martedì 30 settembre 2014

Hunger Games (2012) di Gary Ross


Trailer del film



Buon film di fantascienza che, prendendo spunto da altre pellicole del passato, realizza un universo interessante e con una trama abbastanza convincente. Il film è ambientato in un futuro distopico, in una nazione nella quale, dopo una sanguinosa rivoluzione, è stato istituito un regime totalitario. La nazione è stata divisa in 12 distretti, ognuno dei quali deve ogni anno donare 2 giovani, fra i 12 e i 18 anni, per partecipare agli Hunger Games annuali. In questi giochi i 24 ragazzi dovranno uccidersi fra loro, fino a farne rimanere solo uno. La trama proseguirà presentando la protagonista, Katniss, che si offrirà volontaria la posto della sorella.
La scelta dei partecipanti
L'universo rappresentato è realizzato abbastanza bene e riesce, prendendo idee da varie opere, a risultare convincente e ben caratterizzato. La trama segue delle linee narrative ampiamente battute e risulta prevedibile per via di scelte di sceneggiatura abbastanza classiche. Nonostante ciò la vicenda risulta abbastanza interessante e accompagna degnamente lo spettatore dall'inizio alla fine. Una cosa molto interessante è che non viene data la totale centralità all'uccidersi fra loro dei partecipanti, ma viene data anche molta importanza alle tecniche di sopravvivenza. Oltre a ciò, ho trovato veramente intelligente l'inserimento degli sponsor nella competizione. Questo aspetto permette di inserire ambiguità in ogni atto sociale messo in atto dai competitori, non facendo capire allo spettatore cosa è reale e cosa è finto. Tutte le idee messe in campo dal film servono, ovviamente, per portare avanti delle palesi critiche verso tutti i regimi totalitari, che instupidiscono le menti e si basano sull'oppressione del popolo. Queste società vengono caratterizzate da disuguaglianze sociali e dall'arretratezza culturale. Oltre a questo aspetto vengono anche criticati i media, che portano falsità e che possono essere utilizzati come uno strumento per manipolare le menti, se posti in mani sbagliate.
L'addestramento
Un punto di forza del film è il fatto che mette in scena una storia dai toni molto forti che riesce in parte a colpire lo spettatore. Purtroppo il film non è esente da difetti, dato che viene mantenuto un tono fin troppo leggero per gli eventi raccontati. Lo spettatore più smaliziato non rimarrà impressionato eccessivamente dalla vicenda e i binari seguiti dalla storia non permettono di provare molta apprensione per Katniss e Peta, i due protagonisti. Sono inoltre presenti alcune scene che sfiorano il ridicolo per via dell'implausibilità che le caratterizza. Le scene in cui lei taglia il ramo o quando una sua freccia non trapassa la mano di un ragazzo, tolgono veridicità alla narrazione e smontano un po' l'atmosfera creata. La regia non è eccelsa, per via di scene d'azione caotiche e incomprensibili, che alla lunga stancano. Altri momenti sono più riusciti, come quando Katniss ha le allucinazioni per via della puntura delle api o nelle fasi di preparazione, nelle quali viene creata una buona atmosfera. Purtroppo alcuni momenti sono girati male e nel complesso non è possibile notare una tecnica degna di nota. La fotografia è abbastanza curata, con scorci abbastanza riusciti e paesaggi creati con cura, anche se a volte è presente un uso preponderante della computer grafica, che toglie realismo ad alcuni ambienti. il montaggio non riesce a fare un gran lavoro, essendo presenti alcuni stacchi troppo bruschi e altri talmente serrati da non permettere la comprensione delle scene. Nonostante ciò il ritmo è mantenuto adeguato e non sopraggiungerà mai la noia durante la pellicola. Gli attori sono nel complesso in parte, con Jennifer Lawrence veramente convincente e gli altri interpreti che riescono, nel possibile, a rappresentare abbastanza bene i propri personaggi.
La presentazione dei concorrenti
I problemi sorgono nei comprimari, dato che, pur essendo esteticamente abbastanza ispirati e coerenti con il mondo presentato, non hanno quasi alcun spessore e non riescono a rimanere impressi. L'unica eccezione, anche se risulta comunque una figura simile ad una macchietta, è rappresentata da Haymitch, che aiuterà i due ragazzi a sopravvivere. Il guaio peggiore si ha con i partecipanti al gioco, che non avendo alcuno spessore o approfondimento, risultano solo delle figure di contorno, facendo capire subito verso che direzione andrà la sfida. Questo aspetto rimuove ogni enfasi dalle uccisioni, che risultano quindi solo dei riempitivi. Paragonando gli Hunger Games con quelli in Battle Royale, risulta palese come nel secondo una delle carte vincenti sia stato l'approfondire anche gli altri partecipanti, dando così la giusta drammaticità alle scene e facendo percepire pienamente la gravità della cosa. Nel complesso, quindi, questo è un buon film di intrattenimento, che ha alcune frecce al proprio arco e riesce a sfruttarle in parte, anche se, per via di una tecnica mediocre e di una fase di scrittura un po' lacunosa, non riesce a diventare qualcosa di più. Non sto dicendo che sia brutto, ma dall'idea di base poteva e doveva essere tratta una pellicola di ben altra levatura.

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