mercoledì 30 ottobre 2013

Silenced (2011) di Hwang Dong-hyuk


Trailer del film


Bel thriller che riesce ad emozionare con la forza delle immagini. La trama è tratta da una storia vera in cui sono scoperti degli abusi sessuali su minori, in una scuola per sordomuti, da parte del preside e dei suoi collaboratori. Il protagonista principale è un nuovo insegnante che denuncerà questi abusi all'autorità. La prima metà del film introduce lo spettatore nell'ambiente scolastico e fa emergere gradualmente la verità, mentre la seconda parte si sposterà nelle aule di tribunale in cui ci sarà la sfida fra le vittime e i colpevoli che faranno valere le loro conoscenze altolocate. La scelta di passare dal thriller ad una vicenda giudiziaria l'ho trovata molto azzeccata per raccontare la vicenda, anche se non è molto originale. La regia è molto buona e riesce a creare empatia con i personaggi del film suscitando efficacemente sdegno, rabbia e tristezza. Questa è un'opera abbastanza cruda dato che porta su schermo gli abusi lasciando poco all'immaginazione e ciò colpisce lo spettatore, inoltre viene dato un ruolo importante al linguaggio dei segni, che viene utilizzato bene per rappresentare azioni che non compaiono su schermo. Gli attori sono tutti in parte, anche se una menzione particolare va ai bambini che danno un forte spessore ai loro personaggi. Ho trovato un po' deludente l'interpretazione del protagonista che non è riuscito a dare un'espressività adatta in ogni punto del film, visto che a volte sembra un po' imbambolato. Tutta l'opera è una forte critica al potere e alla corruzione della società, anche se credo che il messaggio principale sia di combattere sempre per ciò in cui si crede senza farsi scoraggiare dagli ostacoli che il mondo ci para davanti e senza rinunciare ai propri ideali. Questa è una morale utilizzata spesso, anche se in questo contesto viene presentata molto bene. Viene mossa una forte critica anche alla società più umile che, pur di non vedere sparire dei modelli, nega l'evidenza e si batte dalla parte dei criminali pur essendo ovvia la loro colpevolezza. Unico difetto che ho notato è stato quello di voler ricercare spesso la pietà e l'indignazione del pubblico in maniera a volte un po' forzata. Oltre a ciò ho notato che i criminali non sono molto approfonditi dal punto di vista umano, cosa che comunque non mi ha dato fastidio. In conclusione questo è veramente un bel thriller che riesce ad interessare lo spettatore dall'inizio alla fine, nonostante il ritmo basso, e che riesce a far riflettere.

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