domenica 29 giugno 2014

Il pianeta proibito (1956) di Fred McLeod Wilcox


Trailer del film



Bel classico della fantascienza che unisce una bella vicenda con una messa in scena che è diventata cult. La trama racconta di una nave spaziale terrestre che raggiunge il pianeta Altar IV per tentare di ricostituire i contatti con una precedente missione scomparsa. Una volta atterrati verranno in contatto con i sopravvissuti dispersi sul pianeta e dal quel momento inizieranno ad accadere strani fenomeni. La trama è raccontata molto bene, con spiegazioni molto coerenti e mantenendo un certo mistero che rende tutto il racconto interessante e avvincente. Gli sviluppi narrativi non sono praticamente mai forzati o fuori luogo, ma riescono invece a creare una realtà vitale che rende molto affascinante il pianeta nel quale si muovono i personaggi. Anche la realizzazione contribuisce a rendere molto piacevole il film, dato che risulta un po' kitsch, ma complessivamente bella da vedere. Durante il racconto viene inoltre mantenuto un tono serio, che viene saltuariamente smorzato da situazioni più leggere, che danno ritmo e accentuano la cupezza delle altre sequenze. Molto bella è anche la spiegazione dei fenomeni che si svolgono durante la storia, visto che viene creato un efficace parallelismo con i mostri che ognuno di noi si porta dentro e sono frutto dei meandri più oscuri della nostra psiche, portando avanti l'idea che chiunque abbia dentro di se anche sentimenti negativi e istinti impossibili da eliminare. Uno degli aspetti che ho trovato molto convincente è la realizzazione del pianeta, che risulta visivamente accattivante e ottimo per ciò che viene raccontato. Interessante è il fatto che l'uomo non venga considerato ancora abbastanza maturo per avere un potere eccessivamente grande, dato che può portare alla sua distruzione. Anche il dottore sembra volersi arrogare il diritto di distribuire la conoscenza, ma si rivelerà una scelta arrogante essendo anch'esso incapace di giudicare, come un Dio, tutta la razza umana. Egli infatti ha al suo interno gli stessi mostri di ognuno di noi e per questo quella tecnologia è pericolosa pure in mano sua. C'è anche da fare un menzione d'onore agli effetti speciali, che nonostante l'età risultano convincenti, anche se a tratti un po' fumettosi. La regia è buona, dato che riesce a creare una buona atmosfera e a mantenere una narrazione interessante e ben strutturata, anche se a volte segue alcune linee narrative ampiamente battute. Vengono utilizzate molte inquadrature ampie che fanno sentire sperduti nelle immense pianure del pianeta. La fotografia e la messa in scena forniscono delle belle ambientazioni, che non sono molte, ma rimangono tutte impresse. Gli attori danno delle prove attoriali buone, anche se alcuni personaggi risultano un po' squadrati dal punto di vista del carattere. Questo aspetto è accettabile nella figlia del dottor Morbius, dato che non ha mai visto altri esseri umani, mentre risulta un po' limitante nei militari. Questo però, visto il contesto anche ironico presente nel film, non dà alcun fastidio, permettendo invece alcune trovate divertenti. Il personaggio meglio caratterizzato è il dottor Morbius che ha una personalità sfaccettata e affascinante. Il lavoro di scrittura nel complesso è stato ben fatto, dando un caratterizzazione ottima anche del pianeta stesso, che viene mostrato come un luogo colmo di misteri e pericoli. Questo film è diventato giustamente un cult del genere per via di una storia interessante e ben narrata, unita ad una messa in scena un po' kitsch, ma ispirata, che confeziona un'ambientazione caratterizzata molto bene.

Nessun commento:

Posta un commento