giovedì 11 settembre 2014

The Toxic Avenger (1984) di Michael Herz, Lloyd Kaufman


Trailer del film



Stupendo film trash che eleva il genere ad arte pura. La trama tratta delle origini di un supereroe che pulirà le strade della città di Tromaville. Il film comincia seguendo le vicende di Melvin, un inserviente in una palestra che viene vessato da tutti semplicemente per il fatto di essere imbranato e bruttino. Da uno scherzo finito male lui finirà in un bidone di rifiuti tossici, che lo tramuteranno in un essere deforme dalla forza straordinaria e da un'indole incredibilmente buona. Da qui cominceranno le sue gesta per portare la pace nella città. La storia è completamente folle e, grazie ad una messa in scena completamente sopra le righe, riesce a fare ironia su molti aspetti sociali.
Melvin prima della trasformazione

Dagli effetti speciali alle situazioni presentate è una grande sarabanda del trash, che viene presentato in un modo molto intelligente e mai banale. La trama procede veramente bene e riesce a divertire moltissimo, mantenendo alto l'interesse. Alcune scene sono divertentissime e dissacranti, come i poliziotti che mangiano sulla scena del crimine o Melvin e la sua ragazza che vivono dei momenti romantici con un'atmosfera tipica dei film sentimentali, senza però presentare su schermo immagini gradevoli o tipiche di quelle situazioni. Il trash e il politicamente scorretto servono in questo caso a lanciare numerose frecciatine alla società americana, che sembra in questo caso guardare solo all'apparenza e sembra guidata da corrotti. Altri momenti nei quali è possibile trovate queste critiche sono ad esempio nella scena dopo l'uccisione del ragazzo in bicicletta, nella quale uno degli assassini chiede agli altri di andare a casa dato che il giorno dopo deve andare a messa, a rimarcare come l'apparenza sia ingannevole sotto ogni aspetto. In questa scena va anche notata la bella discrepanza fra la musica in sottofondo e ciò che viene mostrato, infatti la canzone è abbastanza allegra, mentre l'omicidio e rivoltate e grottesco.
L'incidente che cambierà la vita di Melvin
Oltre a ciò viene fatta molta ironia sui supereroi in generale e sull'aura nobile che si sono cuciti addosso. Vorrei far notare che la scena della trasformazione di Melvin, mi è sembrata ripresa da Raimi in Spiderman, dal punto di vista delle riprese. Uno dei pregi maggiori di questo film è che riesce a dare uno stile unico al racconto e a presentare delle scene molto forti senza scadere nel ridicolo, ma rendendole ironiche e significative. Vengono inoltre abbattuti due tabù di Hollywood che ancora oggi permangono, come quello di non uccidere bambini mostrandone la morte e non uccidere i cani. Invito a notare come soprattutto quest'ultimo dogma sia presente ovunque (Indipendence Day, Godzilla del 2014 ecc...). Nelle poche pellicole dove la morte dell'animale è inevitabile, viene data forte enfasi alla cosa, mentre qui, viene giustamente trattato in maniera paritaria ad ogni altra vittima della violenza. Lo scarso budget viene inoltre sfruttato in maniera ottima, per via del tono sopra le righe che fa chiudere un occhio su alcuni trucchi più raffazzonati e per via di effetti speciali comunque curati dove risultava necessario, che riescono a non dare quasi mai sensazione di trascuratezza. Va inoltre fatto un plauso all'enorme fantasia presentata, che si manifesta in situazioni assurde e divertentissime. Le punizioni che il vendicatore tossico infligge ai suoi nemici sono folli e bellissime.
Una scena di combattimento
Per concludere il quadro anche il finale è insensato e talmente assurdo da risultare coerente con il resto del film, oltre a prendere in giro le pellicole anni 80, dove viene ricercato l'happy ending ad ogni costo, anche se risulta incredibile. La regia risulta essere molto curata, con soggettive molto espressive e delle inquadrature che, pure nei momenti più frenetici, riescono a mantenere chiarissima la scena. Inoltre la storia è strutturata molto bene ed è pressoché impossibile annoiarsi. Viene dato il giusto tono in ogni momento senza mai sacrificare lo stile dell'opera. La fotografia, pur disponendo di mezzi limitati, non è mai sciatta e in alcuni momenti rimane impressa per via di colori o composizioni azzeccate. Anche il montaggio risulta ben fatto, pur con quale errore, e riesce a dare il giusto ritmo e la giusta intensità alle scene. La colonna sonora spazia da brani tipici degli anni 80 a pezzi classici che danno più epicità ad alcune sequenze. Nel complesso quindi anche le musiche sono ben sfruttate per creare un contesto indimenticabile.
Il Vendicatore Tossico con la sua metà
Gli attori recitano tutti sopra le righe e, in questo modo, viene ovviata alcuna mancanza nella qualità recitativa. I personaggi però sono caratterizzati bene e restano quasi tutti impressi. Il protagonista è magnifico e non può non rimanere nel cuore di ogni spettatore. Interessate è anche il parallelismo fra il capo della polizia e i nazisti, che ricorda il dottor Stranamore. Quest'opera può essere quindi definita magnifica, perché riesce nella difficile impresa di far diventare artistico e tecnicamente ben fatto un prodotto dallo stile fortemente trash, che, senza filtri, diverte moltissimo e fa riflettere, senza preoccuparsi di essere politicamente scorretto. A mio avviso è un vero gioiello.

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