Bellissimo yakuza movie che non punta sull'azione becera, ma sull'atmosfera e sull'impatto delle immagini. La pellicola vede come protagonista, Yuji, un killer della yakuza, che uccide persone per poter un giorno tornare al suo paese natio. La sua monotona e squallida vita viene di colpo scombussolata dall'arrivo di una donna con un ragazzino.
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Il protagonista Yuji |
Questa presenta il bambino come il figlio di Yuji e lo abbandona nella casa del killer, dandosi poi alla fuga. Da lì in poi la vita dell'uomo subirà molti cambiamenti e le difficoltà non tarderanno a manifestarsi. Nonostante la linea narrativa sia già stata vista, essa viene racconta con una maestria e con uno stile unici, visto che non viene mai dato spazio eccessivo all'azione, per portare avanti un ritmo pacato che riesce a dare molta atmosfera e a lasciare lo spettatore incollato allo schermo.
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Un momento spensierato durante la fuga |
Ovviamente non mancano i temi già presenti in altri film di Miike, come l'accusa alla violenza e come l'uomo sia per sua natura destinato a non riuscire a sfuggire ad una spirale di violenza, una volta finitoci dentro. Inoltre l'amore familiare sembra essere l'unica via di salvezza, insieme alla morte, da una società ormai allo sbando, senza più valori né umanità. La vita di Yuji non sembra infatti poter prendere una piega migliore, ma nonostante ciò lo spettatore si troverà coinvolto emotivamente nelle vicende del sicario, per via del suo carisma e di come viene intessuta la trama. La visione pessimista del regista sulla società traspare molto bene e mostra come non ci sia assoluta salvezza da un contesto molto competitivo e ormai corrotto fino al midollo. Altro aspetto che denota il pessimismo è il fatto che nemmeno la nascita di un sentimento puro e sincero come l'affetto possa sfuggire e sconfiggere un'intera società quando questa è contro di te e senza qualcuno di cui fidarsi ciecamente. Non mancheranno anche elementi sopra le righe, come un uomo che ricerca Yuji per ucciderlo, per conto di una banda rivale.
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Yuji lascia indietro il figlio |
Questo personaggio si comporta in maniera un po' folle e dà un tono surreale alle scene che lo coinvolgono. Gli altri personaggi sono tutti molto interessanti e riescono ad appassionare molto, grazie ad una caratterizzazione molto oculata, la quale riesce ad dare un certo spessore alla maggior parte dei caratteri, i quali rimarranno a lungo impressi nella mente dello spettatore.
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Yuji si difende |
Non sono presenti molti dialoghi, dato che è stata fatta la scelta di trasmettere le emozioni attraverso una fotografia di prim'ordine che usa la pioggia in ottima maniera per dare un'atmosfera fredda e desolante. La regia e il comparto tecnico usano uno stile veramente efficace, con alcuni momenti tecnicamente e visivamente molto ispirati, come ad esempio la scena in cui Yuji e la sua vittima camminano in parallelo fino al fatale incontro.
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La schiena di Yuji |
In conclusione, questo è uno yakuza movie dallo stile molto interessante, che è stato costruito con maestria e che riesce a raccontare una storia molto cruda e senza speranza, facendo emozionare e riflettere lo spettatore, grazie ad una tecnica e una fotografia senza sbavature, degna del maestro Miike.