giovedì 11 settembre 2014

The Toxic Avenger Part II (1989) di Michael Herz, Lloyd Kaufman


Trailer del film



Bellissimo secondo episodio della serie del Vendicatore Tossico, che non raggiunge il livello del primo, ma rimane comunque all'altezza. La storia inizia poco dopo la conclusione del primo film, con Tromaville in pace e con il Vendicatore in crisi perché non ha più cattivi da sconfiggere. Un giorno però arriverà in città una malvagia società, che vuole far della cittadina una discarica per rifiuti tossici. Per essere liberi di portare avanti i loro piani, i membri della società inganneranno il protagonista e lo spingeranno a partire verso il Giappone (in windsurf) alla ricerca del padre, lasciando completamente incustodita Tromaville.
L'arrivo in Giappone in stile Godzilla

Questo secondo film ripropone lo stile del suo predecessore, con trovate assurde e molte scene demenziali e politicamente scorrette. Inoltre l'idea di ambientare parte della trama a Tokyo l'ho trovata veramente azzeccata, per evitare di dare un senso di déjà vu alla storia e per poter presentare situazioni altrimenti fuori luogo, nel caso fosse stato ambientato in America. Nella pellicola vengono sfruttate benissimo le opportunità che concede la terra del sol levante e ciò permette di mettere in scena situazioni veramente divertenti e fantasiose, come la cottura di uno stupratore o l'addestramento di sumo. La ricerca stessa del padre è stata sfruttata bene e la sua evoluzione risulterà disturbante, ma azzeccata.
L'addio prima della partenza per il Giappone
Sono presenti purtroppo alcuni cali eccessivi di ritmo e il senso di già visto farà capolino di tanto in tanto, ma nel complesso la narrazione è mantenuta ad un ottimo livello, garantendo così il divertimento. Anche in questo caso vengono lasciate delle critiche, che non sono più orientate verso la società americana a tutto tondo, ma si concentrano sulle società senza scrupoli che, senza alcun rispetto, sottomettono le popolazioni locali, grazie ad un sistema economico che favorisce più il profitto del benessere del cittadino.
Il vendicatore "cucina" un criminale
Anche in questo capitolo non mancano scene splatter abbastanza spinte, che disturbano non poco pur essendo, a volte, volutamente esagerate, anche se ben fatte. Nel complesso comunque valgono le stesse considerazioni fatte per il primo capitolo, essendo mantenuto il bellissimo stile e la fantasia che hanno finora contraddistinto la serie. In questo caso di nota più consapevolezza nell'essere diventato cult e quindi, in alcuni momenti, viene mantenuto un tono ancora più delirante, con trovate che a volte superano il predecessore (come ad esempio il pesce motosega). La regia è molto buona, dato che orchestra una narrazione ben curata, con pochissimi cali, e mantenendo una cura nell'inquadratura, che rende chiara l'azione e crea delle belle ambientazioni. Anche il livello dei momenti comici è buono con alcune sequenze veramente divertenti, come ad esempio la scena dell'inseguimento in taxi.
Il Vendicatore Tossico contro un uomo pesce
La fotografia è anch'essa curata e riesce a mantenere uno stile fortemente trash, pur non scadendo mai in termini di qualità. Il comparto tecnico, più in generale, raggiunge quasi la qualità del primo Vendicatore Tossico, che era già di molto buona. Gli attori sono ovviamente tutti sopra le righe, con una menzione speciale agli abitanti di Tromaville, che hanno ormai completamente perso ogni freno. Riescono quindi a tratteggiare dei personaggi fumettosi, che calati in quel contesto risultano adeguati e funzionali alla trama. Ci troviamo quindi di fronte ad un seguito all'altezza del predecessore, che sviluppa ulteriormente l'universo creato, inscenando una storia convincente e senza sacrificare quasi per niente la freschezza e la follia che ormai caratterizzano la serie.

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