lunedì 16 febbraio 2015

Splinter (2008) di Toby Wilkins


Trailer del film



Buon horror dalle tinte un po' splatter che vanta una struttura ad assedio molto funzionale. La trama si sviluppa facendo entrare in contatto due coppie: una di criminali fuggitivi diretti verso il Messico e una di fidanzati che stanno festeggiando il loro anniversario nei boschi. Il loro incontro li porterà ad una stazione di servizio nella quale è presente un parassita che si introduce nei corpi degli esseri viventi, facendoli diventare delle macchine di morte piene di spine.
Due dei superstiti controllano la situazione
Uno dei criminali, la donna, viene subito colpita e uccisa dal parassita, costringendo e tre superstiti a rifugiarsi all'interno della struttura per ripararsi da ulteriori attacchi. La trama si sviluppa quindi come un classico assedio, con elementi horror che vanno ad amalgamarsi bene e a creare un buon numero di situazioni interessanti. Il parassita è stato inoltre reso molto bene e possiede una buona aura minacciosa, così da far temere per le sorti dei protagonisti. Ovviamente non sono presenti colpi di scena degni di nota, ma la trama risulta funzionale, garantendo un buon intrattenimento e dei momenti con una buona tensione.
Seth tenta di difendersi
Alcune situazioni purtroppo sono un po' esagerate, soprattutto verso il finale, ma nel complesso non vanno ad inficiare eccessivamente la qualità globale. La storia stessa non è priva di falle, ma non sono presenti errori eccessivi. I rapporti fra i personaggi non sono male ed emerge una certa empatia fra loro e lo spettatore. I loro caratteri non si possono dire variegatissimi e molto approfonditi, però mantengono un certo interesse e hanno uno spessore sufficiente a garantire dei buoni dialoghi.
Una delle vittime del parassita
Gli effetti speciali sono realizzati molto bene, con un uso minimo della computer grafica, e sono presenti delle scene splatter veramente disgustose, con ossa rotte e carni maciullate. Il sonoro durante la possessione del parassita è ben fatto e fa gelare il sangue nelle vene, sentendo rompersi il corpo posseduto. Il ritmo è mantenuto ad un buon livello e non sorgerà mai un senso di noia. Pur essendo tutto ambientato al chiuso, la regia mantiene delle riprese abbastanza curate e che valorizzano gli spazi per dare dinamicità all'azione.
Il parassita possiede il braccio dell'uomo
Alcune sequenze purtroppo non sono sempre comprensibili, anche se sono momenti rari. Le scene più frenetiche, infatti, restano quasi sempre comprensibili. Anche la fotografia sfrutta bene l'ambientazione notturna e le luci al neon per dare una certa freddezza alle scene. Si nota inoltre un'influenza abbastanza palese da parte di Cronenberg, per quanto riguarda la mutazione del corpo umano, e da parte di Carpenter, per via di come viene gestito l'assedio e di come vengano uniti criminali e gente comune, cosa spesso presente nei film del regista. Ci troviamo quindi di fronte ad una bella pellicola horror, che non rimarrà impressa, ma ha alcune buone idee ben sfruttate e una regia che dà il giusto tono alle sequenze e riesce ad intrattenere bene, facendo passare sopra ad alcuni difetti che penalizzano solo superficialmente la pellicola.

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