martedì 30 settembre 2014

Infernal Affairs 2 (2003) di Andrew Lau, Alan Mak


Trailer del film



Bel thriller che non raggiunge le vette del primo episodio, ma risulta comunque molto bello. La storia è ambientata prima del primo episodio, quindi vedremo il formarsi degli equilibri criminali e della situazione dei due protagonisti presenti nel primo film. Le figure centrali, in questa pellicola, non sono Lau e Chan, ma Wong e Sam, rispettivamente un ufficiale della polizia e un criminale potente che aspira alla vetta. I due si troveranno coinvolti in gravi sconvolgimenti che avranno luogo nel mondo del crimine. La trama è raccontata in maniera ottima, con un ritmo e una cura nella narrazione rare. Tutta la vicenda funge da approfondimento per capire meglio i personaggi e cosa li ha formati. Il film è suddiviso in "capitoli" che sono scanditi dai diversi anni in cui sono ambientati. Questa scelta permette di avere una narrazione di ampio respiro e permette di evitare di dover far succedere molti avvenimenti in pochissimo tempo, cosa che avrebbe tolto realismo alla vicenda.
Hau celebra il defunto zio
Un aspetto che rende il film veramente interessante è il fatto che non esista la dicotomia bene-male, ma ogni personaggio ha dei lati oscuri e dei lati umani. Questa scelta permette di avere delle figure molto carismatiche e riesce a coinvolgere molto lo spettatore, che proverà sentimenti contrastanti per le figure criminali e per i membri delle forze dell'ordine. Quest'ultimi, trovandosi in una situazione sociale critica, per contrastare la criminalità, attueranno delle misure e delle manovre dalla dubbia moralità che rischiano di portarli sullo stesso piano dei criminali. Da questo fatto nasce una situazione che destabilizza lo spettatore, non vedendo più nessuna figura a cui aggrapparsi incondizionatamente. Viene inoltre messo in evidenza come un ambiente corrotto rischi di portare nel male pure le figure che dovrebbero essere immuni da ciò. Anche la strutturazione e l'evoluzione dei rapporti fra i capi della malavita è strutturata molto bene e riesce ad appassionare moltissimo, per via dell'ottimo ritmo e della bravura con la quale sono gestiti gli eventi cruciali. Non mancano nemmeno scene abbastanza forti che colpiscono allo stomaco senza preavviso, come già ci aveva abituato il suo predecessore.
La famiglia di Hau riunita pianifica le prossime mosse
Una particolarità dell'opera è anche la forte umanità che è presente nei rapporti fra i personaggi, che permette di caratterizzare ulteriormente le personalità degli stessi. L'unica nota dolente che mi sento di mettere in evidenza è il fatto che rispetto al primo film della saga, non riesce ad avere la stessa intensità e a mettere in scena una vicenda così drammatica e piena di sfaccettature. Siamo comunque su altissimi livelli, ma ho indicato questa differenza per non mettere sullo stesso piano i due film, cosa che sarebbe stata ingiusta. La regia è ottima, con sequenze orchestrate molto bene che hanno un ritmo e una struttura fantastiche, come ad esempio l'omicidio e il ricatto dei grandi quattro da parte di Hau.
Lau e Mary discutono
Queste due sequenze hanno una tensione e un ritmo notevoli, oltre ad avere una cura visiva non comune. Il film è caratterizzato anche da una forte poesia che quasi stona con l'ambiente crudele che viene presentato. Il ritmo è mantenuto ottimamente durante tutta la vicenda e non mancheranno momenti molto forti che spiazzeranno lo spettatore. La fotografia crea degli scorci molto suggestivi ed è caratterizzata da una certa freddezza nelle immagini, nonostante alcuni momenti siano molto umani. Il montaggio riesce a comporre molto bene le scene e permette, insieme alla regia di avere momenti veramente riusciti ed emozionanti.
Sam minacciato da Hau
La colonna sonora presenta dei brani dai toni classici che creano una certa epicità e drammaticità nelle scene, essendo sempre adeguati e ben amalgamati ad esse. I personaggi sono molto convincenti, con numerose sfaccettature che vengono ben approfondite e che li rendono accattivanti e ben strutturati. Perfino alcune figure minori riescono a rimanere impresse e ciò garantisce l'interesse dello spettatore. Una parte del merito, oltre al bel lavoro di scrittura, va agli attori, che si dimostrano molto abili nel dare vita a i propri personaggi. Un esempio di un carattere veramente ben strutturato è quello di Sam, il quale dietro un apparenza gioviale e allegra, nasconde una forte tristezza per l'innocenza e l'amore perduti, che lo portano a desiderare la morte. Questo secondo episodio, quindi, convince molto essendo di ottima fattura sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista della scrittura, presentando un racconto ambientato in un ambiente torbido caratterizzato da figure molto umane e fragili. Pur non reggendo il paragone con il primo, riesce comunque a rimanere impresso e a farsi apprezzare molto.

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