccessi e alla sopraffazione che viene mostrata nel film. La regia è splendida, con uno stile e una precisione ottimi, che rendono il racconto molto potente e indimenticabile. Molte scene sono gestite ottimamente e non ho mai riscontrato cali eccessivi di ritmo, inoltre in alcuni momenti, per sottolineare meglio la follia dilagante, sono messi in scena dei momenti in cui viene fatto ben trasparire il delirio imperante nella cittadina, mostrando i comportamenti illogici degli infetti. La fotografia riesce a trasmettere il giusto tono alle scene e a calare bene nel contesto presentato. Insieme alle ambientazioni e allo stile registico viene sapientemente creata l'atmosfera pesante che si respira e viene fatto percepire bene il pericolo che corrono i personaggi rimanendo nel territorio colpito dal virus.
La rivolta dei malati
Il montaggio è una delle componenti più curate dell'opera, dato che è il veicolo con il quale è stato deciso di scandire il ritmo, senza basarsi anche sui movimenti di macchina, la quale resta invece molto statica. Questa scelta si è rivelata vincente e rende il film interessante anche dal punto di vista tecnico. Il montaggio vanta anche dei momenti tecnicamente intriganti, ad esempio quando un politico parla e c'è un montaggio alternato fra lui che propone un'idea e l'esercito che si prepara a bombardare la zona. La colonna sonora risulta molto curata, con toni militari nell'introduzione al contesto e alcune scene hanno un utilizzo sapiente del sonoro, come nel momento in cui la colonna sonora è data da una pazza che suona un pianoforte, dando un tono molto macabro alla sequenza. I personaggi non sono molto approfonditi o sfaccettati, ma riescono ad essere convincenti e riescono a creare una tela di relazioni che aiutano a far trasparire i messaggi mandati dal contesto nel quale si trovano. Alcuni personaggi si comportano in maniera canonica per i ruoli che ricoprono, ma questo non lo trovo un difetto, ma anzi aiuta a rendere più forte la narrazione, portandola verso lidi più estremi. In conclusione, il maestro Romero ha fatto un'altra grande opera, pregna di significati nascosti dietro un'ottima narrazione di una storia interessante e che non sacrifica l'intrattenimento per portare avanti temi più profondi.

Nessun commento:

Posta un commento