martedì 17 settembre 2013

Come ti spaccio la famiglia (2013) di Rawson Marshall Thurberer




Una buona occasione sprecata. Qui siamo di fronte ad una classica commedia per famiglie che riesce in alcuni momenti a far ridere, ma gira su canoni troppo inflazionati per sollevarsi dalla massa di pellicole analoghe. L'idea di base di mettere insieme quattro individui quasi sconosciuti per contrabbandare droga non è male, dato che permetterebbe di mettere in scena un'ambientazione più adulta e, volendo, di critica (ovviamente condendo tutto con del buon umorismo). Purtroppo in questo caso è stato deciso di riportare sullo schermo una realtà eccessivamente edulcorata da qualsiasi elemento possa turbare le "fragili" menti del pubblico di riferimento (o almeno così credono i produttori). Ciò andrebbe bene, almeno in parte, in un film demenziale, ma in questo caso tutto ciò è inaccettabile. Ogni occasione per spingere la pellicola su lidi più estremi viene disinnescata e quindi troviamo un night club con donne vestite, la marijuana come unica droga oggetto dello spaccio, un boss della droga messicano che va di persona, negli USA, a riprendere il suo carico e un altro che si fa consegnare la merce nel salotto di casa: roba che non farei nemmeno io. La pessima regia purtroppo non aiuta le battute presenti a fare effetto e capita, praticamente di continuo, di trovare errori nel montaggio. Comunque sia il film scorre abbastanza bene e riesce a strappare qualche risata grazie ad un linguaggio un po' più scurrile della media grazie ad alcuni ammiccamenti sessuali. Purtroppo la vera e più grande nota dolente è il finale.

SPOILER
I quattro "reietti della società" vengono, infatti, alla fine reinseriti nel sistema facendoli diventare una tipica famiglia americana in cui l'amore può far superare qualsiasi ostacolo. Vedere le personalità dei protagonisti venire abbattute e distrutte per farli diventare dei cittadini modello è una cosa che fa male al cuore. Propaganda pura.
FINE SPOILER

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