martedì 16 settembre 2014

Nightmare Detective (2006) di Shinya Tsukamoto


Trailer del film


Film interessante che riesce a creare una bella atmosfera, grazie ad una storia sovrannaturale ben realizzata. La trama ha come protagonisti Kagenuma e Keiko, il primo è un potente medium che riesce ad entrare nei sogni altrui per fargli superare gli incubi (simile al film Dreamscape), mentre la seconda è un agente di polizia della sezione omicidi. La ragazza si vedrà coinvolta in una serie di delitti che fanno presumere un coinvolgimento della dimensione onirica e andrà dal medium per farsi dare una mano a risolvere il mistero.
Il medium Kagenuma ferito dopo uno scontro
La trama segue quindi le vicende dei due nella risoluzione del mistero. La linea narrativa principale ha uno sviluppo abbastanza lineare, ma ben sfruttato, che permette allo spettatore di appassionarsi alla vicenda. Il modo con cui procede la trama è azzeccato e viene creata una bella atmosfera durante tutto il racconto. L'ambiente nel quale si muovono i personaggi ha un'aura fortemente mortifera e viene messa in scena una società sola e depressa, che ben si presta come vittima delle manovre dell'assassino. Il film ha uno stile molto ispirato e riesce, soprattutto nelle scene dei delitti e in quelle oniriche, a dare il meglio di sé, con sequenze veramente inquietanti e visionarie. Non vengono nemmeno risparmiati momenti un po' forti, con una violenza abbastanza esplicita che non cela nulla allo sguardo. Questi momenti disturbano molto per via della buona cura con cui sono realizzati gli effetti speciali.
L'assassino ricercato
Il film, oltre a convincere dal punto di vista narrativo, pur presentando alcune incongruenze, riesce ad inserire una critica verso la società giapponese, che viene rappresentata priva di qualsiasi spinta vitale o bontà, per via di uno stile di vita sempre più disumanizzante e alienante. La parte che mi ha più convinto rimane comunque quella finale, dove c'è lo scontro fra Kagenuma e il suo antagonista, per via di una realizzazione delirate e visionaria, molto interessante dal punto di vista visivo e molto inquietante. La regia è veramente ben fatta, per via di un ritmo quasi mai sotto tono e per via di sequenze ispirate soprattutto nei momenti più concitati. Alcuni effetti registici e trovate visive sono interessanti, anche se poco innovativi, per via del giusto utilizzo che ne viene fatto.
Un momento surreale durante lo scontro finale
La fotografia presenta sempre dei toni molto freddi e non dà mai respiro allo spettatore, dando così un forte aiuto nella creazione dell'atmosfera. Inoltre le ambientazioni sono state scelte bene e risultano sempre funzionali alla vicenda. Alcune sequenze presentano dei momenti visivamente veramente accattivanti. Il montaggio può vantare alcune sequenze realizzate molto bene e nel complesso denota una certa cura. L'unico aspetto che denota alcune lacune è la caratterizzazione dei personaggi, dato che, esclusi i protagonisti che hanno comunque uno spessore abbastanza convincente che viene esplorato via via nella narrazione, non vengono presentati caratteri indimenticabili, ma alcuni scadono addirittura nella macchietta. Anche gli attori che interpretano i protagonisti non risultano in parte al 100% e questo non aiuta a far entrare in empatia con loro. Kagenuma, per questo motivo, soccombe di fronte ad un cattivo così carismatico. Quest'ultimo, infatti, mi ha maggiormente convinto, per via di uno spessore ed un carisma veramente ben fatti, anche grazie alla regia che riesce a costruirgli intorno delle belle scene e una buona atmosfera. La narrazione, pur essendo strutturata molto bene, presenta alcuni cliché e incongruenze che potevano essere facilmente evitati con qualche accorgimento in più. Nel complesso comunque siamo di fronte ad un bel prodotto genuinamente horror che, grazie ad una componente tecnica di tutto rispetto riesce ad inquietare molto e a creare una storia accattivante che resta piacevolmente impressa. Purtroppo alcuni difetti, soprattutto in fase di scrittura, ne minano la qualità e gli impediscono di diventare un'opera di alto livello.

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