venerdì 3 gennaio 2014

I sogni segreti di Walter Mitty (2013) di Ben Stiller

Trailer del film


Commedia carina che tenta di mostrare l'evoluzione di un uomo che smette di sognare ad occhi aperti per vivere sul serio. Il protagonista è Walter, un impiegato della rivista Life che rischia di perdere il posto per via della transizione da cartaceo a digitale della rivista. Lui è una persona che sogna spesso ad occhi aperti, senza che abbia mai fatto cose realmente straordinarie o fuori dal comune. Però, a causa della scomparsa del negativo che doveva finire sull'ultima copertina prima del passaggio completo al digitale, dovrà mettersi sulle tracce del fotografo Sean O'Connell per recuperare la foto. Il film presenta come nucleo centrale l'evoluzione e le peripezie che deve superare Walter per raggiungere il suo obiettivo. Nella prima parte sono presenti alcuni sogni ad occhi aperti fatti dal personaggio che fanno ben capire il suo modo di essere. Queste sequenze sono di qualità altalenante, con alcune molto divertenti e riuscite (lui da vecchio è divertentissimo), mentre altre sono abbastanza scarse e sembrano tirate un po' via. Queste scene saranno presenti sempre meno man mano che lui inizia a fare esperienze durante la ricerca. Facendo un bilancio finale è possibile dire che la componente "onirica" viene sfruttata in maniera non ottimale e si limita a riproporre una struttura vista innumerevoli volte nei film che presentano sogni ad occhi aperti. Nonostante questo l'impatto visivo della pellicola è buono, dato che riesce a dare abbastanza bene i giusti toni alle varie scene e ambientazioni. Questo è visibile soprattutto durante il primo viaggio, che risulta essere quello meglio strutturato. Il secondo invece, fatto salvo l'incontro con Sean, è abbastanza piatto e non sembra succedere nulla di interessante. Le parti nella città non sono mal fatte, ma vengono pesantemente minate da dialoghi ridicoli fra Walter e Cheryl, una sua collega con cui vorrebbe avere una storia d'amore. Le scene con entrambi sono banalissime e, a tratti, puoi prevedere ogni singola battuta. Nell'ambiente lavorativo la situazione migliora, ma sono convinto che, se non ci fossero stati i sogni ad occhi aperti, sarebbero parti molto meno interessanti. Come cornice alla storia d'amore e all'evoluzione del personaggio è presente il passaggio dall'era analogica a quella digitale, che viene mostrata come un periodo senza umanità e dove non contano più le persone come singoli. Questo tipo di messaggio è reso bene e anche l'accusa verso l'economia moderna è veicolata bene, anche se in maniera un po' populista. La regia è buona e, pur non presentando elementi di originalità o ricercati, riesce a mantenere un buon ritmo per le quasi due ore di durata. Alcuni momenti sono molto azzeccati, mentre altri si adagiano su meccaniche straviste e, a volte, sembrano tirate via. La fotografia è la parte migliore della pellicola e crea delle inquadrature molto suggestive, grazie alle belle locations scelte per ambientare la vicenda. I personaggi, purtroppo, non sono molto sviluppati, eccezion fatta per il protagonista, e risultano abbastanza piatti e macchiettistici. Quasi tutti sembrano avere un carattere privo di sfaccettature che mostra solo un unico modo di porsi di fronte agli altri o alle situazioni. Unico caso eccezionale è Sean che sembra un personaggio più di spessore grazie al background che gli viene costruito e grazie a Sean Penn che risulta convincente in qualsiasi ruolo. Quindi, il problema principale del film è nella fase di scrittura, dato che dal punto di vista tecnico si difende bene. La vicenda è fin troppo prevedibile nelle sue scelte narrative e troppo irreale in altre per poter ambire ad essere qualcosa di più. Nel complesso rimane comunque un prodotto piacevole e che intrattiene abbastanza bene, anche se gli spunti di riflessione risultano indeboliti dalla realizzazione buonista che non sfrutta a dovere il materiale di partenza.

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