lunedì 7 ottobre 2013

Zabriskie Point (1970) di Michelangelo Antonioni


Trailer del film


Stupendo film di critica al consumismo e che descrive gli scontri in America (soprattutto fra studenti e stato/polizia) ai tempi del Vietnam. Non intendo dilungarmi molto su questo film, dato che tecnicamente è impeccabile, ogni sequenza è curatissima e sono presenti trovate visive e sonore di classe e degne di nota. Vengono messi in scena scontri fra studenti e polizia molto efficaci e crudi, in cui i giovani sono mostrati pieni di rabbia, consapevoli della deriva del loro tempo, ma che non sanno trovare una direzione verso la quale muoversi. Dall'altra parte è presente uno stato che cerca solo la repressione, portata avanti dai poliziotti in maniera violenta e senza dialogo. Anche la società ė descritta come schiava del mercato e della pubblicità, quest'ultima mostrata insistentemente durante la parte di pellicola ambientata in città. Viene efficacemente criticato anche il razzismo serpeggiante nell'America di quei giorni nella scena in cui due personaggi comprano delle armi per difendersi dai neri col consenso del venditore, anche se non hanno tutte le carte in regola. Ho notato un atto di denuncia pure verso la pubblicità in televisione dato che in essa le persone erano sostituite da dei manichini, quasi a voler mostrare come la popolazione sia manipolata dalle multinazionali. Tutta la parte nel deserto sa di libertà e rappresenta un ritorno alla purezza da parte dei due protagonisti, che riescono a dare sfogo ai propri sentimenti in maniera libera solo lontano dalla civiltà, in una scena bellissima che è un inno all'amore. Un bellissimo finale contorna l'opera e la eleva ulteriormente, vista la sua visionarietà. Anche la colonna sonora è fantastica, con suoni opprimenti ogni volta che viene inquadrata un'industria, mentre nel deserto si hanno belle canzoni che vanno a rimarcare la distanza fra civiltà e ambiente selvaggio. In poche parole, per me, è un capolavoro.

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