venerdì 20 giugno 2014

L'invasione degli Ultracorpi (1956) di Don Siegel


Trailer del film



Bellissimo film di fantascienza che mette in scena una storia molto affascinante che si scaglia contro l'uniformità di pensiero e il cinismo che si sta diffondendo nella società. Il film comincia con uno psicologo che va a parlare con uomo che sembra completamente folle. Questa persona viene interrogata e racconterà la straordinaria vicenda che lo ha visto protagonista. Miles, questo è il nome del folle, è un dottore della cittadina di Santa Mira, che un giorno, di ritorno da una conferenza, noterà degli strani comportamenti in alcuni concittadini. Inizialmente non vi darà peso, ma indagando scoprirà un piano diabolico portato avanti da creature aliene. La trama è strutturata magnificamente, facendo montare gradualmente il mistero e la voglia dello spettatore di scoprire cosa ci cela dietro gli strani comportamenti. Il coinvolgimento nella vicenda è subito elevato grazie all'ottimo utilizzo dell'introduzione che crea subito tensione, per poi calarci in uno scenario apparentemente pacifico. La voglia di scoprire cosa sta accadendo, grazie agi indizi e alle situazioni che vengono mostrate si farà via via sempre più forte, tanto da far restare col fiato sospeso seguendo la sorte dei protagonisti. La trama mette in scena uno dei pericoli della società moderna, ovvero il rischio di perdere in parte la propria umanità e lasciar posto solo alla disillusione e al cinismo. Inoltre critica fortemente le politiche volte all'uniformità di pensiero, che vengono mostrate come spersonalizzanti e causa di infelicità. Questa chiave di lettura è stata utilizzata come critica al comunismo, dato che veniva detto che la conquista degli alieni poteva rappresentare la vittoria di quell'idea politica sulla società americana, mentre in realtà credo sia più adeguata come critica al maccartismo, che aveva creato uno stato di paranoia che non accettava un pensiero diverso dalla massa. In realtà entrambe le visioni possono trovare una parziale giustificazione, ma credo che la critica sia più di ampio respiro e si ponga verso un sistema politico dalle caratteristiche generali, senza riferimenti a situazioni reali, anche se è da quelle che probabilmente è giunta l'ispirazione. Tale messaggio non viene portato avanti in maniera didascalica e senza mordente, ma anzi viene inserito in una vicenda che risulterebbe ottima pure senza vederci l'impegno sociale, per via della perizia tecnica e della cura con cui è stata creata l'atmosfera. Molto interessante è il fatto che la storia procede seguendo binari non comuni soprattutto nelle battute finali, nelle quali è presente uno sviluppo veramente accattivante e studiato, che lascia la situazione in sospeso senza sapere se tirare un sospiro di sollievo o no. Nel film sono inoltre raccontate con molta classe le dinamiche biologiche degli esseri alieni, che hanno un comportamento macabro che ben si associa al tono generale della pellicola. Vedere i corpi in formazione è un momento che rimane impresso. Anche l'inserimento della storia d'amore fra i due protagonisti non è stata inserita a caso, ma dà una spinta ulteriore nella creazione dell'empatia con i personaggi. Il loro legame risulta avere un forte valore simbolico, soprattutto quando rimane l'unico appiglio di Miles con l'umanità, prima di rimanere solo contro una minaccia più grande di lui. Anche la paranoia può essere vista come una delle protagoniste dell'opera, dato che molti personaggi sembrano soffrire di questo disturbo, non venendo creduti dalle altre persone. Anche questo aspetto viene trasmesso con molta forza. La regia è veramente curata e ben fatta, dato che riesce a mettere in scena con inventiva e bravura una storia che aveva molto potenziale. Il ritmo viene mantenuto ottimo e l'interesse è sempre su alti livelli. Anche le inquadrature e i movimenti di macchina sono veramente ben fatti e contribuiscono in maniera sostanziale nella creazione dell'atmosfera e della tensione che in alcuni momenti si fa veramente sentire. Alcuni movimenti di macchina sono riuscitissimi e danno luogo a scene ottime, come quelle nella serra, che sono visivamente molto belle. La fotografia e il montaggio completano il quadro tecnico dando un ottimo contributo e creando scene visivamente mai sciatte, ma sempre ben costruite. La colonna sonora è di stampo molto classico, ma riesce comunque ad amalgamarsi bene con le scene e ad aggiungere pathos alle stesse. Gli attori sono veramente convincenti e danno una forte drammaticità alle scene. Anche quando dovranno impersonare gli alieni sostituitesi alla popolazione, riescono ad avere un tono e un'aria credibile per il ruolo che ricoprono. I due protagonisti, Miles in particolare, riescono a creare empatia con lo spettatore e sono caratterizzati molto bene. Viene creato un insieme di figure che compongono un bel quadro sociale, che sa vagamente di già visto, ma rende comunque credibile tutta la vicenda. Nel complesso quindi questo è uno dei titoli più rappresentativi del genere fantascientifico, grazie ad una realizzazione ottima dal punto di vista tecnico e che porta avanti il suo messaggio senza sacrificare l'intrattenimento e creando un racconto veramente indimenticabile.

Nessun commento:

Posta un commento