domenica 5 gennaio 2014

La guerra lampo dei Fratelli Marx (1933) di Leo McCarey

Trailer del film


Brillante commedia che fa dell'intelligente satira sulla guerra e sulla politica di alto livello. La storia che viene raccontata è quella di Rufus T. Firefly che viene insignito della carica di primo ministro della nazione di Freedonia. Quest'uomo è strampalato e si troverà ad avere a che fare con il complotto messo in atto da Sylvania, una nazione rivale. La pellicola è una serie continua di gag interpretate magistralmente dai fratelli Marx che riescono, con la loro comicità d'avanguardia, a far divertire moltissimo, pur non rendendo ogni sequenza memorabile. Le scene diventate giustamente cult sono molte e riescono ancora oggi a far ridere, vista la modernità e la qualità delle battute. Le sequenze migliori sono quelle in cui sono presenti tutti i fratelli Marx, anche se quello più divertente, per me, è Groucho che riesce a giocare bene con le parole per tirare fuori battute nonsense in qualsiasi occasione. Sono presenti alcuni (pochi) numeri musicali, i quali non sono molto convincenti essendo poco originali e qualitativamente non eccelsi. Gli unici che si salvano sono la canzone del momento in cui è dichiarata la guerra e il motivetto di Freedoria, che viene utilizzato e ripetuto talmente tante volte da renderlo ridicolo, così da essere utile come supporto per la critica al patriottismo sfrenato e senza cervello. Dietro la vicenda è inoltre ravvisabile una forte satira verso la guerra, il patriottismo e tutte le figure del governo che orchestrano i conflitti. È presentata magistralmente l'ipocrisia presente in quegli ambienti e gli intrighi che si vengono a creare. Viene messa in luce la pochezza dei governanti, più interessati all'immagine che al popolo ed è mostrato come spesso, per problemi di poco conto, possano crearsi rivalità. Molto interessante è il fatto che sia Mrs. Gloria Teasdale a decidere il futuro politico della nazione, così da rappresentare come il potere economico sia il vero controllore delle sorti del paese. La regia è buona ma non eccezionale, dato che nella maggior parte delle scene comiche viene lasciato spazio ai fratelli Marx, senza apportare un aiuto consistente con i movimenti di macchina. C'è comunque da dire che il ritmo viene mantenuto adeguato e non sono presenti lungaggini inutili o momenti fiacchi. La fotografia e la messa in scena sono discrete, riuscendo a creare ambientazioni e scenografie credibili, soprattutto negli interni. Gli interpreti sono tutti sopra le righe, ma risultano funzionali alla storia e al clima generale della vicenda. I fratelli Marx danno un'ottima prova, con tempi comici azzeccati ed un'espressività che aiuta la riuscita delle gag. Quindi questo è un film molto divertente, che dietro una patina di leggerezza muove una intelligente critica antimilitarista, grazie alla bella prova del quartetto di comici che portano avanti, praticamente da soli, la pellicola.

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